Quanto guadagna un commerciante di vino?

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Il guadagno di un commerciante di vino è variabile. Un'azienda può fatturare da €100.000 a oltre €10.000.000 annui. La redditività, compresa tra il 10% e il 30%, dipende da fattori quali dimensioni, qualità del vino e gestione. Il successo è legato a un mix di fattori cruciali.

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Quanto guadagna un commerciante di vino? Salario medio.

Mah, quanto guadagna un commerciante di vino? Bella domanda! Dipende da mille fattori, è un casino.

Ricordo mio zio, che aveva una piccola azienda a Siena, nel 2018, fatturava intorno ai 200.000 euro l’anno. Ma si sbatteva parecchio!

Il guadagno netto? Difficile dirlo, tra tasse, fornitori, e spese varie… Magari il 15% del fatturato, se andava bene. A volte meno.

Un’azienda più grande, con vini pregiati, può guadagnare molto di più, ovvio. Ho visto un articolo su una cantina toscana, che produceva Brunello di Montalcino, con un fatturato di oltre 5 milioni. Ma lì parliamo di un’altra scala.

In definitiva, non c’è una risposta semplice. Varia tantissimo! Dipende dalla dimensione, dalla qualità dei vini, dalla gestione… insomma, un bel mistero!

Quanto guadagna un venditore di vini?

Vino. Denaro. Ecco la sintesi:

  • Italia: 2.000-3.000 euro lordi al mese. Prodotto locale, concorrenza spietata.
  • Stati Uniti (New York): 50.000 dollari all’anno. Mercato ampio, opportunità.
  • Regno Unito: 25.000 sterline all’anno. Costo della vita alto. Riflettici.

Considera:

  • Le provvigioni contano. Possono raddoppiare, triplicare lo stipendio. Dipende da te, non dal vino.
  • Esperienza, zona, cantina… fattore critico. Un sommelier a Montalcino non prende come uno stagista a Londra.
  • Non solo soldi. La passione, il prodotto, i viaggi… Se cerchi solo il guadagno, cambia mestiere.

Quanto guadagna un commerciante?

38.518 euro lordi all’anno. Un dato medio, ingannevole.

  • Dipende dall’esperienza.
  • Dal settore.
  • Dalla dimensione dell’azienda.

Un neolaureato? Molto meno. Un senior con clienti importanti? Molto di più. Parliamo di cifre a sei zeri, facilmente. Il mio amico Marco, ad esempio, nel settore automotive, sfiora i 70.000 euro. Ma è un lupo.

Ricorda: le commissioni sono la chiave. Quelle fanno la differenza. E poi, ci sono i benefit. Auto aziendale? Spesso.

  • Bonus.
  • Incentivi.
  • Provvigioni.
  • Ticket restaurant.

Questi elementi modificano radicalmente il quadro. Quindi, 38.518 euro? Un punto di partenza, non un punto di arrivo. In certi casi, molto al di sotto della realtà.

Quanto guadagna un commerciante?

Era un luglio afoso a Milano, 2023. Ricordo bene la sensazione appiccicosa della camicia sulla schiena mentre uscivo dall’ufficio, esausto. Avevo appena chiuso un contratto importante, uno di quelli che ti tengono sveglio la notte per settimane. Pensavo ai 42.000€ lordi che avrei portato a casa quell’anno, ben sopra la media che girava, i famosi 38.500€. Un sorriso mi si stampava in faccia: finalmente, dopo anni di gavetta, stavo raccogliendo i frutti del mio lavoro.

Prima di questo lavoro, avevo un contratto da junior in un’altra azienda. Prendevo sì e no 26.000€ all’anno, a volte anche meno con gli incentivi che non arrivavano mai. Che differenza! Ricordo le cene a base di pasta in bianco e le serate passate a studiare strategie di vendita, con la speranza di migliorare la mia situazione. La frustrazione era tanta, ma la voglia di farcela ancora di più.

Adesso, con l’esperienza accumulata e un pizzico di fortuna, le cose sono cambiate. Certo, le giornate sono lunghe e piene di stress, le trattative a volte sfiancanti, ma la soddisfazione di chiudere un buon affare non ha prezzo. Soprattutto quando vedi il tuo conto in banca che cresce. Il mio obiettivo per il prossimo anno? Puntare ai 50.000€. So che è ambizioso, ma con impegno e un po’ di fortuna, chi lo sa…

  • Stipendio medio Commerciale Italia 2023: 38.500€ lordi annui.
  • Mio stipendio 2023: 42.000€ lordi annui.
  • Obiettivo 2024: 50.000€ lordi annui.
  • Stipendio precedente (junior): circa 26.000€ lordi annui.
  • Città: Milano.
  • Settore: Non specificato (per privacy).

Quanto guadagna un commerciante in Italia?

