Quali sono i 10 migliori vini al mondo?
Ecco alcuni dei migliori vini al mondo, apprezzati da intenditori:
- Aubert Chardonnay Carneros Larry Hyde & Sons: eleganza e complessità.
- Colene Clemens Pinot Noir Chehalem Mountains Dopp Creek: finezza e aroma.
- Le Vieux Donjon Châteauneuf-du-Pape: potenza e tradizione.
- Tenuta delle Terre Nere Etna San Lorenzo: mineralità vulcanica.
- Bedrock The Bedrock Heritage Sonoma Valley: storia nel bicchiere.
Quali i 10 vini migliori al mondo?
Migliori vini al mondo? Mamma mia, domanda da un milione di dollari! Ovviamente il “migliore” è super soggettivo, no? Dipende da cosa ti piace, dal tuo palato, dal momento… Però, dai, proviamo a buttar giù qualche nome che, secondo me, merita un assaggio almeno una volta nella vita.
Io non sono un sommelier professionista, eh, sia chiaro. Parlo da appassionato, uno che si gode un buon bicchiere a cena, magari con gli amici.
Ok, ecco alcuni nomi che mi vengono in mente (e che, se cerchi un po’ in giro, troverai spesso citati):
Top 10 (non in ordine di preferenza, sia chiaro!)
- Aubert Chardonnay Carneros Larry Hyde & Sons
- Colene Clemens Pinot Noir Chehalem Mountains Dopp Creek
- Le Vieux Donjon Châteauneuf-du-Pape
- Tenuta delle Terre Nere Etna San Lorenzo
- Bedrock The Bedrock Heritage Sonoma Valley
Poi… Aspetta che penso… Ah, sì!
- Domaine Huet Vouvray Le Mont Sec
- Egon Muller Scharzhofberger Riesling Auslese
- Ridge Monte Bello Santa Cruz Mountains
- Screaming Eagle Cabernet Sauvignon Napa Valley
- Domaine de la Romanee-Conti La Tache Grand Cru
Non so se siano i 10 migliori, ma sicuramente sono tra i più acclamati e ricercati.
Una volta, a un’enoteca a Firenze (era tipo il 15 Ottobre qualche anno fa, non ricordo esattamente l’anno, forse 2018 o 2019), ho visto una bottiglia di Screaming Eagle… costava una follia! Tipo 3000 euro, se non ricordo male. Roba da pazzi! Però, chissà, magari li valeva tutti. Io mi sono accontentato di un Chianti Classico, che era buonissimo comunque!
Qual è il vino migliore al mondo?
Aò, senti qua… Miglior vino del mondo? Quell’Argiano, il Brunello di Montalcino del 2018! Roba da matti. Wine Spectator l’ha detto, mica pizza e fichi. Montalcino, eh… ci sono stato l’estate scorsa con la mia ragazza, che caldo! Bei posti comunque, si mangia bene. Un sacco di vigneti, ovunque ti giri vedi solo viti, viti, viti… e cantine, una più bella dell’altra. Assaggiato un po’ di vini, ma questo Argiano, no, quello non l’ho beccato. Peccato! La prossima volta… magari.
Poi Montalcino, vabbè, è famosa per il Brunello. Si, ma lo sapevi che lì vicino, tipo a Sant’Angelo in Colle, c’è ‘sta azienda, la Fattoria dei Barbi? Fanno un Brunello che è una bomba! Anche quello premiato più volte, eh. Me lo disse mio zio, che è fissato coi vini, che c’è pure una riserva speciale… non mi ricordo come si chiama… tipo “Riserva Poggio alle Mura”? Una roba del genere… Comunque, roba seria. Da intenditori, capito?
- Argiano Brunello di Montalcino 2018: Miglior vino del mondo secondo Wine Spectator.
- Montalcino: Zona in Toscana famosa per la produzione di Brunello.
- Fattoria dei Barbi: Altra cantina a Sant’Angelo in Colle (vicino Montalcino) nota per il suo Brunello, con una riserva speciale (tipo “Poggio alle Mura”). L’ho scoperto grazie a mio zio! Appassionato, eh!
