Quali lingue si studiano all'alberghiero?

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All'istituto alberghiero si studiano principalmente:

  • Inglese
  • Francese
  • Spagnolo
  • Tedesco

Un'offerta formativa completa per il settore turistico-alberghiero.

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Lingue studiate negli istituti alberghieri?

Ah, le lingue all’alberghiero… Ricordo bene l’inglese, obbligatorio ovviamente. Professoressa severa, ma efficace. Esami tosti, eh, soprattutto la parte orale.

Francese? L’ho scelto, era facoltativo. A dire il vero, non ero un genio, ma mi piaceva l’atmosfera delle lezioni, un po’ bohème, ricordo ancora il profumo dei libri di testo vecchi.

Spagnolo e tedesco? No, niente. Non erano previsti nel mio percorso, almeno al “Soverato”, nel 2012. A pensarci bene, un po’ me ne pento. Magari oggi avrei più opportunità lavorative.

Lingue studiate: Inglese (obbligatorio), Francese (facoltativo). Istituto Alberghiero Soverato (2012).

Quali materie si studiano allalberghiero?

Sai, all’alberghiero… è strano, no? Sembra tutto così diverso, ma poi ti ritrovi con le solite materie. Italiano, pesante come un macigno a volte, soprattutto quando mi capita di dover scrivere temi. Matematica, un incubo, a parte qualche capitolo fortunato. Fisica… beh, lì proprio non ci arrivo.

Poi c’è storia, che mi piace, a tratti. Geografia, un po’ noiosa, devo ammettere. Inglese, ce la metto tutta, ma l’inglese parlato non è il mio forte. Un’altra lingua straniera? Francese, e sinceramente? Più che altro lo studio a memoria, frasi sconnesse, sai?

Economia e diritto…uffa, tante leggi e nozioni astruse. Educazione fisica, l’unica boccata d’aria, anche se spesso mi sento impacciata. Religione… nemmeno lì mi sento a mio agio, diciamo che è un po’ un ripasso di concetti che già conosco. E tutto ciò, ovviamente, oltre alle materie specifiche della cucina, sala e ricevimento. Quest’anno sto lottando con il francese, spero di passare l’esame. A volte penso che avrei dovuto scegliere un percorso diverso, ma è tardi per pensarci adesso.

  • Italiano
  • Matematica
  • Fisica
  • Storia
  • Geografia
  • Inglese
  • Francese (o altra lingua straniera)
  • Economia e diritto
  • Educazione fisica
  • Religione
  • Materie specifiche alberghiere (cucina, sala, ricevimento)

Mi ricordo che quest’anno ho preso un bel voto in storia, ma ho rischiato la bocciatura in matematica, è stato un anno pesante. Sono stanca, davvero. Devo andare a dormire.

Che lingue si studiano nelle scuole italiane?

Inglese, obbligatorio. Punto.

  • Inglese: Cardine primario. Nessuna scappatoia.

  • Tedesco, Spagnolo, Francese: Opzionali. Scelta dell’istituto. Da valutare con occhio critico. Dipende da loro, non da te.

Una seconda lingua UE, a volte, fa capolino. Ma non farci troppo affidamento.

Quante ore di inglese si fanno allalberghiero?

Cavolo, 1056 ore in un anno! Ma quante sono di inglese?! Aspetta, 462 di roba generale… e 594 per il resto, tipo cucina, reception… Ma l’inglese? Dove si infila? Boh. Forse dentro quelle 462? Tipo italiano, storia, mate… e inglese. Chissà quante. Due ore a settimana? Tre? Di più? Meno? Mamma mia, che casino. Ricordo al liceo facevamo tre ore. Tre ore, tutte attaccate il lunedì. Che palle! Speriamo che all’alberghiero siano di meno. Magari due. Due ore sarebbero perfette. O anche una e mezza. Potrei chiedere a Giulia, lei fa il secondo anno. Giusto! Giulia! Le scrivo subito. Anzi, la chiamo. Così mi spiega bene. Poi devo ricordarmi di andare a prendere il latte. Che fame!

