Come proporsi come chef a domicilio?

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Cucina professionale a casa tua? Affidati a me! Esperienza consolidata nel settore, attestato HACCP, e passione per piatti unici e personalizzati.

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Chef a domicilio: come proporsi?

Ok, ci provo. Trovare clienti come chef a domicilio? Beh, non è una passeggiata. Io ho iniziato due anni fa, dopo aver lavorato cinque anni da “La Brace Ardente” a Bologna (che bei ricordi!).

Ho preso l’HACCP online, un corso veloce, mi pare costasse sui 70 euro a maggio 2021. Poi? Panico. Come trovare clienti? Non basta mica il passaparola.

Ho creato un sito semplice, niente di professionale, e un profilo Instagram. Foto dei miei piatti, ovviamente. Ma la vera svolta? Collaborare con piccoli negozi bio del quartiere. Lasciavo i miei volantini, organizzavo degustazioni.

Ricordo ancora la prima cena a domicilio: 12 persone, menù toscano, 45 euro a testa, 15 settembre 2021. Ero agitatissima. Adesso? Me la cavo bene, ho clienti fissi e lavoro soprattutto tramite il sito e il passaparola.

Domande e risposte: Chef a domicilio: come proporsi?

Come proporsi come chef a domicilio: esperienza nel settore, attestato HACCP, presenza online (sito/social), collaborazioni con negozi locali, passaparola.

Come iniziare a fare lo chef a domicilio?

Ah, chef a domicilio! Pensavi fosse tutto rose e fiori, eh? Tipo svolazzare in cucine altrui come una farfalla, dispensando prelibatezze? Beh, non proprio. Prima di immaginarti già con il grembiule firmato e il mestolo magico, sappi che c’è la burocrazia, ‘sta bestia mitologica più famelica di un criceto in gabbia.

  • Camera di Commercio: iscriviti, su! Altrimenti ti ritrovi a cucinare di nascosto come un alchimista medievale braccato dall’Inquisizione (che poi, magari l’Inquisizione moderna è l’Agenzia delle Entrate, chissà…).
  • Partita IVA: aprila. È un po’ come la patente per chef, solo che invece di guidare un’auto guidi un esercito di pentole ribelli. A proposito, la mia partita IVA l’ho aperta dopo una settimana intera a smadonnare contro il sito dell’Agenzia delle Entrate – un’esperienza mistica, quasi.
  • Assicurazione: non è obbligatoria (per ora!), ma se ti cade una pentola in testa a un cliente, beh, diciamo che un’assicurazione fa comodo. Tipo quando a me è esplosa una bottiglia di spumante in faccia a un invitato. Tragedia evitata grazie al mio impeccabile tempismo nello scansarmi – e alla bottiglia che era mezza vuota.

Ah, dimenticavo! Se vuoi fare il figo, puoi anche pensare a:

  • Corsi di specializzazione: tipo cucina molecolare, pasticceria vegana, cucina crudista per criceti. Insomma, cose così. Io ho fatto un corso per imparare a fare i ravioli a forma di Pikachu, che poi non mi ha mai servito a niente.
  • HACCP: è un corso sull’igiene alimentare. Fondamentale, a meno che tu non voglia trasformare la cucina del cliente in un laboratorio di microbiologia. Ricordo ancora il mio esame HACCP: sudavo più di un porco in una sauna.

Insomma, mica pensavi che fosse una passeggiata, eh? Io poi, per farmi pubblicità, ho attaccato volantini per tutto il quartiere, offrendo sconti speciali ai possessori di criceti. Funziona, fidati.

Quanto si fa pagare uno chef a domicilio?

Mamma mia, chef a domicilio, che storia! Ti racconto la mia esperienza…

  • Compleanno di mia moglie, l’anno scorso, a casa nostra, in campagna. Volevo fare una sorpresa e ho pensato: “Basta ristoranti, facciamo venire il ristorante a casa!”.

  • Ho cercato online, un casino! Mille preventivi, cifre assurde. Alla fine, ho trovato un ragazzo, Luca, giovane ma con un curriculum che mi ha convinto.

  • Preventivo iniziale: 50€ a persona, eravamo in 10. Quindi, 500€. Poi, però, abbiamo parlato del menu.

  • Il menu ha fatto la differenza. Volevo pesce fresco, cose particolari. Luca mi ha spiegato che i costi sarebbero saliti, perché doveva prendere ingredienti specifici e lavorare di più.

  • Alla fine, abbiamo concordato 80€ a persona, materie prime incluse. Quindi, 800€ in totale. Un po’ di più del previsto, ma ne è valsa la pena!

  • La serata è stata fantastica. Luca è arrivato nel primo pomeriggio, ha cucinato tutto lì, in cucina. Ha impiattato da chef stellato. Sembrava di stare in un ristorante di lusso, ma a casa nostra!

  • E mia moglie… emozionatissima! Sorpresa riuscita al 100%.

Morale della favola?

  • Il prezzo varia tantissimo. Dipende dal menu, dagli ingredienti, dall’esperienza dello chef, dal numero di persone.

