Quanto guadagna uno che guida le barche?
Il guadagno di uno skipper varia in base alle dimensioni dellimbarcazione. Per barche medio-piccole, si può guadagnare tra 1.000 e 1.500 euro a settimana, mentre per barche più grandi si possono superare i 2.000 euro settimanali.
Dal timone al portafoglio: quanto guadagna davvero uno skipper?
Il mare, il vento tra i capelli, la libertà dell’orizzonte infinito: la vita da skipper sembra un sogno. Ma quanto realisticamente si guadagna a condurre imbarcazioni da diporto? La risposta, come spesso accade, non è univoca e dipende da una serie di fattori interconnessi. La dimensione dell’imbarcazione, come anticipato, gioca un ruolo fondamentale, ma non è l’unico elemento da considerare.
Mentre per barche a vela o a motore di dimensioni medio-piccole (fino a 15-18 metri) lo stipendio settimanale può oscillare tra i 1.000 e i 1.500 euro, per yacht di lusso che superano i 20 metri la cifra può salire significativamente, superando i 2.000 euro a settimana e raggiungendo cifre ben più elevate per imbarcazioni di grandi dimensioni o megayacht. In questi casi, oltre alla retribuzione base, possono aggiungersi benefit come vitto e alloggio a bordo, assicurazione sanitaria integrativa e bonus a fine stagione.
Oltre alla dimensione dell’imbarcazione, entrano in gioco altri fattori che influenzano il guadagno di uno skipper:
- Esperienza e qualifiche: Uno skipper con patente nautica, diverse miglia nautiche alle spalle e certificazioni specifiche (come la GMDSS per le comunicazioni radio) avrà maggiori possibilità di negoziare uno stipendio più alto. La conoscenza di lingue straniere, poi, è un requisito quasi indispensabile, soprattutto per chi lavora nel settore del charter di lusso.
- Tipo di contratto: Si può lavorare come dipendente di una compagnia di charter, con uno stipendio fisso, oppure come libero professionista, gestendo autonomamente i propri clienti e le proprie tariffe. La seconda opzione offre potenzialmente guadagni maggiori, ma comporta anche maggiori rischi e responsabilità.
- Stagionalità: Il lavoro di skipper è tipicamente stagionale, concentrato nei mesi estivi. Questo significa che il guadagno annuo deve essere ponderato in base al periodo di attività effettiva.
- Zona di navigazione: Le tariffe possono variare anche in base alla zona di navigazione. Lavorare in località turistiche di prestigio, come la Costa Smeralda o la Riviera Francese, può garantire compensi più elevati.
- Mansioni extra: Alcuni skipper offrono servizi aggiuntivi, come l’organizzazione di escursioni, lezioni di vela o la gestione della manutenzione dell’imbarcazione. Queste attività possono contribuire ad incrementare il guadagno complessivo.
In definitiva, il guadagno di uno skipper non è solo questione di metri di barca, ma di un insieme di competenze, esperienze e capacità di adattamento a un mercato dinamico e competitivo. La passione per il mare e la professionalità sono le chiavi per navigare verso una carriera appagante, anche dal punto di vista economico.
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