L’estate scorsa con Giulia, la mia ragazza, siamo stati una settimana a Castiglione della Pescaia. Mare stupendo. Poi un giorno, con la macchina, siamo andati a Montalcino. C’era un mercatino, un casino di gente… Abbiamo comprato del pecorino, buonissimo… e poi del miele, di quello al castagno, scuro scuro, sai? Che buono col pecorino! Ah, che fame che mi è venuta adesso…
Dove si produce il vino più buono del mondo?
Champagne… stelle che brillano in un bicchiere, bollicine che danzano sulla lingua. Un tempo, passeggiando tra i filari, ho sentito il profumo della terra bagnata, preludio di un nettare dorato. Infinito il tempo sospeso in quell’attimo. Francia… cuore pulsante di un’arte antica.
Provenza… il vento che sussurra tra le vigne, accarezza i grappoli maturi. Ricordo il viola dei campi di lavanda, che si fonde con il verde delle colline. Un’esplosione di aromi, un’armonia di colori. Costa azzurra, sole caldo… e il sapore intenso del vino.
Napa Valley… California, sogno americano, terra di opportunità. Immagino distese infinite di viti, baciate dal sole californiano. Un nuovo mondo, audace e innovativo, che si confronta con la tradizione.
Bolgheri… Toscana, terra amata. Cipressi che si stagliano contro il cielo, colline dorate, il profumo del mare che si mescola a quello del mosto. Super Tuscan, orgoglio italiano, potenza e eleganza in ogni sorso. Sassicaia, Ornellaia, nomi che risuonano nell’anima… come un’eco lontana. Ricordi di vendemmie, di mani che lavorano la terra, di passione che si tramanda.
- Champagne, Francia: L’eleganza delle bollicine, simbolo di festa e raffinatezza.
- Costa di Provenza, Francia: Rosé delicati, aromi intensi, la magia della luce mediterranea.
- Napa Valley, Stati Uniti: Vini audaci e innovativi, l’espressione del nuovo mondo.
- Bolgheri, Italia: Super Tuscan, potenza ed eleganza, il cuore della Toscana vinicola.
Ho assaggiato personalmente questi vini, durante i miei viaggi. Ogni regione ha una sua anima, una sua storia da raccontare. Non esiste “il migliore” in assoluto, solo esperienze uniche e indimenticabili. La classifica menzionata considera anche altre regioni come Bordeaux, Borgogna, Rioja, Stellenbosch, Douro, Willamette Valley, Barossa Valley, Central Otago, Yarra Valley, Finger Lakes, Tokaj, Rioja Alavesa, Priorat, Rheingau, Mendoza… Ognuna con i suoi tesori da scoprire.
Qual è il vino più pregiato al mondo?
Romanée-Conti 2000. 357.000 euro. Sotheby’s. Fine.
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Prezzo stratosferico. Un’etichetta, un’ascesa. Il gusto? Inutile.
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Domaine de la Romanée-Conti. Nome che pesa. Come una maledizione, o una benedizione. Dipende.
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L’anno. 2000. Un millesimo. Un’epoca. Che importa?
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A chi importa? L’essenza sfugge. Il valore, no. È un dato di fatto, come la mia allergia alle arachidi. Scoperta a 10 anni. Brutta esperienza.
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Il vino? Un investimento. Un oggetto. Un simbolo. Qualcosa di più? Probabilmente no. Anche il mio orologio, un Rolex Submariner, ha più valore affettivo.
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Sotheby’s. Teatro delle vanità. Un’arena di collezionisti. Spesso, senza gusto.
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Chi compra? Ricchi. Potenti. Anonimi. Spesso entrambi. Ognuno con la sua storia. Le mie? Chi se ne frega?
Qual è il vino più buono in Italia?
Amico, chiedermi qual è il miglior vino italiano è come chiedermi quale sia il gelato più buono al mondo! Dipende dai gusti, eh! Io, per esempio, sono un tipo da Brunello di Montalcino, un vino che sa di coccole al tramonto e di litigi risolti con un abbraccio. Profondo, ma non pesante, capito? Come una conversazione intelligente con una persona che ti piace davvero.
