Che titolo di studio mettere nel curriculum?
Nel CV, ometti la licenza media. Indica il diploma di maturità (con voto, se alto) e la laurea (con voto obbligatorio), specificando listituto superiore e luniversità frequentati.
Oltre il pezzo di carta: come valorizzare il tuo percorso formativo nel CV
Il curriculum vitae è il tuo biglietto da visita per il mondo del lavoro, una sintesi strategica delle tue competenze e del tuo percorso formativo. Ma quali titoli di studio includere per massimizzare l’impatto e catturare l’attenzione dei recruiter? La regola d’oro è la pertinenza e la chiarezza, evitando informazioni superflue e concentrandosi su ciò che realmente aggiunge valore alla tua candidatura.
Dimenticate la licenza media: nel contesto attuale, questo titolo di studio è dato per scontato e non aggiunge informazioni rilevanti. Lo spazio prezioso del CV va ottimizzato per mettere in luce elementi più significativi del vostro percorso.
Il diploma di maturità, invece, rappresenta un passaggio fondamentale e va sempre incluso. Indicate chiaramente l’indirizzo di studi, l’istituto frequentato e l’anno di conseguimento. Se il voto finale è particolarmente alto (ad esempio, superiore a 90/100), specificarlo può rappresentare un valore aggiunto, segnalando un buon rendimento scolastico. Tuttavia, se il voto non è eccellente, è preferibile ometterlo per non penalizzare la candidatura. In questo caso, puntate su altre competenze e esperienze che possano compensare.
La laurea, sia triennale che magistrale, è un elemento imprescindibile. Indicate il nome del corso di laurea, l’università frequentata, l’anno di conseguimento e, soprattutto, il voto di laurea. Quest’ultimo è un dato fondamentale per i recruiter, in quanto fornisce un’indicazione oggettiva del vostro percorso universitario. Se avete conseguito una laurea con lode, evidenziatelo con chiarezza.
Oltre a questi elementi essenziali, potete arricchire la sezione dedicata alla formazione con informazioni complementari, come master, corsi di specializzazione, dottorati di ricerca, attestati di partecipazione a seminari e corsi professionalizzanti. Ricordate però di selezionare attentamente le informazioni da includere, privilegiando quelle pertinenti alla posizione per cui vi candidate. Un elenco eccessivamente lungo di corsi irrilevanti rischia di disperdere l’attenzione del recruiter e di sminuire l’impatto del vostro CV.
Infine, per rendere la sezione “Formazione” ancora più efficace, potete adottare una struttura chiara e schematica, utilizzando elenchi puntati e formattazione coerente. Ricordate: un CV ben strutturato e sintetico è il primo passo verso il successo professionale. Non si tratta solo di elencare titoli di studio, ma di raccontare una storia di crescita e di apprendimento, evidenziando le competenze acquisite e la vostra motivazione a crescere professionalmente.
#Curriculum#Istruzione#StudioCommento alla risposta:
Grazie per i tuoi commenti! Il tuo feedback è molto importante per aiutarci a migliorare le nostre risposte in futuro.