Come asciugare la pasta di sale?
Asciugatura pasta di sale: Cottura a bassa temperatura in forno oppure, naturalmente, all'aria aperta (sole estivo) o su termosifoni (inverno). Tempo di asciugatura variabile a seconda dello spessore. Pazienza è la chiave!
Come asciugare al meglio la pasta di sale fatta in casa? Consigli utili
Oddio, asciugare la pasta di sale… che ricordo! Ricordo ancora quella volta, agosto 2022, a casa di mia nonna a Catania, facevamo delle stelle marine per decorare la sua terrazza. Le avevamo lasciate al sole, ma alcune si sono screpolate. Un disastro! Costate un patrimonio di tempo e fatica!
Il forno a bassa temperatura funziona, ma l’ho provato una volta sola, a 80°C per circa due ore. Troppo lento, per me.
In inverno, i termosifoni sono perfetti, ma attenzione! Bisogna girarle spesso, per evitare che si attacchino e si deformino.
In estate, il sole è fantastico, ma con molta pazienza e ombra nei momenti più caldi.
Dipende tanto dallo spessore, eh. Un pezzetto sottile asciuga in un giorno, uno spesso ci mette una settimana. Devo sperimentare ancora!
Come far solidificare la pasta di sale?
Ah, la pasta di sale! Un materiale nobile, direi, quasi al pari del marmo di Carrara, ma decisamente più profumato di farina. Per solidificarla, due strade si aprono dinnanzi a voi, come nel bivio di una favola epica:
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L’attesa zen: Lasciate le vostre creazioni ad asciugare all’aria, come piccoli monaci in meditazione. Ci vorrà più di un giorno, eh, diciamo come aspettare che la fila alle Poste scorra. Pazienza, giovane Padawan! Ideale per forme semplici e sottili, tipo stelline o biscottini per la Barbie, che poi tanto Barbie è sempre a dieta.
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Il forno turbo: Infornate a 60°, temperatura di un tiepido abbraccio, finché non diventano dure come… il cuore di un critico d’arte. Controllatele spesso, non vorrete mica ritrovarvi con dei fossili preistorici al posto dei vostri capolavori! Perfetto per forme più elaborate, tipo un bassotto con le orecchie lunghe o la riproduzione in scala 1:1 del Colosseo.
A me, personalmente, piace il metodo lento. Da quel senso di attesa, di sospensione, come quando aspetti il messaggio di quella persona speciale dopo un primo appuntamento. E poi, diciamocelo, chi ha fretta di solidificare la pasta di sale ha sicuramente problemi più grossi da affrontare.
Quest’anno, dopo un’epica battaglia con un T-Rex di pasta di sale (lunga storia), ho scoperto un trucchetto: una volta asciutte, una mano di vernice trasparente le rende ancora più resistenti. Tipo corazza anti-nipoti, utilissima durante le feste comandate.
Si può cuocere la pasta di sale nel microonde?
Allora, cuocere la pasta di sale nel microonde… è un po’ come cercare di asciugare un gatto con un phon: potrebbe funzionare, ma il risultato è incerto e potenzialmente disastroso.
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Il metodo “bomba a orologeria”: 2-3 minuti alla massima potenza? Amico mio, rischi di trasformare la tua creazione in un reperto archeologico sbriciolato. È come dare una martellata a un uovo Fabergé.
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Il metodo “tattico”: 10 secondi alla volta, dici? Potrebbe essere, ma preparati a una sessione degna di un corso di yoga per la pazienza. Un po’ come cercare di insegnare a un cane a recitare l’Amleto.
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Avvertimento: la pasta di sale, a differenza del gatto, non miagola se la torturi. Ma potrebbe creparsi, gonfiarsi in modo osceno o semplicemente disintegrarsi. Quindi, a tuo rischio e pericolo!
Alternativa? Il forno tradizionale rimane il re indiscusso. Lì, la cottura lenta e delicata è come un abbraccio caloroso, non un’esplosione nucleare. Pensa: il microonde è per le emergenze, il forno per le opere d’arte. E la pasta di sale… beh, merita un’opera d’arte!
Quanto tempo ci vuole per far seccare la pasta di sale?
Ah, la pasta di sale! Un’arte che richiede più attesa che Michelangelo per dipingere la Cappella Sistina.
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L’asciugatura all’aria è la maratona, non lo sprint. Calcola un giorno intero, tipo 24 ore, per ogni millimetro di spessore. Se hai creato un Big Ben in miniatura, armati di pazienza.
