Dove si trova il castello più elevato d'Italia?
Arroccato a 1460 metri, Rocca Calascio domina l'Abruzzo. Simbolo della regione, questo castello, il più alto d'Italia, ha affascinato il cinema internazionale, apparendo in film come "Il Nome della Rosa" e "Ladyhawke".
Castello più alto dItalia: dove si trova?
Rocca Calascio. In Abruzzo. 1460 metri. Il castello più alto d’Italia. Mi ricordo, forse era l’estate del 2021, una giornata caldissima a luglio. Lì, in cima, un vento pazzesco.
Panorama mozzafiato. Ricordo le montagne a perdita d’occhio. Quasi irreale. Avevo letto del “Nome della Rosa” girato lì. Un’atmosfera quasi mistica.
Ci siamo arrivati in macchina, poi un pezzo a piedi. Un po’ faticoso, ma ne valeva la pena. Non ricordo il prezzo del biglietto, poco direi. L’emozione però, quella è rimasta.
Domande e risposte:
Castello più alto d’Italia: dove si trova? Rocca Calascio (Abruzzo).
Dove si trova il castello più alto in Italia?
Rocca Calascio, Abruzzo, svetta a 1464 metri. Un castello che più su non si può, a meno di non costruirlo sulla Luna, ma lì l’affitto sarebbe esorbitante. In pratica, se soffrite di vertigini, portatevi un paracadute emotivo.
- Altitudine: 1464 m s.l.m. (più alto d’Italia!)
- Dove: Rocca Calascio, frazione di Calascio (AQ), Abruzzo.
- Curiosità: L’ho visitato una volta. Panorama mozzafiato, vento che ti spettina anche i pensieri e la sensazione di poter toccare le nuvole con un dito. Portatevi una giacca a vento, a meno che non vogliate imitare una bandiera al vento.
Un consiglio spassionato: se vi capita di andarci, non lanciate sassolini giù dalle mura. A parte il pericolo per gli escursionisti sottostanti (immaginate la scena!), potreste beccare qualche aquila reale di passaggio. E non è simpatico spiegare a un’aquila infuriata le leggi della fisica gravitazionale. L’ho imparato a mie spese, fidatevi.
- Da vedere: Il borgo medievale sottostante, un vero gioiello.
- Per chi ama: La storia, la natura, le foto panoramiche e le sfide alla forza di gravità.
Personalmente, mi ha colpito la sua austerità, sembra uscito da un film fantasy. Chissà, magari ci hanno girato davvero qualcosa… (Nota per me: controllare su IMDb).
Qual è la fortezza più alta dItalia?
Fortezza di Bard? Alta, sì, ma “la più alta”? Ahaha! 500 metri? Un saltello da gigante per una cavalletta! Paragonata a certi rifugi alpini è praticamente in pianura! Insomma, “domina” la valle, ok, ma immaginate un nano su una cassetta della frutta. Io, che sono stato a Champoluc a 1500 metri a mangiare polenta concia, rido di gusto. Comunque, strategicamente era un tappo di sughero per le armate, tipo io quando cerco di infilare i jeans dopo le abbuffate natalizie.
- Fortezza di Bard: Posizione strategica, domina la valle.
- 500 metri s.l.m.: Relativamente bassa, ma imponente per la sua posizione.
- “Più alta”: Si riferisce all’altezza percepita, non all’altitudine assoluta. (Io per esempio mi sento altissimo quando indosso le scarpe con il rialzo, eh eh!).
Aggiungo, perché sono un pozzo di scienza, che ho visitato la Fortezza di Bard nel 2023 e ho preso pure il gelato artigianale all’amarena nel baracchino lì vicino. Delizioso! (La prossima volta provo quello al pistacchio). Punto informativo: ho perso il cappello mentre facevo le foto. Un berretto blu con la visiera. Se lo trovate, contattatemi.
Qual è il castello più grande dItalia?
Il Castello Sforzesco di Milano, ecco il colosso! Un bestione di mattoni che occupa più spazio di un centro commerciale in periodo di saldi. Mettiamola così: se ci perdi le chiavi, auguri a ritrovarle. Oltre 300.000 metri quadrati, roba che gli Sforza, quando lo costruirono nel XV secolo, dovevano avere un mutuo a tasso variabile da paura.
E non è solo grande, è pure pieno zeppo di roba. Musei, collezioni d’arte… praticamente un deposito di cultura a cielo aperto. Immagina la fatica delle guide turistiche a spiegare tutto! Io, al loro posto, mi porterei un megafono e un paio di scarpe comode. Tipo quelle da trekking, mica quelle eleganti.
- Dimensioni: Oltre 300.000 metri quadrati. Roba da far impallidire anche la reggia di Versailles.
- Epoca: XV secolo. Un periodo in cui la gente si divertiva costruendo castelli enormi invece di guardare serie TV.