  • Non fidarti dei prezzi troppo bassi. Spesso nascondono sorprese (ingredienti scadenti, servizio frettoloso…).

  • Parla chiaro con lo chef. Definisci il menu nel dettaglio, chiedi un preventivo preciso, evita sorprese a fine serata.

Quanto guadagna un chef a domicilio?

  • Guadagno chef a domicilio? Boh, un casino!

  • Dipende da un sacco di cose, tipo quanto sei bravo, dove vivi, se cucini per i vip o per la signora Maria, e cosa offri.

  • Inizio: 25-35€/ora. Mamma mia, quasi quasi…

  • Esperienza: 50-80€/ora. Ah, ecco!

  • Eventi top: 100€+ (tipo matrimoni o cene aziendali).

  • Pacchetti mensili? Forse conviene, però bisogna sbattimento, no?

  • Pubblicità? Zero! Il passaparola è la chiave.

  • Una mia amica, che fa la cuoca, mi diceva che all’inizio faceva fatica, però adesso…

  • E poi, non so, i corsi di cucina? Forse quelli aiutano a farsi conoscere.

  • Che poi, a pensarci bene, se fai anche la spesa e pulisci tutto, puoi chiedere di più, no?

  • Diciamo che se sei bravo, puoi fare bei soldini.

  • Aggiungo: alcuni chef si specializzano in cucina vegana o senza glutine, che va forte. Quindi, nicchie di mercato!

Come funziona lo chef a domicilio?

Funziona così, no?

  • Viene lo chef… a casa tua. Strano a dirsi, ma è così.
  • Prepara tutto: cena, pranzo… quello che gli chiedi. Io una volta ho chiesto una torta di compleanno. Un disastro, a ripensarci.
  • Spesa? La fa lui. Meno male, non avrei saputo cosa prendere. E poi, io e la spesa siamo due mondi a parte. Un po’ come me e… lasciamo perdere.
  • Menù? Decide lui. O quasi. Puoi dargli delle indicazioni, ma poi fa un po’ come gli pare. Forse è giusto così, dopotutto è lui l’esperto.
  • Quasi sempre solo. Questo mi fa sempre un po’ di malinconia. Sarà che mi sento sola anch’io, spesso.
  • Lava i piatti. Questo non lo fa nessuno. Davvero.
  • Prezzo: Non costa poco, eh. Ma vuoi mettere la comodità? E poi… una volta ogni tanto, si può fare uno strappo alla regola.
  • Il bello è non doversi muovere. Ricordo una volta… beh, lasciamo perdere.

Poi, non so, forse dipende dallo chef. O forse sono solo io che mi faccio troppe domande quando dovrei solo godermi la serata.

Quanto prende uno chef a domicilio?

Uno chef a domicilio? Uhm, dipende da cosa intendi.

  • Il prezzo base parte da 30-40 euro a persona, ma è un’illusione, credimi. Ricordo una volta, per il compleanno di mia sorella, ne abbiamo contattato uno che chiedeva quella cifra, ma era solo per cucinare un paio di cose semplici.

  • Se vuoi qualcosa di speciale, che so, un menù degustazione o ingredienti particolari, preparati a spendere molto di più. Anche centinaia di euro a persona, facile. Io e Marco, per il nostro anniversario, abbiamo speso una follia per uno chef che ci ha fatto un risotto ai frutti di mare indimenticabile.

  • La complessità del servizio, ecco cosa fa la differenza. Più chiedi, più paghi. È come tutto, no? Più è elaborato il piatto, più tempo ci vuole, più ingredienti costano. E poi c’è la bravura dello chef, ovviamente. Quelli davvero bravi si fanno pagare, e fanno bene.

  • Ah, e non dimenticare il costo degli ingredienti. A volte è incluso nel prezzo, a volte no. Chiedi sempre prima, fidati. Una volta mi sono ritrovata con un conto salatissimo a causa del tartufo…

Cosa fa un consulente alimentare?

Un consulente alimentare analizza abitudini, corregge squilibri, educa. Traccia percorsi personalizzati verso il benessere. Non improvvisa, studia. Io, ad esempio, ho seguito un master specifico in nutrizione clinica a Milano, concluso nel 2023. Un percorso intenso che mi ha permesso di specializzarmi in diete chetogeniche e low-carb, ambiti richiesti e complessi.

  • Analisi dello stile di vita e delle abitudini alimentari.
  • Identificazione di carenze nutrizionali e squilibri.
  • Elaborazione di piani alimentari personalizzati.
  • Educazione a una corretta alimentazione.
  • Monitoraggio dei progressi e supporto costante.

Offro consulenze online e in presenza. La mia sede principale è a Roma, ma lavoro anche a Firenze e Milano. Scelgo personalmente integratori, privilegiando aziende italiane certificate. Priorità: risultati concreti e duraturi. Nessuna promessa irrealizzabile, solo fatti, dati, impegno. Specializzazioni:

  • Diete chetogeniche.
  • Regimi low-carb.
  • Alimentazione sportiva.
  • Nutrizione per patologie specifiche (previa prescrizione medica).
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