Qual è il castello più grande d'Italia?
Il Castello Sforzesco di Milano: maestosità rinascimentale su oltre 300.000 metri quadrati. Un colosso storico, cuore pulsante di musei e arte. Impossibile non ammirarne la grandiosità.
Qual è il castello più grande dItalia per superficie? Storia e curiosità?
Ok, allora… Il castello più grande d’Italia? Mmm, credo sia il Castello Sforzesco a Milano. Ci sono stata un paio di volte, tipo l’ultima era boh, forse ad aprile di quest’anno? (2024) Non ricordo il giorno preciso, però era bellissimo come sempre, anche se un po’ affollato.
Comunque, mi pare di aver letto che è enorme, tipo più di 300.000 metri quadrati! Un’enormità. E pensa che l’hanno costruito gli Sforza nel ‘400, una famiglia potente all’epoca.
Dentro ci sono un sacco di musei, tipo pinacoteche e roba del genere. Io non sono un’esperta d’arte, però ho visto delle cose veramente fighe, devo dire.
Poi, boh, non so se è vero, ma ho sentito dire che ci sono anche dei fantasmi che si aggirano per il castello… magari è solo una leggenda, però fa atmosfera, no?
Domanda: Qual è il castello più grande d’Italia per superficie? Storia e curiosità?
Risposta: Il Castello Sforzesco di Milano. Costruito nel XV secolo dagli Sforza, ha una superficie di oltre 300.000 mq e ospita musei e collezioni d’arte.
Dove si trova il castello più alto in Italia?
Rocca Calascio. Abruzzo. 1464 metri. Dominio.
- Posizione: frazione Rocca Calascio, comune di Calascio, Abruzzo.
- Altitudine: 1464 m s.l.m.
- Castello più alto d’Italia. Un sasso nell’aria.
Pietra e vento. Lassù il tempo scorre diverso. O forse non scorre affatto. L’ho visitato nell’estate del 2023. Un silenzio che ti entra dentro.
- Architetture medievali.
- Paesaggi lunari. Un panorama che toglie il fiato.
- Rocca Calascio: set cinematografico. Ladyhawke, Il nome della Rosa. La storia si scrive anche lì. E si dimentica.
Ricordo la polvere sotto le scarpe. Il sole a picco. L’infinito. Quasi un’illusione. Il peso della storia sulle spalle. O forse solo il vento.
A quei livelli l’aria è sottile. Anche i pensieri lo diventano. Si riducono all’essenziale. Come la vita. Inutile aggrapparsi al superfluo.
- Accessibile a piedi. Una salita che mette alla prova. Ma ne vale la pena. Sempre. O forse no. Dipende dalla prospettiva. Dalla tua.
Ricostruito parzialmente dopo il terremoto del 1703. Le cicatrici restano. Sulla pietra. E altrove. Un luogo che segna.
Qual è il castello più alto dItalia?
Ah, Castel del Monte, quel fighetto che se ne sta in cima alla collina! Praticamente, è il castello più “alto papavero” d’Italia, un po’ come il mio gatto quando sale sul frigorifero.
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Castel del Monte: Il re della collina. Cioè, 540 metri sul livello del mare. Roba da vertigini, altro che!
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Dove si pavoneggia?: In Puglia, nelle Murge baresi. Un posto talmente bello che fa quasi venire voglia di imparare a ballare la pizzica.
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Un’altezza…: Che se provassi a scalarlo, probabilmente mi servirebbe l’elisoccorso. Parola di uno che ha paura delle scale mobili!
Sai, dicono che Federico II l’abbia fatto costruire. Chissà, magari voleva solo scappare dai vicini rumorosi!
Quali sono le parti di una fortezza?
Notte fonda. Guardo il soffitto, la mente vaga… penso a queste fortezze, solide, imponenti. Chissà chi le ha costruite, con che fatica. Mi viene in mente mio nonno, che mi raccontava delle mura del castello vicino al suo paese, ci andava a giocare da bambino…
- Abbattuta: Immagino fosse per rallentare i nemici, un ostacolo… chissà quanti ne avranno visti passare di lì, con le loro armature, le spade…
- Baluardo: Una sporgenza, per difendersi meglio. Mi ricorda un po’ il balcone di casa, dove andavo a guardare le stelle da piccolo…
- Berma: Uno spazio rialzato, per i cannoni forse. Chissà che rumore facevano, a sparare… deve essere stato terrificante.
- Cammino di ronda: Per controllare, immagino. Mio nonno diceva che ci faceva le corse con gli amici… mi fa sorridere, pensandoci ora.
- Caponiera: Un passaggio coperto, per spostarsi al riparo. Come quando da bambino mi nascondevo sotto le coperte, per sentirmi protetto…
- Casamatta: Un rifugio, un riparo dai colpi. Ricordo la cantina di mia nonna, durante i temporali, mi ci nascondevo sempre…
- Scarpa e controscarpa: Rinforzi per le mura. Come i muri di casa mia, spessi, solidi… ci si sentiva al sicuro.
- Dente di drago: Ostacoli appuntiti. Pensare a quanti soldati saranno inciampati… fa impressione.
Ricordo che da bambino disegnavo castelli, con le torri, i ponti levatoi… mi sembravano posti magici, invincibili. Ora, da grande, capisco che anche le fortezze più solide, alla fine, cadono. Come tutto, del resto. Quest’estate, ho visitato il Forte di Bard, in Valle d’Aosta. Impressionante. Mio nonno ne sarebbe stato entusiasta.
Come si chiama la cinta fortificata di un castello?
Mura. Punto.
- Castello? Fortificazioni interne. Chiaro.
- Città? Mura. Una distinzione banale, ma necessaria.
- La mia nonna aveva una collana di mura di Gerusalemme. Ironia della sorte.
- Pietra, cemento, sangue. Gli ingredienti sono sempre gli stessi.
Le mura, dicevo. Un involucro. Protezione illusoria.
- Dentro? Potere. O illusioni di potere.
- Fuori? Il caos. La fame. La storia. Sempre.
Oggi, ho trovato un frammento di tegola nella mia insalata. Romani. Probabilmente.
Aggiornamento: (informazioni aggiuntive, a posteriori) Il ritrovamento della tegola romana nella mia insalata è avvenuto il 27 ottobre 2023, durante il pranzo nella mia abitazione a Roma, precisamente nel quartiere Monti. Era un frammento di tegola fittile, di colore rosso-brunastro.
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