Perché quando vado al mare mi viene il raffreddore?

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Lesposizione al freddo, come dopo un bagno in mare, può rallentare lattività delle ciglia nasali, responsabili della rimozione di muco e agenti patogeni. Questo rallentamento favorisce il ristagno di virus e batteri nelle vie respiratorie, aumentando la possibilità di sviluppare un raffreddore.

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Il mistero del raffreddore da spiaggia: perché il mare ci fa ammalare?

Spesso associamo il mare alle vacanze, al sole e al benessere. Eppure, non è raro tornare dalla spiaggia con un fastidioso raffreddore. Ma come è possibile, se il caldo dovrebbe proteggerci dalle malattie da raffreddamento? La risposta, sorprendentemente, risiede proprio nel contatto con l’acqua fredda.

Sebbene l’idea che il freddo “causi” il raffreddore sia un malinteso comune (i raffreddori sono causati da virus, non dalla temperatura), l’esposizione a temperature basse, come un bagno in mare, può creare le condizioni ideali per la proliferazione dei virus già presenti nel nostro organismo o contratti di recente.

Il meccanismo è legato all’attività delle ciglia nasali, microscopiche strutture che rivestono le nostre vie respiratorie. Queste ciglia vibrano costantemente, creando un flusso che spinge verso l’esterno muco, batteri, virus e altre particelle estranee, mantenendo le vie aeree pulite e protette.

L’acqua fredda del mare, a contatto con la pelle e le mucose nasali, può rallentare l’attività di queste preziose ciglia. Immaginatele come delle piccole fruste che, intirizzite dal freddo, perdono efficacia. Questo rallentamento crea ristagno di muco e agenti patogeni nelle vie respiratorie, offrendo ai virus, qualora presenti, un ambiente ideale per moltiplicarsi e scatenare l’infezione.

Quindi, non è il freddo in sé a causare il raffreddore, ma la sua azione debilitante sulle difese naturali del nostro naso. Se siamo già portatori di un virus, o veniamo a contatto con esso in spiaggia, la minore efficacia delle ciglia nasali faciliterà l’insorgenza della malattia.

Altri fattori, oltre al bagno in mare, possono contribuire a questo fenomeno:

  • Sbalzi termici: passare rapidamente dal caldo sole all’acqua fredda, e viceversa, può stressare il sistema immunitario.
  • Aria condizionata: l’uso eccessivo di aria condizionata, soprattutto con temperature molto basse, può avere un effetto simile a quello dell’acqua fredda sulle ciglia nasali.
  • Affollamento: le spiagge affollate aumentano la probabilità di contagio virale.
  • Disidratazione: la disidratazione, comune nelle giornate calde, può compromettere le difese immunitarie.

Per ridurre il rischio di raffreddori “da spiaggia”, è consigliabile:

  • Asciugarsi bene dopo il bagno in mare, soprattutto la testa e il viso.
  • Evitare sbalzi termici eccessivi.
  • Bere molta acqua per mantenersi idratati.
  • Lavarsi spesso le mani per ridurre il rischio di contagio.
  • Rinforzare il sistema immunitario con una dieta sana ed equilibrata.

In definitiva, il raffreddore da spiaggia non è un castigo divino per aver osato sfidare le onde, ma il risultato di una complessa interazione tra temperatura, virus e difese immunitarie. Con un po’ di attenzione, è possibile godersi il mare in tutta tranquillità, senza temere fastidiosi malanni.