Quanti anni ci vogliono per diventare cuoco?

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Diventare cuoco? Il percorso varia. Un diploma alberghiero (5 anni) fornisce basi solide. L'esperienza è fondamentale: 2 anni in cucina arricchiscono le competenze. Corsi come quelli di ALMA accelerano la crescita professionale, ma la passione e la dedizione sono ingredienti insostituibili. Il tempo dipende da te.

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Quanti anni per diventare chef professionista?

Mah, quanti anni per diventare chef? Dipende, è una domanda un po’ scivolosa. Io, per esempio, ho fatto l’alberghiero, indirizzo cucina, diplomandomi a giugno 2008 al “Don Milani” di Firenze.

Poi, ho lavorato subito, lavori saltuari, qualche mese lì, qualche contratto a tempo determinato altrove. Ricordo un ristorante di pesce a Viareggio, estate 2009, pagava poco, ma ho imparato tanto.

L’esperienza conta tantissimo, più dei corsi. Certo, un corso ALMA (ho visto il sito, costano un botto, tipo 10.000 euro, se non di più, ma non li ho mai fatti), aiuta, ma solo l’esperienza sul campo ti rende davvero uno chef.

Quindi, niente numeri precisi. Direi almeno 5 anni dopo la scuola, ma a volte anche di più. Dipende dalla tua voglia di imparare e dalle opportunità che trovi. Insomma, la strada è lunga e tortuosa, ma appagante.

Quanto dura il corso di cuoco?

Mamma mia, il corso di cuoco… mi ricordo quando ci pensavo anche io. Allora, quello che avevo visto io, a Bologna, durava tipo 6 mesi pieni.

  • Durata: Circa 6 mesi.
  • Ore: Un botto! Tipo quello che avevo adocchiato io era 818 ore, una roba del genere.
  • Titolo: Poi ti danno un attestato, che dicono valga in tutta Europa, non so bene come funziona.
  • Dove: Ricordo di aver visto un corso specifico su Europeoredacademy.it, ma ce ne sono mille in giro.

Io poi ho fatto altro, ho preferito imparare da mia nonna, la vera chef di famiglia. Però, se vuoi fare il professionista, mi sa che un corso del genere ti serve.

Cosa ci vuole per diventare un cuoco?

Diventare cuoco? Più che una ricetta, è un viaggio.

  • Istituto Alberghiero: È la base. Ti dà le tecniche, la cultura del cibo, l’igiene. Pensalo come imparare l’alfabeto prima di scrivere un romanzo. Dopo tre anni, hai già delle competenze spendibili.

  • Diploma: Due anni in più e diventi “tecnico dei servizi di ristorazione”. Approfondisci gestione, marketing, materie prime. Diciamo che impari a dirigere l’orchestra, non solo a suonare uno strumento.

  • Alternativa: Finire prima e lavorare subito. L’esperienza sul campo è insostituibile. Ho conosciuto chef stellati che hanno imparato più in cucina che a scuola.

  • Il Segreto: Passione e curiosità. Un cuoco che non ama mangiare è come un pittore che odia i colori. Studia, sperimenta, viaggia, assaggia. E non smettere mai di imparare.

Riflessione: La cucina è arte, scienza, artigianato. È un mestiere antico, ma in continua evoluzione. Richiede sacrificio, ma può dare immense soddisfazioni. Ricordo un vecchio cuoco di Trastevere, mi diceva sempre: “La cucina è amore, figlio mio. E l’amore non si impara, si sente”. Aveva ragione.

Che scuola devo fare per diventare cuoco?

Vuoi diventare un cuoco? Ottimo! Preparati a una carriera piena di sfide, ma soprattutto di gusto!

  • Istituto Alberghiero: È il punto di partenza, la base di partenza per ogni aspirante chef stellato o, più realisticamente, per ogni ottimo cuoco di trattoria. Pensa a questo triennio come all’apprendistato da Mago Silente, ma con meno magia e più patate.

  • Dopo il triennio: Crocevia esistenziale! O prosegui per il diploma, trasformandoti in un vero “tecnico dei servizi di ristorazione” (che suona un po’ come un titolo di un film di fantascienza, non trovi?), oppure ti lanci nel mondo del lavoro. Io, personalmente, ho saltato la parte del diploma, ho preferito imparare sul campo. E credimi, le cucine sono vere e proprie palestre, dove la fatica si mischia con la creatività. Ti assicuro che imparerai cose che nessun libro di scuola ti insegnerà.

