Come fare il limoncello a casa?
Ecco una guida rapida per fare il limoncello in casa:
"Per un limoncello fatto in casa, scegli limoni biologici e grattugia solo la parte gialla della buccia.
Metti le bucce in alcool puro per 40 giorni, poi filtra e aggiungi acqua e zucchero.
Dopo qualche giorno di riposo, puoi imbottigliare il tuo limoncello artigianale."
Come preparare il limoncello fatto in casa: ricetta e consigli?
Caspita, il limoncello… Mi viene in mente quella volta, era il 15 luglio 2022, a Positano. Un limoncello fresco, vista mare, 5 euro un bicchierino. Delizioso. Ho provato a farlo anche io a casa.
Un disastro, la prima volta. Amara come il fiele. Poi, zia Emilia, da Sorrento, mi ha spiegato il trucco. Solo la parte gialla, mi ha detto. E limoni di Sorrento, ovvio.
Li ho presi al mercato di quartiere, il 20 agosto, 2.50 euro al kg. Ho grattugiato con cura, solo il giallo, come oro. Alcool puro, quello da farmacia, e dentro le bucce per 45 giorni. Mi sembrava un’eternità.
Poi, filtrato tutto. Acqua e zucchero, ma lì vado a occhio, zia Emilia non mi ha dato dosi precise. Ancora qualche giorno e via, nelle bottiglie. Non male, ma niente a che vedere con quello di Positano.
Domande e Risposte:
Domanda: Come preparare il limoncello fatto in casa?
Risposta: Grattugiare la buccia gialla dei limoni, immergerla in alcool per 40 giorni, filtrare e aggiungere acqua e zucchero.
Qual è il migliore alcool per fare il limoncello?
Alcool etilico a 95 gradi. Punto.
- Altrimenti, limoncello… beh, non sarebbe limoncello. Mors tua vita mea.
- Non usare vodka o simili. Un ricordo confuso di un esperimento fallito… e un mal di testa epocale.
- Attenzione alla provenienza. Non tutto l’alcool è uguale, neanche se segna 95%. Fidati.
- Il sapore dipende dalla qualità dell’alcool, quindi parti bene. Un buon limoncello è un patto col diavolo.
Informazioni aggiuntive: L’alcool etilico a 95 gradi si trova in farmacia o in negozi specializzati. Alcuni lo chiamano “alcool buongusto”. Verifica sempre che sia per uso alimentare. Un amico distillatore mi diceva sempre: “la fretta è cattiva consigliera, soprattutto con l’alcool”.
Quanto zucchero cè in un litro di liquore?
Liquore: sostanza liquida, gradazione alcolica minima 15%. Zuccheri? Dipende.
- Minimo 70 g/litro, a salire fino a 100 g/litro. Gli ingredienti decidono.
- Calorie? Circa 327 per 100 grammi. Ma chi conta?
- Grassi 16 g. Acidi grassi saturi, 10 g. Non proprio salutare, eh?
- 20 g di zucchero ogni 100 g. Un vizio dolce. “Memento mori,” dicevano.
- Caffeina? Un’inezia. 8 mg. Quasi inutile.
Il liquore è un compromesso. Un piccolo peccato liquido.
Quanti giorni di infusione per il limoncello?
Trenta giorni? Macché, mio nonno, che di limoncello ne capiva più di un esperto di botanica, diceva: “Minimo 40, se vuoi qualcosa che ti faccia gridare al miracolo!”. E poi altri 40 di riposo, eh! Non scherziamo, deve riposare come un monaco tibetano in alta quota.
- Infusione: 40 giorni, non meno, altrimenti è acqua fresca con un po’ di limone.
- Riposo: altri 40 giorni, perché la pazienza è la virtù dei forti… e dei maestri limoncellai.
Ah, e ti dico una cosa: quest’anno, per il mio limoncello, ho usato limoni di Amalfi DOP, raccogliendoli io stesso, con il sudore della fronte e un’imprecazione ogni tre limoni. Il risultato? Una bomba! Una vera esplosione di gusto, che ti fa sentire in paradiso, un po’ come quando vinci alla lotteria… ma con meno soldi.
