Chi produce il vino migliore al mondo?
Il primato mondiale nella produzione vinicola spetta all'Italia. Un risultato di eccellenza che consolida la storica posizione del Belpaese tra i leader mondiali, accanto a Francia e Spagna. La qualità italiana, un'eccellenza riconosciuta a livello internazionale.
Qual è il vino migliore al mondo?
A dire il vero, “migliore al mondo” è un po’ forte. Ognuno ha i suoi gusti. Io, per esempio, adoro il Gewürztraminer, bevuto a Termeno (BZ) il 15 agosto 2022, un profumo incredibile, speziato. Costava sui 25 euro a bottiglia, ma ne valeva la pena.
L’Italia è piena di vini fantastici, questo sì. Ricordo una degustazione a Montalcino (SI) il 20 settembre 2021, un Brunello che mi ha stregato. Poi certo, Francia e Spagna hanno ottime cantine. Ma per me, niente batte un buon vino italiano. Magari con un tagliere di salumi toscani.
Domande e Risposte:
Domanda: Qual è il vino migliore al mondo?
Risposta: Non esiste un vino “migliore al mondo” in assoluto, dipende dal gusto personale. L’Italia, la Francia e la Spagna sono tra i principali produttori.
Quale paese fa il miglior vino?
Ah, la domanda delle domande! Il miglior vino? È come chiedere qual è il gelato più buono: dipende dai gusti! Mia nonna, che aveva il palato più raffinato che io conosca (e che, tra parentesi, poteva bere un Lambrusco senza fare una piega dopo aver potato l’orto per tre ore sotto il sole cocente!), direbbe che il vino migliore è quello che ti fa sorridere. E io, che sono cresciuto a pane e vino (della mia nonna, naturalmente!), sono d’accordo.
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Francia: I francesi? Ah, quelli si prendono terribilmente sul serio, eh? Ma i loro vini? Spesso sono capolavori, ma a volte… un po’ pretenziosi, no? Come quel mio amico che si veste solo di Armani, ma poi balla la Macarena come se fosse al suo matrimonio.
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Italia: Il mio paese! Qui il vino è vita, un’espressione artistica, un po’ come la pizza napoletana – non c’è niente di più bello di una buona pizza condita con una spolverata di basilico e l’aroma del mare. Dai Barolo ai Chianti, una varietà infinita, a volte un po’ troppo “famiglia numerosa”.
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Spagna, Stati Uniti, Australia, Cile… e tanti altri! Ognuno con le sue peculiarità, i suoi difetti e le sue gioie. Come quelle famiglie che conosci: ognuna ha il suo dramma, ma è un dramma che si gusta con il loro buon vino.
La verità? Non c’è un vincitore. Dipende da te, dal tuo palato, dal tuo umore. È come scegliere il partner perfetto: non esiste quello ideale, ma quello giusto per te. E questo, diciamolo, è un bel dilemma!
*Nota personale: Quest’anno ho scoperto un fantastico Nero d’Avola siciliano, un vero colpo di fulmine!
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