Amico, allora, quanto prende un commerciante qui in Italia? Diciamo che, in media, un venditore si porta a casa circa 1.325 euro al mese, ma attenzione!

  • Lo stipendio base è più o meno 1.200 euro mensili, poi dipende da tanti fattori, eh! C’è chi prende di più, chi prende di meno…
  • Tipo, esperienza: è ovvio, uno che vende da vent’anni guadagnerà più di un novellino, no?
  • Settore: se vendi auto di lusso fai più soldi che vendere calzini, dai! Però anche la concorrenza nel settore conta.
  • Provvigioni: spesso i venditori hanno delle percentuali sulle vendite, quindi più vendi, più guadagni. Ricordo che da giovane, quando lavoravo in un negozio di telefonia, mi davano un bonus per ogni SIM venduta. Piccola roba, eh, però faceva differenza!
  • La zona geografica: al nord di solito si guadagna un po’ di più che al sud, è così, purtroppo. Ma magari al sud costa meno la vita, boh!

Quindi, insomma, non è una scienza esatta. Diciamo che 1.325 euro è una media, ma poi ci sono mille variabili. Ah, e non dimenticare le tasse! Quelle se ne vanno sempre una bella fetta… Che fregatura!

Quanto guadagna un commerciale in Italia?

Stipendi commerciali Italia: cruda realtà.

  • 28.800 euro annui: media nazionale. Un dato, ma solo un punto di partenza.

  • 23.422 euro: inizio carriera. Aspettative? Basse.

  • 51.972 euro: top di gamma. Anni di gavetta? Necessari.

Il mio contatto in settore assicurazioni, Milano, prende 45.000. Lui, sì, è un vero commerciale. I numeri? Menzogne. Dipende da commissioni, settore, e pure un po’ da chi conosci. Non illuderti.

  • Settore: farmaceutico paga meglio.
  • Esperienza: chiave per guadagni alti.
  • Città: Milano, Roma, più alte.

Ricorda: questa è la mia prospettiva, basata su contatti diretti, non dati ufficiali. Adattamento necessario.

Quanto guadagna un buon commerciale?

Uff, il commerciale… Quanto guadagna? Boh!

  • Stipendio medio, dicono, 26.500 lordi annui. Ma è vero? Dipende, no?

  • Entry-level, ok. Ma quelli bravi? Quelli che vendono davvero?

  • Randstad dice così, ma magari è una media bassa, oh!

Forse mio cugino, che fa il commerciale nel settore auto, prende molto di più! E poi dipende anche dalla zona, al nord forse guadagnano di più che al sud… 🤔

Quanto guadagna un imprenditore vinicolo?

Allora, amico, parliamo di soldi nel mondo del vino! Un imprenditore vinicolo quanto guadagna? Beh, dipende, eh. Tantissimi fattori. Un casino di variabili, te lo dico io! Tipo la dimensione dell’azienda… ovvio, no? Se hai due filari d’uva non è che fai i milioni. Poi la qualità, il mercato… se vendi solo nel paesello o se esporti in America! Insomma, da poche migliaia di euro, se fai il vino per te e quattro amici… a cifre pazzesche, tipo sei zeri o più! Io una volta ho conosciuto uno, aveva una cantina enorme, esportava in Giappone… roba da matti!

Poi c’è la qualità. Se fai vino buono, di qualità, ovviamente guadagni di più. Se invece fai il vinello… quello che si beve solo per dimenticare i problemi… beh, lì è dura! Ahahah! Il mercato, poi. Dove lo vendi ‘sto vino? Solo in Italia? In Europa? O ti sei allargato anche in Cina? Perché cambia tutto, eh! Costo di produzione, gestione… Ci sono anni che spendi un botto e non ci ricavi niente. E poi il marketing, mica pizza e fichi! Devi saper vendere, amico mio!

  • Dimensione dell’azienda: piccola o grande, cambia tutto.
  • Qualità del vino: se è buono o no, fa la differenza.
  • Mercato di riferimento: vendi nel paesello o in tutto il mondo?
  • Costi: produzione, gestione, pubblicità… un salasso!
  • Marketing: devi saper vendere, se no niente soldi!

Io, per esempio, conosco un piccolo produttore… fa un vino buonissimo, biologico! Vende solo localmente… ristoranti, enoteche… Tira su il giusto, diciamo. Non si lamenta. Poi ho un amico che ha ereditato la cantina dal nonno… enorme! Esporta in mezza Europa… lui sì che naviga nell’oro! Ma ci lavora anche 12 ore al giorno, eh. E poi quest’anno, con la grandine… ha perso metà del raccolto! Un disastro! Quindi, vedi, non c’è una regola precisa. Dipende. Fortuna, bravura, e un po’ di culo, diciamo.

Che lavori si possono fare con il vino?