Altri consigli da nonno Cesare:
- Usa solo limoni non trattati!
- La gradazione alcolica dell’alcool deve essere alta, almeno 95°.
- Assaggia il limoncello ogni giorno, così avrai un sacco di scusa per bere! Scherzo! (forse…)
- Aggiusta lo zucchero solo alla fine, con una mano ferma e un cuore puro.
- Ricorda: il limoncello non è solo un liquore, è un’esperienza spirituale.
Quanti giorni deve macerare?
Macerazione? Dieci giorni per spezie dure. Tre o quattro per fragilità come foglie, fiori e agrumi.
- Spezie dure: forza bruta, estrazione lenta.
- Foglie, fiori, agrumi: delicatezza, rischio di amaro.
Gradazione alcolica? Variabile. Dipende dalla spezia. Certe vogliono potenza, altre leggerezza. Equilibrio, sempre.
- Volumi alcolici alti favoriscono l’estrazione di oli essenziali.
- Volumi alcolici bassi valorizzano i profumi delicati.
Quanti gradi deve avere il limoncello?
Limoncello… gradi… boh, quanti ne ha? Trenta, cinquanta? Dipende. Acqua, zucchero, limoni… mia nonna ne metteva un botto di limoni di Sorrento, quelli piccoli piccoli, profumatissimi. Chissà quanti gradi aveva il suo limoncello… Forse quaranta? Mamma mia che buono era. Ricordo ancora il profumo, mi faceva venire l’acquolina in bocca anche solo a sentirlo nominare. Aspetta… ma quelli di Sorrento non erano sfusati? Boh. Credo che usasse anche la buccia di arancia a volte… o forse era mandarino? Che casino, non mi ricordo.
- Gradi: tra i 30 e i 50. Sì, mi pare giusto.
- Ingredienti principali: limoni (ovviamente!), acqua, zucchero e alcol. Ah, giusto, l’alcol! Quello a 95 gradi, quello puro per intenderci. Una volta mio cugino ha provato con la vodka… che disastro!
- Limoni: Sorrento, Amalfi… più sono profumati meglio è. Quelli della Costiera sono i migliori. L’anno scorso sono andata a Minori, ho comprato una cassetta intera! Quest’anno invece niente vacanze… che peccato.
- Zucchero: meglio quello semolato, si scioglie prima. Anche se mia zia usa quello a velo… dice che viene più cremoso. Mah!
Comunque, l’importante è che sia bello freddo. Freezer! Altrimenti che limoncello è? Ricordo una volta a Capri… abbiamo bevuto limoncello ghiacciato in un bar con vista sui Faraglioni. Spettacolare! Ah, Capri… ci devo tornare. Magari l’anno prossimo. O forse tra due… chissà!
Come abbassare il tasso alcolico del limoncello?
Oddio, il limoncello… Quest’anno l’ho fatto un po’ troppo forte, sai? Mi brucia ancora la gola solo a pensarci.
- L’acqua, sì, acqua distillata, perché quella del rubinetto… fa schifo, proprio. Almeno la mia.
- Zucchero bianco, quello normale, niente di speciale. Ho provato anche col miele una volta, ma il risultato… boh, strano. Non lo rifarei.
Ma sai, aggiungere acqua… diluire così il sapore… mi dispiace un po’. È come… sbiadire un ricordo bello, intenso. Lo preferisco forte, anche se mi fa male. È un contrasto che mi piace. È strano, lo so. Forse sono un masochista.
Quest’anno ho usato 1kg di limoni di Amalfi, erano perfetti. Anche se poi… ho sbagliato le dosi dell’alcool, quasi il doppio. Errore mio. Devo stare più attento, se no il prossimo anno rischio di farmi male.
- Ricetta della nonna? Ma chi la segue più? Io ci provo, ma… finisce sempre male.
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