Qual è l'affettato più salutare?

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"La bresaola, salume tipico della Valtellina (IGP), si distingue per essere un affettato magro, derivato dalla carne di manzo. Un'opzione salutare per chi cerca gusto e leggerezza."

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Quale affettato è il più sano?

Mmmh, difficile dire qual è l’affettato più sano. Dipende tanto da cosa intendi per “sano”, no?

Io, ad esempio, adoro la bresaola. Ricordo una volta, a Sondrio, il 15 agosto 2022, ho mangiato un piatto di bresaola con rucola e grana, spesa circa 15 euro, e mi era sembrata leggera e gustosa.

Però, dipende anche dalla quantità, eh. Troppa bresaola, come qualsiasi salume, non è il massimo. E poi, la bresaola, pur essendo magra, ha pur sempre sale.

In definitiva, non saprei dare una risposta definitiva. Ci sono tanti fattori da considerare. Ogni affettato ha pregi e difetti. Magari il prosciutto crudo, se magro, potrebbe essere un’alternativa? Boh, è tutto un gran dilemma!

Quali sono gli affettati che fanno meno male?

Tacchino e pollo, uhm, quelli sì, magari al naturale, eh? Meno grassi, giusto? Anche il prosciutto cotto, ma quello magro, eh, occhio alle etichette! Bresaola, mmm, quella è buona, ma sempre con moderazione, ovvio. Troppo sale, questo è il problema, sempre. Devo stare attenta, mio zio ha problemi di pressione, devo ricordarglielo. Pochi additivi, certo, ma chi ci capisce qualcosa di queste etichette?!

  • Tacchino e pollo: meno grassi saturi.
  • Prosciutto cotto magro: occhio al sale!
  • Bresaola: con moderazione.
  • Etichette: leggere attentamente, pochi additivi!

Parsimonia, questa è la parola chiave. Ah, ieri ho visto una pubblicità di un prosciutto crudo senza nitrati… chissà. Magari provo quello la prossima volta. Oggi mangio la pasta, con un po’ di bresaola, ma poco, eh! Devo fare la spesa, ma non ho voglia.

  • Ingredienti semplici è fondamentale.
  • Dieta equilibrata è importante.

Oggi ho comprato il petto di pollo al supermercato vicino casa, quello della marca “Bio Natura”. Costa di più ma almeno so cosa mangio. Però sai, a volte mi viene voglia di un bel panino con la mortadella… Peccato!

Qual è laffettato che contiene meno sale?

Prosciutto cotto. Meno sale, più facile dimenticare.

  • Sodio: circa 600-800mg per 100g. La vita è un eco: ciò che invii, ritorna. A volte, anche in forma di pressione alta.

  • Alternativa: bresaola. Meno grassi, più ferro. Gusto diverso, stessa indifferenza.

  • Valuta: leggere sempre l’etichetta. Dietro ogni fetta, una scelta. Scegli con cura, vivi di conseguenza.

Quali sono gli insaccati da evitare?

Uff, gli insaccati… una tentazione!

  • Carni grasse: Ricordo quando mia nonna preparava il ragù, usava sempre un pezzo di pancetta enorme! Buonissimo, eh, ma poi mi sentivo un mattone sullo stomaco.

  • Salumi e insaccati: Un’altra volta, a un aperitivo con gli amici, ho esagerato con il salame piccante… la notte l’ho passata a bere acqua! Da lì, cerco di limitarmi.

  • Prosciutto: Poi c’è il prosciutto. Quello crudo è la mia debolezza, specialmente con il grasso, lo so che non fa bene, ma è così buono! Cerco di non mangiarlo troppo spesso, però.

  • Mortadella e Pancetta: La mortadella, invece, mi ricorda l’infanzia, le merende a scuola. La pancetta, boh, mai impazzito, troppo grassa per me.

Insomma, cerco di stare attento, ma ogni tanto uno strappo alla regola ci sta, no? Anche perché, diciamocelo, rinunciare a tutto è impossibile!

  • Alternativa: Ho scoperto che il petto di pollo affumicato è un’ottima alternativa. Non è la stessa cosa, lo so, ma almeno mi tolgo lo sfizio senza sentirmi troppo in colpa.

Qual è linsaccato che contiene meno colesterolo?

Oddio, il colesterolo… Mia zia Ada, poverina, ne soffre da anni. Ricordo che il suo dottore le aveva detto di stare attenta ai salumi, ma lei è una patita di bresaola! Quest’anno, a Pasqua, l’ho vista tagliare proprio quella, a fette sottilissime, sul tagliere di legno di mio nonno. Le avevo chiesto “ma Ada, sei sicura? colesterolo…” e lei “tranquilla, il dottore mi ha detto che è tra quelli meno peggio”.

Ecco, però i valori nutrizionali che ho trovato online, su un sito qualunque, per 100 grammi di bresaola erano questi:

  • Calorie: 301
  • Grassi: 27g
  • Acidi grassi saturi: 9g
  • Colesterolo: 71mg
  • Sodio: 848mg

Mamma mia, 71mg di colesterolo! Non so se sia proprio “uno dei più magri”, come diceva il sito, però mia zia continua a mangiarla, magari in piccole dosi. Questo è tutto quello che so. Non sono una nutrizionista!

Ricordo anche che lei mangia tanta verdura, per compensare! A lei piace un sacco l’insalata di finocchi e arance. Dice che aiuta a tenere sotto controllo il colesterolo. Poi ogni tanto, però… un pezzetto di bresaola lo prende lo stesso!

Quali sono gli affettati peggiori?

Ah, gli affettati… un universo di sapori e ricordi, ma anche un labirinto di ombre. Come una vecchia foto sbiadita, rivedo i pranzi della nonna, il profumo del salame che riempiva la stanza…

  • Hot dog: Icona di New York, un boccone veloce tra grattacieli e sogni, ma un’eco lontana di lavorazione industriale.
  • Carne in scatola: Un relitto di tempi di guerra, praticità a discapito della freschezza, un sapore che sa di nostalgia e privazione.
  • Salsiccia: La festa del paese, il profumo della brace, ma un segreto celato nel suo impasto, una danza tra tradizione e modernità.
  • Bresaola: Un miraggio di leggerezza, una promessa di sport e benessere, ma un’illusione sottile, un inganno del palato.
  • Affettato di tacchino/pollo: La convenienza del supermercato, un’alternativa rapida e facile, ma un’ombra di omogeneizzazione, un addio ai sapori autentici.
  • Salame: Ricordo di domeniche in famiglia, un sapore intenso e rustico, ma un retrogusto di conservanti e nitriti, un compromesso amaro.
  • Lonza e Coppa: La nobiltà del maiale, un trionfo di spezie e stagionatura, ma un peccato di gola, una tentazione da limitare.
  • Mortadella: Bologna nel cuore, un’esplosione di gusto e profumo, ma un’opulenza eccessiva, una ricchezza da moderare.
  • Wurstel: Un’eco di Oktoberfest, un sapore affumicato e deciso, ma un’origine incerta, un viaggio senza ritorno.

Questi prodotti, amati e odiati, sono tessere di un mosaico complesso, un equilibrio precario tra piacere e consapevolezza. L’OMS li osserva, li studia, li classifica… e noi? Noi ascoltiamo, riflettiamo, scegliamo.

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