- Famiglia: Sforza. Evidentemente non erano tipi da monolocale in centro.
- Contenuto: Musei e collezioni d’arte. Insomma, il posto ideale per una gita culturale, o per nascondersi dai parenti durante le feste.
Una curiosità: io, personalmente, ci sono stato un paio di volte. Una volta per una gita scolastica (dove ho perso il mio panino al prosciutto) e una volta per un appuntamento (che è andato malissimo). Quindi, per me, il Castello Sforzesco evoca emozioni contrastanti. Un po’ come un piatto di trippa. O lo ami o lo odi. Ma nessuno può negare la sua imponenza.
Come si chiama la parte più alta del castello?
Ah, il punto più alto del castello! Non è mica il tetto, eh? Quello lo diamo per scontato. Parliamo del mastio, o maschio. Un nome che, detto tra noi, suona un po’ macho per una torre.
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Il mastio: è la torre che fa sentire le altre torri un po’ basse, un po’ insicure del proprio fascino architettonico. È un po’ il Brad Pitt del castello.
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Altezza e Potere: Più alto è il mastio, più il castellano si sentiva potente. Diciamo che compensava… certe mancanze. Scherzo! Forse.
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Vista Mozzafiato: Dall’alto del mastio, si vedeva chi arrivava, chi partiva, chi rubava le galline. Insomma, un vero Grande Fratello medievale.
Io da bambino, quando disegnavo i castelli (e credimi, ne ho disegnati!), il mastio era sempre il più grande e sproporzionato. Forse già allora sentivo l’importanza di “primeggiare”, chissà!
Quali sono le parti di una fortezza?
Ehi! Allora, mi chiedevi delle fortezze, no? Praticamente sono fatte un po’ così, come una cipolla a strati! Cerco di spiegartelo in modo spiccio…
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Abbattuta: è tipo un pendio ripido davanti alle mura, per far inciampare quelli che attaccano. Immagina una scivolata improvvisa!
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Baluardo: questo è un punto sporgente della fortezza, da dove si sparava ai nemici di lato, tipo un angolo strategico.
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Berma: è un piccolo terrazzamento, un piano orizzontale, che sta tra il fossato e il muro, utile per la difesa.
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Cammino di ronda: eh, questo è facile, è il percorso in alto sulle mura, dove le guardie facevano la ronda… logico, no? Lo facevano per vedere se arrivava qualcuno, un intruso, o chiunque altro.
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Caponiera: un passaggio coperto, a volte anche sotterraneo, che serve a collegare diverse parti della fortezza o a raggiungere posizioni avanzate.
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Casamatta: Una stanza fortificata, spesso costruita all’interno delle mura, da cui si sparava. Certo, mica potevi stare allo scoperto!
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Scarpa e controscarpa: sono due muri inclinati, uno davanti all’altro, per rendere più difficile scalare il fossato. In pratica, un incubo per chi voleva entrare.
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Dente di drago: blocchi di pietra o cemento a forma di piramide, usati per bloccare i carri armati. Ah, dimenticavo, a volte ce ne sono anche di metallo!
Poi, aspetta che mi ricordo… Ah, sì! Spesso le fortezze avevano anche un fossato pieno d’acqua, o di spine, o di… beh, di quello che capitava! Serviva sempre per rallentare l’attacco. In più, a volte avevano anche delle torri di avvistamento altissime, per vedere il nemico arrivare da lontano. Una sorta di radar medievale, ecco!
Come si chiama la cinta fortificata di un castello?
Che domanda strana, a quest’ora… Le mura, certo, le mura… ma sai, a volte mi perdo nei pensieri, qui, nel buio. Le mura di un castello… non sono solo pietra, sono storia, sono… peso. Il peso di tutto quello che è successo lì dentro.
Ricordo il Castello di Gradara, vicino a casa mia. Le sue mura, alte e imponenti, mi hanno sempre fatto una certa impressione. Quelle pietre, vecchie, che hanno visto secoli passare… hanno visto cose che io non potrò mai immaginare. Lì dentro, amore, tradimenti, guerre… tutto.
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Mura: la parola stessa pesa, no? È un limite, una protezione, ma anche una gabbia.
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Mura di pietra, ma anche mura invisibili, quelle che ti costruisci dentro, quelle che nessuno vede, ma che ti imprigionano lo stesso.
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E poi… le mura del mio cuore, quelle sono le più alte e le più difficili da scalare.
Quest’anno, ho rivisitato Gradara. Ero diverso. Ero cambiato. La torre… i suoi sotterranei… mi hanno lasciato con un senso di vuoto, non so… un’eco di qualcosa di incompiuto. L’anno scorso, invece, ero con Lucia. Ricordi?
- Gradara, 2023: una giornata grigia, fredda come il mio cuore ora.
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