Come fermare un attacco di reflusso?

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Per contrastare il reflusso acido, si può ricorrere a farmaci come gli inibitori di pompa protonica (IPP), che riducono la secrezione acida dello stomaco, gli antagonisti dei recettori H2, gli antiacidi e i procinetici, che accelerano lo svuotamento gastrico.

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Oltre le pillole: una strategia multi-fronte contro il reflusso gastroesofageo

Il reflusso gastroesofageo (RGE), quel bruciore di stomaco che sale dal basso verso l’alto, è un disturbo diffuso che affligge milioni di persone. Mentre i farmaci rappresentano un valido aiuto per gestire i sintomi, una strategia di successo per contrastare il reflusso deve andare oltre la semplice assunzione di pillole, abbracciando un approccio olistico che considera stile di vita e alimentazione.

Sì, i farmaci possono essere decisivi nel controllare la sintomatologia acuta. Gli inibitori di pompa protonica (IPP), ad esempio, sono efficaci nel ridurre la produzione di acido gastrico, offrendo sollievo immediato. Gli antagonisti dei recettori H2, sebbene meno potenti degli IPP, possono rappresentare un’alternativa valida, soprattutto per un uso a breve termine. Gli antiacidi, agendo neutralizzando l’acidità già presente nello stomaco, forniscono un sollievo rapido ma temporaneo. Infine, i procinetici stimolano la motilità gastrica, accelerando lo svuotamento dello stomaco e riducendo così il reflusso.

Tuttavia, è fondamentale comprendere che questi farmaci trattano i sintomi, non la causa sottostante. Un uso prolungato e indiscriminato di IPP, in particolare, può comportare effetti collaterali a lungo termine, come l’aumento del rischio di fratture ossee o infezioni gastrointestinali. È quindi essenziale individuare e affrontare le cause alla radice del problema.

Una corretta alimentazione gioca un ruolo cruciale. Eliminare o ridurre il consumo di cibi noti per stimolare il reflusso, come cibi grassi, fritti, piccanti, alcolici e caffeinati, è fondamentale. Frazionare i pasti in porzioni più piccole e consumare cibi facilmente digeribili può ridurre il carico sullo stomaco. Anche il mantenimento di un peso forma è essenziale, in quanto l’obesità aumenta la pressione intraddominale, favorendo il reflusso.

Oltre all’alimentazione, lo stile di vita influenza profondamente la gestione del RGE. Evita di sdraiarti immediatamente dopo i pasti, concediti almeno due ore di pausa. Smetti di fumare, dato che il fumo irrita l’esofago. Dormire con la testa leggermente rialzata, utilizzando un cuscino o cunei, può aiutare a prevenire il reflusso notturno. Infine, la riduzione dello stress, attraverso tecniche di rilassamento come yoga o meditazione, può contribuire al benessere generale e al miglioramento della sintomatologia.

In conclusione, la lotta contro il reflusso gastroesofageo richiede un approccio integrato. I farmaci possono essere un valido alleato nel controllo dei sintomi acuti, ma un’attenta valutazione dello stile di vita, un’alimentazione equilibrata e l’adozione di abitudini sane rappresentano la chiave per una gestione a lungo termine e per prevenire recidive. Consultare un medico o un dietologo è sempre consigliabile per elaborare un piano personalizzato e affrontare efficacemente questo disturbo.