Cosa succede se si cammina troppo?

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Prolungata deambulazione o stazione eretta provocano affaticamento muscolare a livello di gambe e zona lombare, generando dolore. Il riposo in posizione seduta o supina solitamente apporta sollievo, favorendo il recupero muscolare.

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Oltre il passo: quando camminare troppo diventa un problema

Camminare è un’attività fondamentale per la nostra salute, un toccasana per il corpo e la mente. Ma come ogni cosa, anche l’eccesso può trasformarsi in un problema. Cosa succede, dunque, se si cammina troppo?

Il nostro corpo, pur essendo una macchina meravigliosa, ha dei limiti. Sottoporre l’apparato muscolo-scheletrico a sforzi prolungati, come nel caso di lunghe camminate o di una prolungata stazione eretta, può portare a conseguenze spiacevoli. Il principale effetto negativo è l’affaticamento muscolare, che si concentra principalmente a livello degli arti inferiori, in particolare gambe e piedi, e nella zona lombare.

Questo affaticamento si manifesta con una sensazione di dolore, inizialmente lieve e diffuso, che può poi intensificarsi fino a diventare pungente o pulsante, a seconda dell’intensità e della durata dello sforzo. La causa principale è l’accumulo di acido lattico nei muscoli, prodotto dalla degradazione del glucosio in assenza di sufficiente ossigeno. Questo processo, se protratto nel tempo, può portare a microlesioni delle fibre muscolari, responsabili del dolore e della sensazione di rigidità.

Anche la postura gioca un ruolo importante. Mantenere a lungo la posizione eretta, specie se non si è abituati, sollecita in modo eccessivo i muscoli della schiena, in particolare quelli lombari, che devono lavorare costantemente per mantenere l’equilibrio. Questo sovraccarico può causare contratture e dolori, che possono irradiarsi anche ai glutei e alle gambe.

Fortunatamente, il rimedio a questi disturbi è spesso semplice e alla portata di tutti: il riposo. Assumere una posizione seduta o, meglio ancora, supina, permette ai muscoli di rilassarsi e di recuperare. In posizione orizzontale, infatti, la colonna vertebrale si decomprime, alleviando la pressione sui dischi intervertebrali e sui muscoli lombari. Inoltre, il riposo favorisce la circolazione sanguigna, facilitando l’eliminazione dell’acido lattico e il trasporto di nutrienti essenziali per la riparazione dei tessuti muscolari.

Oltre al riposo, possono essere utili anche impacchi freddi sulla zona dolente per ridurre l’infiammazione, e leggeri esercizi di stretching per allungare i muscoli e migliorare la flessibilità.

In definitiva, camminare è un’attività benefica, ma è importante ascoltare il proprio corpo e rispettare i suoi limiti. Se si avverte dolore, è fondamentale fermarsi e riposare, per evitare di aggravare la situazione e compromettere il piacere di una sana passeggiata. Un approccio graduale all’attività fisica, unito a un adeguato riscaldamento e defaticamento, sono la chiave per godere appieno dei benefici del camminare senza incorrere in fastidiosi inconvenienti.

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