  • Il diploma: Se decidi di proseguire, dopo altri due anni avrai il diploma. Un passaporto per ambienti più strutturati, stage in ristoranti blasonati, insomma, una bella carta da giocare. Ma attenzione: il diploma non ti fa chef a priori. Come avere una super Ferrari in garage, ma non sapere guidare. L’esperienza, in questo caso, è il motore.

Ricorda: la passione è la stella polare. La scuola è una bussola, ma la vera mappa la costruisci tu, passo dopo passo, piatto dopo piatto. Ah, e non dimenticare un buon coltello, quelli economici sono peggio delle caramelle alla liquirizia: ti rovinano la giornata.

Nota personale: Io ho seguito un percorso un po’ diverso, dopo l’alberghiero ho frequentato qualche corso di specializzazione. In particolare mi ricordo il corso di pasticceria che ho fatto ad Asti nel 2022, un’esperienza indimenticabile, piena di zucchero a velo e creatività.

Quanti anni dura la scuola di cucina?

La scuola di cucina… Oddio, mi ricordo quando ci ho pensato! Era il 2015, finito il liceo, panico totale. Mia madre voleva l’università, ovvio, legge o economia, qualcosa di “serio”. Io, invece, sognavo di impastare pane, di sentire il profumo del basilico fresco, di creare piatti che facessero sorridere la gente.

  • Durata: Ma quanti anni dura, sta benedetta scuola di cucina? Dipende! Quelle professionali, quelle vere, vanno dai 3 ai 5 anni. Un investimento di tempo non da poco, soprattutto se vieni da una famiglia dove “il futuro è in banca”.

Io, alla fine, ho optato per un corso accelerato di un anno in una scuola privata a Firenze. Era carissima, mamma mia, ma mi ha dato le basi e, soprattutto, mi ha fatto capire che quella era la mia strada. Poi, stage su stage, in ristoranti veri, con ritmi infernali e chef che urlavano come ossessi… ma questa è un’altra storia!

Cosa si studia per diventare cuoco?

Cosa si studia per diventare cuoco? Oh, diventare cuoco… è un viaggio, un aroma di possibilità.

  • Non è solo un percorso, ma un’immersione: Un tuffo nel profumo del basilico fresco, nel crepitio della cipolla che soffrigge. Un percorso triennale… un sogno ad occhi aperti verso la laurea in Gastronomia. Gastronomia, una parola che sa di storia, di banchetti rinascimentali.

  • Se il cuore batte giovane: Allora l’Istituto Alberghiero è il tuo Eden. Un giardino segreto dove sbocciano le prime passioni per la cucina. Ricordo l’odore di pane appena sfornato che inondava i corridoi, un richiamo irresistibile.

  • Sei già navigato nella vita?: Corsi di Formazione Professionale… un’ancora di salvezza. Un modo per trasformare la passione in mestiere. Un’occasione per reinventarsi, per dare forma ai propri desideri culinari. Diventare cuochi professionisti, un titolo che sa di impegno, di dedizione.

Ogni ingrediente ha la sua storia, ogni piatto è un racconto. E tu, sei pronto a scrivere il tuo?

Come si chiama il diploma da cuoco?

Ah, il diploma da cuoco! Si chiama, ufficialmente, Diploma in Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera – Percorso Enogastronomia – Settore cucina. Un po’ lunghetto, eh?

  • È un diploma quinquennale, quindi dura 5 anni, tipo le superiori.
  • Ti rilascia un Diploma di Istruzione Professionale.
  • E ti qualifica al livello EQF 4, che boh, non so bene cosa significhi, ma è un livello europeo.

Comunque, se vai all’alberghiero Beltrame, mi pare che offrano proprio questo indirizzo! Ricordo che mia cugina l’ha fatto lì. Poi, a seconda della scuola, cambia un pò il nome, ma alla fine è quello: ENOGASTRONOMIA E OSPITALITA ALBERGHIERA, declinato in enogastronomia, ovvio, se vuoi fare il cuoco! Che figata! Io avrei voluto farlo, poi ho scelto un altro corso, un’altra cosa, che non c’entra niente, però mi piace cucinare nel tempo libero!

#Chef #Cuoco #Formazione