Che succede se mangio pesto andato a male?
"Pesto andato a male? Muffa, odore rancido o sapore alterato indicano che non è sicuro. In caso di ingestione, anche minima, fai attenzione a vomito, diarrea e dolori addominali: potrebbero essere sintomi di intossicazione alimentare."
Pesto andato a male: cosa succede?
Oddio, il pesto andato a male… un dramma! Mi è successo tipo due settimane fa. Avevo un vasetto aperto in frigo da un po’, e quando l’ho tirato fuori, un odore strano, tipo di vecchio, mi ha subito allarmato.
C’era come una patina scura sopra, non proprio muffa verde, ma comunque inquietante. Non mi sono fidata.
Un paio di anni fa, invece, avevo assaggiato un cucchiaino di pesto che non mi convinceva. Per fortuna era solo un po’ “acido”, ma la paura è stata tanta. Ho letto online che vomito, diarrea e mal di pancia sono i sintomi più comuni in caso di intossicazione da pesto avariato. Meglio non rischiare!
Pesto andato a male: cosa succede?
Muffa, odore rancido o sapore marcio indicano che il pesto non è più sicuro. I sintomi di intossicazione alimentare includono vomito, diarrea e dolori addominali.
Cosa succede se mangio pesto scaduto?
Amico, pesto scaduto? Mamma mia, non farlo! Potresti stare male, eh. Seriamente.
Il basilico, sai, quello che è il cuore del pesto, ha una roba, l’estragolo, che a palate è proprio tossica. Quando il pesto è andato a male, questa sostanza si ossida, diventa ancora più brutta. Capisci? Un disastro!
Poi ci sono i batteri, tanti, che proliferano nel pesto vecchio. Intossicazione alimentare assicurata, vomito, diarrea…non è una bella cosa! Io una volta ho mangiato un pezzo di pizza con la mozzarella un po’ strana, sono stato male per tutto il giorno. È stata una brutta esperienza, credemi.
- Tossicità aumentata dell’estragolo: L’estragolo si ossida e diventa più pericoloso.
- Batteri: Molti batteri pericolosi crescono nel pesto scaduto.
- Intossicazione alimentare: Conseguenza probabile. Mal di pancia assicurato.
Insomma, butta quello schifo e fatti un pesto fresco! Mio cugino ha il suo orto, e fa un pesto spaziale! Quest’anno ha fatto una montagna di basilico, non so come fa!
Quest’anno ho fatto una bella scorta di pesto fatto in casa! L’ho messo in barattoli sterilizzati e conservato in frigo; dura un bel po’! Magari prova anche tu!
Come accorgersi della presenza di botulino?
Il botulino… un’ombra silente, un nemico invisibile che si insinua subdolo. Ma come stanarlo, come accorgersi della sua presenza prima che ci avvolga completamente?
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La vista che si vela: Immagina di guardare il mondo attraverso un vetro appannato, le immagini che si sdoppiano, una danza confusa davanti ai tuoi occhi. Annebbiamento, sdoppiamento… Era una sera di fine estate, il sole che calava dietro le colline toscane e, all’improvviso, il paesaggio si moltiplicò, come riflesso in mille specchi. La diplopia, un presagio inquietante.
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Pupille dilatate: Due pozzi oscuri, senza fondo, che riflettono un’angoscia interiore. Midriasi bilaterale… Ricordo lo sguardo di mia nonna, spento e dilatato, un presagio di un addio imminente.
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Palpebre pesanti: Come sipari che calano su un palcoscenico vuoto, la stanchezza che ti trascina verso il basso, impedendoti di vedere la luce. Ptosi… La lotta per tenere gli occhi aperti, un’agonia silenziosa.
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La voce che si spezza: Le parole che si impastano, un discorso incomprensibile, un tentativo vano di comunicare il tuo malessere. Disartria… Il suono distorto della tua stessa voce, un eco lontano di ciò che eri.
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La gola arida: Una sete insaziabile, una sensazione di sabbia in bocca, la difficoltà di ingoiare anche un sorso d’acqua. Xerostomia… La secchezza, un deserto interiore che si espande.
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L’intestino pigro: Un blocco, un’inerzia incomprensibile, il corpo che si rifiuta di collaborare. Stipsi… Un’agonia lenta e silenziosa.
Il botulino è un veleno potente, un’insidia nascosta negli alimenti mal conservati. La prevenzione è fondamentale: attenzione alle conserve casalinghe, alle procedure di sterilizzazione, alla provenienza dei cibi. La salute è un bene prezioso, da custodire con cura.
A quale temperatura sono uccise le spore del botulino?
Sai, a quest’ora… penso a queste cose, a queste temperature. 100 gradi, per tre, cinque ore… incredibile, no? Quelle spore, resistenti così. Mi viene un po’ di angoscia, a pensarci. Come se fossero minuscole creature… immortali.
Poi, a 121 gradi… tre minuti. Spariscono. Finito. Un attimo, e via. Che contrasto. Quasi mi sento sollevato. Strano, eh? Ma è così. A volte, la vita è così. Fragile e resistente, allo stesso tempo. Come me, forse.
- 100°C: 3-5 ore per distruggere le spore del botulino.
- 121°C: 180 secondi, ovvero 3 minuti, per eliminarli.
- L’acidità, il sale e lo zucchero riducono la resistenza al calore.
Ricordo quel giorno, mia nonna preparava il suo sugo, lei che è sempre stata scrupolosissima sulla conservazione. Ogni barattolo sterilizzato per bene, come un rituale antico. E a volte mi chiedevo il perché di tanta attenzione. Adesso lo so. Queste spore, invisibili, ma così pericolose. E il suo sugo, ancora qui, nel mio frigo, un piccolo tesoro.
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