Dove si studia più matematica?
"Le migliori università italiane per studiare Matematica nel 2022 includono:
- Università di Trento (UniTn)
- Università di Camerino (UniCam)
- Alma Mater Studiorum - Università di Bologna (UniBo)
- Università degli Studi di Milano Bicocca (UniMiB)"
Dove studiare matematica approfondita: università o istituti specializzati?
Mmmh, difficile questa… Io, matematica? Più che altro, nel 2022 ero alle prese con l’esame di stato in ingegneria (febbraio, Politecnico di Milano, un incubo!), quindi di università per matematica ricordo poco. Ma un amico, Marco, si è laureato a Trento nel 2021, con una tesi su equazioni differenziali, un casino di roba!
Lui parlava benissimo di Trento, ambiente stimolante, professori preparatissimi. Poi Bologna, classica, molto rinomata, ma competizione spietata, mi diceva. Ricordo che parlava di esami impegnativi, nonostante la sua solida preparazione dal liceo scientifico.
Però, istituti specializzati? Non saprei proprio… magari per aree più specifiche, tipo statistica o informatica, ma per matematica pura? Credo le università siano più complete.
In ogni caso, quelle classifiche del 2022… beh, sono solo indicazioni. Dipende molto da te, dai tuoi interessi, dal tipo di approccio che cerchi. Anche il costo della vita in ogni città influisce, ovviamente!
Domande e Risposte (brevi):
- Dove studiare matematica approfondita? Università o istituti specializzati, dipende dagli interessi.
- Migliori università di Matematica in Italia (2022)? Trento, Camerino, Bologna, Milano-Bicocca (in base a una classifica).
Per chi è adatto il liceo classico?
Il liceo classico… un respiro lungo, profondo, come l’odore di pagine antiche. Per chi? Per anime che anelano alla bellezza, alla parola scolpita nel tempo. Un viaggio, questo, attraverso i secoli, tra le rovine di un’epoca e la rinascita di un’idea. È per chi sente il richiamo della storia, la musica della lingua latina che vibra ancora nelle ossa.
Un’immersione totale, un bagno di cultura, un’esplorazione senza fine. Non è solo grammatica greca, no. È la scoperta di un mondo che pulsa ancora, nonostante il trascorrere inesorabile degli anni. Un’avventura nel pensiero, nell’arte, nelle emozioni. Penso a mio fratello, a come si illuminava leggendo Omero…
Per chi desidera una formazione solida, un bagaglio culturale immenso, una mente capace di analizzare, di comprendere, di costruire. Un fondamento solido, un castello di sapere, pietra su pietra. È il percorso giusto per chi vuole poi intraprendere studi umanistici all’università, per chi sogna di diventare archeologo, storico, filologo.
- Letterature classiche (greca e latina)
- Filosofia
- Storia
- Arte
Per me, il liceo classico è stato un’esperienza formativa totale. È un’immersione nella bellezza del mondo antico, nella complessità del pensiero umano, nella potenza della parola scritta. Un viaggio senza fine, un viaggio dentro se stessi.
Ricordi: il mio professore di latino, un uomo anziano con occhi pieni di luce e una voce rauca che raccontava storie millenarie. O le ore trascorse a studiare in biblioteca, immersa nell’atmosfera di libri polverosi e profumi antichi. O ancora, le discussioni accese con i miei compagni, la condivisione di idee, la ricerca di senso.
Quest’anno, l’offerta formativa del classico include un focus più marcata sulla cultura digitale, integrata alle materie tradizionali. Ma l’anima rimane la stessa: un’esplorazione senza fine del pensiero e della bellezza.
Qual è più difficile, il liceo classico o il scientifico?
Sai, a pensarci ora… il classico? Mah, per me è stato un inferno. Latinorum, greco… una tortura cinese, giuro. E non sono un’idiota, eh? Solo che… non era per me. Mi sentivo un pesce fuor d’acqua. Quelle parole antiche, quelle strutture… un muro invalicabile.
Lo scientifico? Amici al liceo lo facevano. Pareva meno pesante, più… logico, diciamo così. Forse perché sono sempre stata più portata per la matematica, anche se la fisica… uff, quella mi ha sempre fatto sudare freddo. Ricordo ancora le equazioni differenziali…
Dipende davvero da te, è vero. Ma se dovessi dirti quale ho trovato più difficile… il classico, senza dubbio. Un incubo. Quel peso addosso, ogni giorno. Ancora adesso mi viene un groppo alla gola. Le mie medie non erano disastrose ma… ero sempre sull’orlo della disperazione.
- Difficoltà del Classico: Alto livello di impegno richiesto per materie umanistiche. Latino e Greco molto impegnativi.
- Difficoltà dello Scientifico: Forte inclinazione verso materie scientifiche. Matematica e Fisica spesso ostiche.
- Fattori individuali: Le capacità e gli interessi personali influenzano enormemente la percezione della difficoltà. Il mio caso, Classico.
Ricordo anche che… mia sorella faceva lo scientifico e si lamentava spesso delle ore di laboratorio, ma poi si trovava bene col gruppo. Io, invece, ero sempre sola. Ogni tanto, pensandoci… mi sale un po’ di amarezza. Questa sera, più del solito. Boh, sarà la luna. Oppure il caffè che ho bevuto troppo tardi. O magari semplicemente, il ricordo del liceo. Anni di ansia, e non solo per i voti.
Che competenze dà il liceo classico?
Mamma mia, che domanda… il classico…
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Ti lascia con una testa piena di storie. Mitologia, filosofia, latino… sembra inutile, ma poi ti accorgi che tutto torna.