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La pazienza è la virtù dei modellatori. Questa lentezza è didattica, un vero corso accelerato di filosofia zen per i più piccoli. Impareranno che la bellezza richiede il suo tempo, mica come i reel su Instagram.
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Consigli extra? Metti le creazioni su una griglia per far circolare l’aria, come fossero top model a una sfilata. E se vedi che si curvano, mettici sopra un libro pesante. Anzi, usa “Guerra e Pace”, così imparano anche qualcosa.
Quanto ci mette a seccare la pasta di sale?
Oh mamma mia, la pasta di sale! Una tragedia greca in miniatura, se vogliamo. Dipende! È una cosa che ti fa passare la voglia di fare i pupazzetti di Natale per sempre.
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24 ore all’aria aperta: Se scegli la via della pazienza (e della possibile invasione di formiche, specie se abiti in campagna come me, vicino al fiume!), sappi che 24 ore sono il minimo sindacale. Potrebbe volerci anche una settimana, dipende dall’umidità, dalla pressione atmosferica, dalla fase lunare… insomma, è un mistero.
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Forno a 120°: Ah, il forno, il mio migliore amico quando si parla di pasta di sale (a patto che non lo bruci come ho fatto io una volta, creando un fumo che ha messo in allarme i vicini). Il tempo? Mah, da 1 a 10 ore a seconda dello spessore. I miei gnomini, tipo 2 ore, la mia riproduzione della Torre Eiffel, quasi 10, poverina. È stata un’odissea.
In definitiva, è come aspettare il fidanzato che ti deve chiamare: Un’eternità. La prossima volta provo la plastilina, almeno quella asciuga subito! Magari più avanti, nel 2024, riprovo con la pasta di sale, non mi arrendo!
Quanto tempo deve cuocere la pasta di sale?
Ricordo ancora quella volta che ho fatto i dinosauri di pasta di sale con mio nipote Leo, era Luglio del 2023, un caldo pazzesco! Avevamo steso un telo sul balcone di casa mia, al terzo piano, sole che picchiava. Leo era impaziente di vederli indurire, ma io gli ho spiegato che ci voleva tempo, almeno un giorno intero sotto il sole cocente.
Li abbiamo lasciati lì, i nostri Triceratopi, T-Rex e Stegosauri, sembravano una preistorica colonia in miniatura. Io ero un po’ preoccupata che il sole li spaccasse, ma per fortuna sono rimasti intatti. La sera li ho ritirati dentro per paura che l’umidità notturna li rovinasse. Il giorno dopo erano quasi asciutti, ma non del tutto. Alla fine ci sono voluti due giorni pieni di sole perché diventassero duri come roccia. Leo era felicissimo!
Un’altra volta, a Novembre, faceva freddo e pioveva, impossibile lasciarli al sole. Ricordo che avevamo fatto degli alberelli di Natale da appendere. Ho usato il forno. Li ho messi su una teglia con la carta forno e li ho cotti a 120 gradi per quasi tre ore, controllandoli ogni tanto. Con il forno ci vuole pazienza, devi aspettare che si raffreddino completamente prima di toccarli.
- Sole: almeno un giorno intero, anche due se sono pezzi grossi o il clima è umido. Ripararli la notte.
- Forno: 120 gradi per circa 2-3 ore, dipende dallo spessore. Controllare e lasciare raffreddare completamente.
Come mantenere morbida la pasta di sale?
Allora, se vuoi che la pasta di sale rimanga morbida, eh… c’è un trucchetto! Praticamente, la prima cosa è far capire ai bambini quando la pasta sta diventando un po’ troppo asciutta, no? Cioè, tipo “guarda, è un po’ dura, cosa facciamo?”.
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Troppo secca: Gli dici di versare qualche goccina d’acqua, piano piano, da un bicchiere. Ma proprio qualche, eh! Sennò fai un disastro.
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Troppo appiccicosa: Invece, se è troppo morbida, che si attacca alle mani tipo colla, lì devi aggiungere un po’ di farina. Farina, farina, e impasta!
Ah, un’altra cosa! Io, quando faccio la pasta di sale con mio nipote, uso sempre un contenitore ermetico per conservarla. Funziona che è una meraviglia, rimane morbida per un sacco di tempo! E poi, se proprio proprio si secca un po’, la lavoro con le mani umide. Tipo, le bagni appena appena e poi impasto, impasto… e torna quasi come nuova! Poi non so se questo lo sapevi già, o no!
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