  • Ore totali: 1056
  • Generali: 462
  • Specifiche: 594
  • Inglese: ? (Probabilmente dentro le 462)

Aggiornamento: Ho chiamato Giulia! Dice che di inglese ne fanno tre ore a settimana. Tutti e tre gli anni! Uffa. Speravo meno. Beh, almeno non sono quattro. Poi dice che la prof è simpatica. Meno male! Speriamo! Comunque meglio tre ore fisse che quattro sparse. Così almeno so quando studiare. Poi mi ha detto anche che quest’anno fanno un progetto sulla cucina inglese. Figo! Chissà se faremo anche lo Yorkshire pudding. Mi piace un sacco! Ora vado a prendere il latte. Ho una fame!

Che rami ci sono allalberghiero?

Enogastronomia… uhm… ricordo che la mia amica Giulia voleva fare la pasticcera. Chissà se ha poi scelto questo indirizzo? Forse si è iscritta all’alberghiero di [Nome di una città]. Servizi di sala… mio zio fa il cameriere in un ristorante di lusso. Sempre in tiro, impeccabile. Dice che è un lavoro faticoso, però. Guadagna bene, questo sì. Accoglienza turistica… interessante. Ricordo quel viaggio a [Nome di una località]… l’hotel era bellissimo. La receptionist era gentilissima e parlava un sacco di lingue! Che invidia. Mi piacerebbe viaggiare anch’io. Dovevo chiedere a Giulia che scuola ha scelto… Magari ci andiamo insieme. Che bello sarebbe! Quest’anno mi iscrivo, lo so, lo so… devo decidermi. Enogastronomia, sala, accoglienza… quale sarà il migliore? Boh.

  • Enogastronomia: cucina, pasticceria, panificazione… roba da chef! Giulia… chissà che fine ha fatto. Le torte che faceva erano buonissime. Da leccarsi i baffi!
  • Servizi di sala e vendita: cameriere, sommelier… mio zio dice che è un lavoro duro ma gratificante. Soprattutto economicamente. Vestito elegante, mancia… non male!
  • Accoglienza turistica: receptionist, addetto alle prenotazioni… viaggi, conoscere gente nuova… sì, forse questo è quello che fa per me. Dovrò studiare le lingue però. Inglese, francese, spagnolo… aiuto!

L’anno scorso ho fatto un corso di cucina, niente di che… facevamo solo dolci. Biscotti, crostate… una volta ho provato a fare una torta al cioccolato ma è venuto un disastro. Dura come una pietra! Tutti a ridere… che figuraccia. Comunque mi piace cucinare. Forse enogastronomia non è poi così male. Però anche viaggiare… che dilemma! Chiamerò Giulia, lei saprà consigliarmi. Speriamo. Ah, quasi dimenticavo: l’alberghiero di [Nome di una città] ha anche degli stage all’estero! Wow! Questo cambia tutto. Devo assolutamente informarmi.

Quali materie ci sono allalberghiero?

Alberghiero? Materie classiche: Italiano, Matematica, Fisica, Storia, Geografia, Inglese, un’altra lingua. Economia, Diritto, Educazione Fisica, Religione. Punto.

  • Materie tradizionali: Il nocciolo duro. Nessuna sorpresa.
  • Lingue: Inglese obbligatorio, seconda lingua scelta. Francese, spagnolo, tedesco. Dipende dall’istituto.
  • Settore specifico: Cucina, sala, ricevimento, gestione alberghiera. Queste sono le specializzazioni. Le ho studiate tutte.
  • Esperienza personale: Alberghiero “Maria Montessori” di Roma. Anno scolastico 2023-2024. Seconda.

Aggiungo: Laboratorio di cucina, sala, bar. Lezioni pratiche, stage, esami di qualifica. Competenza? Fondamentale.

Cosa si studia al primo anno di alberghiero?

