Qual è l'affettato meno cancerogeno?

35 visite
Il consumo eccessivo di carne rossa e lavorata è collegato ad un numero significativo di casi di tumore annui. Tuttavia, questo rischio rimane inferiore a quello associato al fumo di sigarette, evidenziando una significativa differenza di pericolosità tra le due abitudini.
Commenti 0 mi piace

L’affettato meno cancerogeno: comprendere i rischi relativi

Il consumo eccessivo di carne rossa e lavorata è collegato a un numero significativo di casi di cancro ogni anno. Tuttavia, è importante riconoscere che questo rischio è significativamente inferiore a quello associato al fumo di sigarette, evidenziando una sostanziale differenza di pericolosità tra le due abitudini.

Classificazione delle carni lavorate

L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato le carni lavorate nel Gruppo 1, vale a dire cancerogene per l’uomo. Questa classificazione si basa su prove convincenti di un nesso causale tra il consumo di carni lavorate e il tumore del colon-retto.

Le carni lavorate vengono conservate con metodi come affumicatura, salatura, stagionatura o aggiunta di conservanti. Questi processi possono produrre composti cancerogeni come nitrosammine e idrocarburi policiclici aromatici (IPA).

Affettati meno cancerogeni

Non tutti gli affettati sono uguali in termini di rischio cancerogeno. In generale, gli affettati meno lavorati e con meno conservanti hanno un rischio inferiore. Ecco alcuni dei tipi di affettato meno cancerogeni:

  • Prosciutto crudo: Non è sottoposto a un processo di cottura o affumicatura, quindi contiene meno composti cancerogeni.
  • Bresaola: È una carne di manzo stagionata ma non lavorata con nitriti o nitrati.
  • Speck: È un prosciutto affumicato con meno nitriti rispetto ad altri tipi di affettato.
  • Crudo di Parma: È un prosciutto stagionato con sale ma non con nitriti o nitrati.
  • Soppressata: È un salame fatto con carne magra e poco condita.

Limitare il consumo

Anche se alcuni tipi di affettato hanno un rischio cancerogeno inferiore, è importante limitare il consumo complessivo di carne rossa e lavorata. Si raccomanda di consumare non più di 500 grammi di carne rossa a settimana e di evitare o limitare il consumo di carni lavorate.

Conclusioni

Mentre il consumo eccessivo di carne lavorata è collegato al cancro, il rischio è inferiore a quello del fumo. Scegliere affettati meno lavorati e con meno conservanti può ridurre ulteriormente il rischio. Limitare il consumo complessivo di carne rossa e lavorata rimane la strategia migliore per proteggere la propria salute. Ricordare che l’equilibrio e la moderazione sono fondamentali quando si considerano le possibili relazioni tra alimentazione e salute.