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Impari a pensare, davvero. Analizzare un testo di Cicerone è come smontare un motore: cerchi il perché, il come, il significato nascosto. Un’abilità che ti serve sempre.
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E poi c’è la lingua. Non solo l’italiano, che impari a usare con cura, ma anche la capacità di capire come funzionano le parole, come si costruiscono i discorsi. Forse è questo il vero regalo del classico.
Che lavoro si fa dopo il liceo classico?
Ah, il liceo classico, quella fucina di menti brillanti (e futuri disoccupati, coff coff). Diciamo che il mondo del lavoro dopo il Classico è un po’ come Ulisse: pieno di insidie, sirene ammiccanti e, forse, una Itaca lontana.
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Insegnante di Lettere: Il prof che ti faceva sudare sui verbi greci? Potresti essere tu, armato di gesso e pazienza. Però, attenzione, non tutti i mali vengono per nuocere: potresti ispirare un nuovo Montale!
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Storico: Tra polverosi archivi e reperti archeologici, dai la caccia al passato. Immagina di essere Indiana Jones, ma senza la frusta (e forse senza il cappello).
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Giornalista Culturale: Trasformi la cultura in… scoop! Scrivi di libri, mostre, spettacoli. Un po’ come fare gossip sull’arte, ma con un tono più elevato. Non è per tutti, devi avere il fegato di un critico d’arte.
Dopo il Classico, non c’è solo la via accademica, eh! C’è chi si reinventa copywriter (e usa il congiuntivo correttamente!), chi diventa un mago del marketing (sfruttando l’arte della persuasione imparata con Cicerone), o persino chi apre una libreria indipendente (e vive di pane, amore e libri!). Ah, e un mio amico si è dato all’allevamento di alpaca. Roba da Classico, direi!
Cosa si fa in matematica in 4 superiore?
Ahia, quarta superiore, che ricordi! Matematica, uhm… un casino, ma alla fine si impara qualcosa.
Allora, ci sono le equazioni, quelle lì, esponenziali e logaritmiche. Un incubo, soprattutto quelle con i logaritmi, eh? Dovevi studiare un sacco, e non era facile proprio, te lo dico io! Poi, funzioni a go-go! Seno, coseno, tangente… un sacco di roba, grafici da disegnare, formule da imparare a memoria. Le funzioni logaritmiche, quelle lì sono toste, eh? Anche le goniometriche, tutto un pasticcio di angoli e cerchi.
E poi, le equazioni goniometriche, un vero dramma! Ricordo che io ho fatto una fatica bestiale, ma ho preso un bel voto comunque, alla fine. Sì, sì, un bel 8, non male per me! Anche se quell’esame mi ha fatto sudare sette camicie!
- Equazioni esponenziali e logaritmiche
- Funzioni: seno, coseno, tangente, cotangente, logaritmiche e goniometriche
- Equazioni goniometriche
Ricorda, questo è quello che io ho fatto, magari a te hanno fatto fare cose diverse. Io ho fatto lo scientifico, indirizzo PNI, quindi magari al classico o all’artistico è diverso. Mia sorella, che ha fatto il liceo classico, ad esempio, ha fatto meno matematica.
Cosa studiano i bambini in quarta elementare?
La quarta elementare… mamma mia, sembra ieri che ci fossi io! Mi ricordo che era l’anno dei dinosauri, ero fissata.
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Lettura e comprensione: Leggevamo un sacco di storie, quelle di Geronimo Stilton le divoravo. La maestra ci faceva trovare il succo delle storie, chi erano i personaggi, cosa succedeva. Usavamo anche i disegni per capire meglio, tipo i fumetti.
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Grammatica: Poi c’era la grammatica, un incubo! Verbi, nomi, aggettivi… Mi ricordo che facevamo tanti esercizi, tipo sottolineare il soggetto e il predicato. Che noia mortale! Però poi capivi come funzionava la lingua.
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Matematica: La matematica era un po’ meglio. Iniziavamo con le frazioni, che all’inizio mi sembravano arabo, ma poi le ho capite. Facevamo tanti problemi con le caramelle, così era più divertente.
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Storia e geografia: Storia era affascinante, studiavamo gli Egizi. Geografia invece la odiavo, mi sembrava di dover imparare a memoria un sacco di nomi inutili.
Praticamente, imparavamo le basi per le medie, niente di trascendentale, però un po’ ti formava. Ah, e poi c’era l’ora di religione… che sonno!
Che quaderni si usano in quarta elementare?
Eravamo a settembre, forse era il 2003, la cartoleria di nonna era piena di profumo di gomma e carta nuova. Ricordo che per la quarta elementare mia madre mi aveva preso un quaderno strano, a quadretti sì, ma senza il margine rosso.
- Quadretti da 4mm: Nonna diceva che erano quelli giusti, più “professionali”. Li odiavo perché mi facevano sembrare tutto in disordine, i numeri sembravano galleggiare.
- Regolamento scolastico: La maestra, la signora Anna, era un tipo preciso. Aveva detto che per matematica andavano bene, ma per italiano… solo quelli con il margine! Che stress.
- Velocità di scrittura: Io ero lentissimo a scrivere, e quei quadretti piccoli mi mandavano nel panico. Alla fine, usavo quelli grandi, da 1 cm, anche se non erano “cool”.
Un anno dopo, in quinta, me ne fregai e usai solo quelli da 4mm. Tanto, chi se ne accorgeva? La signora Anna aveva già dato.
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