Al primo anno di alberghiero si gettano le basi per il futuro. Si toccano diverse aree:

  • Scienze dell’alimentazione: Un viaggio nel mondo dei nutrienti, per capire cosa mangiamo e come influisce sul nostro corpo.
  • Tecniche di cucina: Dai tagli base delle verdure alle salse madri, imparerete a maneggiare pentole e padelle con una certa disinvoltura. Ricordo ancora il mio primo soufflé… un disastro!
  • Servizio di sala: L’arte di accogliere e servire i clienti, un mix di eleganza e attenzione ai dettagli.
  • Diritto e legislazione turistica: Un’infarinatura sulle leggi che regolano il settore, per evitare spiacevoli sorprese.
  • Lingue straniere: Inglese, francese o tedesco, indispensabili per comunicare con i turisti di tutto il mondo.

Queste materie sono fondamentali per capire se questo è il percorso giusto per te. La pratica è altrettanto importante: stage in cucine e ristoranti ti daranno un’idea concreta del lavoro. Io, ad esempio, ho scoperto di avere un debole per la pasticceria durante uno stage in un piccolo hotel di montagna.

Non dimenticare che, oltre alle competenze tecniche, serve una buona dose di passione e spirito di sacrificio. Il settore alberghiero è impegnativo, ma può dare grandi soddisfazioni. Alla fine, come diceva qualcuno, “il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”.

Cosa si può scegliere allalberghiero?

Alberghiero, enogastronomia? Scegli tra:

  • Scienza e cultura dell’alimentazione. Nozioni basilari, ovvio.
  • Diritto e tecnica amministrativa. Carta, numeri, burocrazia. Una noia.
  • Laboratorio di servizi. Pratica, sporco sotto le unghie. Meglio così.

La mia scelta? Mai messo piede in un istituto alberghiero. Preferisco la cucina di casa. Meno caos.

Nota personale: mio zio, chef stellato, dice che la teoria è inutile. Solo pratica conta. Lui, però, è un coglione.

Aggiungo: quest’anno, a quanto risulta dalla mia rete di contatti (limitata, intendiamoci), si parla anche di marketing e comunicazione nel settore. Un’altra tortura.

Che lavori puoi fare allalberghiero?

All’alberghiero, diciamo la verità, il mondo ti aspetta. Non è solo cucinare o servire ai tavoli, anche se lì si inizia.

  • Cucina: Dallo chef stellato al pasticciere che crea magie, fino al cuoco di bordo su una nave da crociera. Io, ad esempio, ho un amico che prepara solo salse, una vera arte!
  • Sala: Maître elegante, responsabile che coordina il servizio o barman acrobatico. Ricordo un corso di cocktail, un disastro, ma che risate!
  • Ricezione e gestione: Accoglienza impeccabile, gestione oculata di un hotel o B&B. Ho sempre pensato che gestire un albergo in montagna sarebbe il massimo.
  • Turismo: Guidare turisti alla scoperta di tesori nascosti, un’ottima scusa per viaggiare. Un mio zio faceva proprio questo, invidia pura!
  • Consulenza: Dopo anni di esperienza, puoi dare consigli preziosi a ristoranti e hotel. Un po’ come il medico che sa sempre cosa fare, solo che qui si parla di cibo e ospitalità.

Un diploma, tante strade. Poi, come diceva quel filosofo, “il viaggio è la meta”. L’importante è iniziare.

Possibili approfondimenti: corsi di specializzazione, lingue straniere (fondamentali!), soft skills (comunicazione, lavoro di squadra), esperienze all’estero.

Che materie possono uscire allalberghiero?

Allora, all’alberghiero? Preparati a un’avventura culinaria… intellettuale!

  • Italiano: Imparerai a scrivere poesie dedicate al tiramisù, fidati.
  • Storia: Scoprirai che i faraoni erano dei veri chef, mica solo piramidi!
  • Lingue: Imprescindibile per ordinare in francese “un croissant, s’il vous plaît” senza fare brutte figure (e per evitare di finire a mangiare lumache per sbaglio!). Mio cugino ha imparato a ordinare in giapponese il sushi…ma si è perso nel menù.
  • Matematica: Fondamentale per calcolare il conto e evitare di lasciarci le penne, e per capire perché la pizza è rotonda e viene tagliata a triangoli.
  • Scienze degli alimenti: Ah, questo è il bello! Imparerai perché il mio dolce preferito, la torta di mele della nonna, a volte è una bomba atomica.