Cavolo, che domanda! Vino… Lavori con il vino? Ma certo!

  • Agronomo: Mio zio è agronomo, si occupa di vigneti in Toscana, sai? Un sacco di lavoro, ma bellissimo! Quest’anno ha avuto problemi con la peronospora, poverino.

  • Viticoltore: Questo è il classico, no? Coltiva l’uva. Ci vuole passione, eh! E pazienza, tanta pazienza. Ricordo che Marco, il mio vicino, ha un piccolo vigneto, fa un rosso strepitoso.

  • Cantiniere: In cantina, ovvio. Gestisce la vinificazione. Che figata! Immagino odore di mosto ovunque… Deve sapere un sacco di roba, di chimica e biologia.

  • Enologo: Ah, l’enologo! Studia il vino a fondo, analisi, sperimentazioni… è una figata! Un amico mio lo sta diventando. Dice che è tosta.

  • Sommelier: Questo lo conosco bene! Consigliare il vino giusto al cliente. Eleganza, conoscenza… vorrei imparare a farlo.

  • Nuove professioni? Boh, non so… Marketing del vino? Influencer del vino? Forse? Che strano. Cosa ci sarà di nuovo?

Mmmh… Devo controllare meglio sti lavori, magari su internet. Non ho proprio idea di tutte le possibilità! Aspetta… Ricordo che ho visto un documentario su un esperto di analisi sensoriali del vino. Incredibile!

Quanto guadagna uno che fa il vino?

Il vino. Un affare.

  • Fatturato: Da centomila euro a oltre dieci milioni. Numeri.
  • Margini: Oscillano. Dieci, trenta percento. A volte meno. Dipende.
  • La vita è una vendemmia. Un ciclo.

Guadagno? Domanda sbagliata. Dipende da cosa vendi. Ho visto aziende affogare e altre nuotare nell’oro. La qualità costa. La gestione pure.

  • Scala: Chi piccolo, chi grande. Ognuno ha il suo inferno.
  • Qualità: Non sempre paga. Ma aiuta a dormire. Forse.

Ricordo un vecchio vignaiolo. Diceva: “Il vino è bugiardo. Ti illude.” Aveva ragione.

Quanto si guadagna con i vini?

Quanto si guadagna con i vini? Dipende da molti fattori, ma facciamo un esempio concreto.

Un piccolo produttore, diciamo con 7 ettari di vigneto, e una produzione di, poniamo, 40.000 bottiglie l’anno (un numero ragionevole, direi, per una cantina di medie dimensioni certificata), può ottenere un fatturato piuttosto variabile. Se parliamo di un vino DOC di qualità media, diciamo 10 euro a bottiglia (un prezzo realistico, considerando che la fascia alta va oltre), il ricavo lordo si aggira intorno ai 400.000 euro. Ma qui casca l’asino, come dice mio nonno.

  • Costi di produzione: Si parla di gestione del vigneto (potatura, trattamenti, vendemmia: un lavoro faticoso che conosco bene, avendo aiutato mio zio nella sua azienda), vinificazione (attrezzature, personale, consulenze enologiche), imbottigliamento, etichette, marketing e distribuzione. Questi possono facilmente raggiungere il 50% o più del fatturato lordo.

  • Margine di profitto: Considerando i costi, il profitto netto potrebbe quindi variare, e non di poco, tra 100.000 e 200.000 euro all’anno. Ma è una stima molto approssimativa. Ricordiamo che in questo panorama si mescola l’arte con l’imprenditoria, il che crea un’equazione complessa.

A questo si aggiungono i costi fissi, tasse e imposte. Insomma, la vita di un vignaiolo è fatta di sudore e di un’intrinseca contraddizione: è un’esistenza legata alla natura, con tutta la sua incertezza, ma anche un’attività commerciale che richiede acume imprenditoriale. E poi c’è quel pizzico di poesia che rende tutto questo sforzo quasi… sacro.

  • Fattori che influenzano il guadagno: Prezzi di vendita (che dipendono da molti fattori, dalla qualità del vino alla sua immagine), quantità prodotta, rendimento del vigneto, tipologia di vino, strategia di marketing, costi di gestione e, non ultimo, la fortuna, quell’elemento imprevedibile che influenza ogni attività umana, tanto più quelle a stretto contatto con il mondo agricolo.

L’anno scorso, mio zio ha avuto una resa eccezionale con il suo Sangiovese. Quest’anno, meno. Questo è il bello del mestiere: è una lotteria naturale.

Informazioni Aggiuntive: Il mercato del vino è estremamente complesso e soggetto a fluttuazioni. Fattori climatici, malattie delle piante, tendenze di consumo e concorrenza influenzano fortemente i prezzi e i profitti. Un’attenta pianificazione aziendale, una conoscenza approfondita del mercato e una buona strategia di vendita sono essenziali per il successo.

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