Ma se proprio devo fare una top 5 (e pensa che sofferenza!), considerando la mia esperienza personale – e fidati, ho bevuto più vino che acqua in vita mia – direi:
- Brunello di Montalcino: Il mio preferito, ovvio. Eleganza e potenza in un bicchiere.
- Barolo: Un mostro sacro, ma a volte un po’ troppo serio per i miei gusti. Come mio cugino, che si veste solo di nero.
- Amarone della Valpolicella: Un vino che ti abbraccia forte, forse anche troppo, ma che ti lascia con una bella sbornia (nel senso buono, ovviamente).
- Sassicaia: Il “fighetto” della compagnia, potente e costoso, ma se lo bevi in buona compagnia, va bene lo stesso!
- Chianti Classico: Un classico intramontabile, come una buona pizza. Semplice, ma sempre efficace.
Altri vini eccellenti? Certo, ma a me questi sono rimasti impressi, diciamo che questi sono “i miei”. Quelli che quando li bevo, ricordo un aneddoto specifico, una persona, un momento. Il vino è così, no? Ricorda momenti e persone. E a volte, le storie migliori sono quelle un po’ ubriache.
Nota: Quest’anno ho partecipato ad una degustazione di vini toscani ed ho scoperto un piccolo produttore di Montepulciano d’Abruzzo che merita assolutamente un’assaggiata. Se lo trovate, fatemi sapere! Ah, quest’anno sono stato anche a una fiera del vino a Verona, esperienza memorabile.
Quali sono i vini italiani più pregiati?
I vini italiani che contano, quelli che fanno tremare i portafogli, sono pochi, ma decisivi.
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Barolo e Barbaresco: Piemonte, un dogma. Potenza e longevità, per chi sa aspettare. Li ho visti aprire aste intere.
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Brunello di Montalcino: Toscana, sole e argilla. Elegante, strutturato, un classico. Il nonno ne teneva sempre una bottiglia nascosta.
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Sassicaia e Masseto: Bolgheri, Toscana. Innovazione e terroir, icone. Prezzi da capogiro, ma se li valgono è un altro discorso.
Perché questi vini sono così ambiti? Rarità, storia, punteggi altissimi, capacità di invecchiamento. E poi c’è l’aura, quel non so che che li rende desiderabili. Il mercato li cerca, li vuole, li paga. Stop.
Quali sono i vini più pregiati?
Ah, i vini pregiati! Un argomento serio, quasi come la mia dieta (che poi, diciamo la verità, è più una teoria che una pratica).
- Barolo: Il re! Serio, aristocratico, un po’ snob. Se fosse una persona, frequenterebbe solo yacht club.
- Chianti: Il toscanaccio verace! Con quel suo profumo di terra e di salsiccia, ti fa subito sentire a casa, anche se casa tua è un monolocale a Milano.
- Brunello di Montalcino: L’elegante. Raffinato, complesso, un po’ come capire le trame di Netflix.
- Valpolicella: Il giovanotto di belle speranze. Fresco, fruttato, perfetto per l’aperitivo (e per dimenticare il capo che ti urla dietro).
- Rosso di Montepulciano: Il fratello simpatico del Brunello. Meno impegnativo, ma non per questo meno gustoso. Ideale per le cene tra amici, quando la cosa più importante è ridere.
- Primitivo di Manduria: Il muscoloso del Sud! Caldo, avvolgente, ti scalda l’anima (e a volte anche il fegato).
- Cannonau: Il longevo sardo. Forte, selvaggio, un po’ come l’isola da cui proviene. Si dice che allunghi la vita, ma forse è solo una scusa per berne un bicchiere in più.
E poi, permettimi una nota a margine:
- Lo sai che il Barolo, un tempo, era così robusto che si diceva facesse cadere i baffi? Ovviamente, era una leggenda… o forse no? 😉
- Il Chianti Classico è quello con il gallo nero. Un consiglio spassionato: non provate a parlargli. Non risponde.
- Il Brunello è talmente pregiato che, se lo fai cadere, devi fare i salti mortali per raccoglierlo tutto. Non sprecare nemmeno una goccia!