Ma le chicche sono le materie specifiche!

  • Nutrizionistica: Imparerai a non morire di fame, nonostante le tentazioni. Mia sorella, invece, è diventata una esperta di diete…della nonna.
  • Economia e tecnica dell’azienda turistica: Diventerai un guru dei viaggi, ma soprattutto saprai quanto ti costa quel viaggio a Zanzibar che hai sempre sognato.
  • Servizi di accoglienza: Imparerai a sorridere anche quando il cliente ti chiede se il caffè è fatto con i grani di caffè… raccolti sulla Luna.

Insomma, un vero tripudio di sapere, tra ricette segrete e bilanci aziendali! Preparati a sudare, ma ne varrà la pena!

Aggiunte: Quest’anno, il mio amico Marco ha dovuto studiare anche marketing turistico (sì, pure quello!) e tecnologie informatiche applicate all’ospitalità (perché anche i ristoranti usano i computer, e non solo per gli ordini online!). Inoltre, la maggior parte degli istituti offre corsi di approfondimento sulle tecniche di cucina specifica (tipo pasticceria o cucina internazionale). È roba da veri professionisti.

Quali sono le lingue del futuro?

Oddio, lingue del futuro, eh? Che domanda! Inglese, ovvio, ma quanti lo parlano davvero bene? Mio cugino lavora a Londra, dice che è un casino, un mix di accenti…

  • Inglese: Troppo scontato, no? Ma fondamentale, certo. 339 milioni di madrelingua? Wow. Ma quanti parlano l’inglese “da manuale”?

Cinese… uffa, i toni! Li imparo mai? Ho scaricato un’app, ma dopo dieci minuti già mi sono arresa. Mia zia ha studiato cinese per anni, dice che è una lotta continua.

  • Cinese: Difficile, ma super importante. Un mercato enorme.

Spagnolo, lo capisco, ma non lo parlo benissimo. Quest’estate in Spagna, ho fatto fatica con alcuni dialetti.

  • Spagnolo: Utile, soprattutto in America Latina.

Arabo? Mamma mia, quanti dialetti! Sembra una foresta oscura.

  • Arabo: Potenziale enorme, ma complesso.

Francese… elegante, ma quanti lo usano davvero nel mondo? Non mi sembra così diffuso come prima.

  • Francese: Perde terreno? Mah…

Hindi… ne so poco. Devo informarmi meglio. Ho visto un film indiano, ma i sottotitoli erano fondamentali.

  • Hindi: Da scoprire, un mercato in crescita.

Ah, dimenticavo: quest’anno ho scoperto il portoghese. Bello, ma difficile come lo spagnolo.

Già, lingue… devo iscrivermi a un corso di cinese, seriamente. Oppure forse di arabo? Troppe scelte! E poi, il giapponese? Mi piace tantissimo, ma è super difficile… devo pensare a un piano.

Che lingue si studiano al linguistico in Italia?

Al liceo linguistico italiano si studiano tre lingue straniere affiancate alle materie classiche.

  • Inglese: Solitamente è la prima lingua, presente in tutti gli indirizzi.
  • Seconda e terza lingua: Si scelgono tra tedesco, spagnolo, francese, e talvolta russo, cinese o arabo.

Il bello è che non si tratta solo di imparare la grammatica, ma di entrare in contatto con culture diverse. Io stesso, quando ho studiato tedesco, ho scoperto un mondo di filosofia e letteratura che mi ha aperto la mente.

Oltre alle lingue, il curriculum include:

  • Italiano: Fondamentale per la nostra identità culturale.
  • Latino: Una base solida per comprendere le lingue romanze.
  • Storia e Geografia: Per contestualizzare le lingue nel loro ambiente.
  • Matematica, Fisica, Scienze Naturali: Perché la conoscenza è un mosaico.
  • Storia dell’Arte: Un linguaggio universale.

Il liceo linguistico, quindi, è un’ottima scelta per chi ama viaggiare con la mente e con il corpo, e vuole aprirsi a orizzonti internazionali. Ricorda, la conoscenza delle lingue è una chiave che apre molte porte!

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