Quanto restituisce il GSE fotovoltaico?
Il GSE remunera lenergia fotovoltaica immessa in rete e poi prelevata. La tariffa di compensazione è variabile, attestandosi mediamente intorno ai 0,16 €/kWh. In regime di Scambio sul Posto, la remunerazione attuale si aggira sui 10 centesimi di euro per kWh.
Il GSE e la remunerazione dell’energia fotovoltaica: un quadro complesso e in evoluzione
Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) è l’ente pubblico italiano che si occupa, tra le altre cose, della remunerazione dell’energia prodotta da impianti fotovoltaici connessi alla rete elettrica nazionale. Capire quanto effettivamente “restituisca” il GSE è però più complesso di quanto possa sembrare a prima vista, dipendendo da diversi fattori e dalle specifiche modalità di connessione dell’impianto. Non esiste una cifra fissa e universale.
La dicitura “quanto restituisce” è in realtà fuorviante. Il GSE non “restituisce” denaro in senso stretto, ma compensa il produttore per l’energia immessa in rete e successivamente prelevata. Questa compensazione avviene attraverso due principali meccanismi: la tariffa di compensazione (per l’energia immessa e prelevata) e lo Scambio sul Posto (SSP).
La tariffa di compensazione rappresenta un meccanismo di incentivazione più tradizionale. Il produttore immette energia in rete e riceve un corrispettivo per ogni kWh immesso, che viene poi detratto dal costo dell’energia prelevata dalla rete. La tariffa, come indicato, oscilla, e la media di circa 0,16 €/kWh fornita come riferimento è solo una stima orientativa, soggetta a variazioni nel tempo e in base alla potenza dell’impianto e alla sua ubicazione. È importante considerare che questo valore rappresenta una media nazionale e può subire variazioni significative a seconda delle normative regionali e delle condizioni di mercato. Inoltre, l’effettiva remunerazione dipende dal rapporto tra energia prodotta e energia consumata: un elevato autoconsumo riduce la quantità di energia immessa in rete e quindi l’importo della compensazione.
Lo Scambio sul Posto (SSP), invece, è un meccanismo più recente e spesso preferito per la sua semplicità. In questo caso, l’energia immessa in rete viene compensata con un credito che viene utilizzato per ridurre il costo dell’energia prelevata dalla rete. La remunerazione attuale, indicata intorno ai 10 centesimi di euro per kWh, rappresenta un valore medio e, anche in questo caso, è influenzata da diversi fattori, tra cui la capacità di autoconsumo dell’utente. Un utilizzo ottimale dell’energia prodotta, con un’elevata autosufficienza, massimizza l’efficacia del SSP, anche se la remunerazione per kWh immesso risulta inferiore rispetto alla tariffa di compensazione.
In definitiva, affermare che il GSE “restituisce” una cifra precisa è scorretto. La remunerazione dell’energia fotovoltaica è un processo dinamico, influenzato da diversi parametri e dipendente dalla scelta del meccanismo di compensazione (tariffa di compensazione o SSP). Per ottenere una stima accurata del guadagno derivante da un impianto fotovoltaico, è fondamentale rivolgersi a professionisti del settore che possano valutare attentamente le caratteristiche specifiche dell’impianto e le condizioni di rete locali, considerando anche le evoluzioni normative future. La chiarezza e la trasparenza in questo campo sono essenziali per una corretta valutazione dell’investimento.
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