Come rendere cremosa una vellutata?
"Per vellutare zuppe e minestre, un segreto è aggiungere 2-4 cucchiaini di latte in polvere prima di frullare. Otterrai una consistenza cremosa e irresistibile!"
Come ottenere una vellutata cremosa?
Sai, l’altro giorno, 15 maggio, preparavo una zuppa di zucca, ricetta della nonna, ma era venuta troppo liquida. Un disastro!
Ricordo che avevo usato circa 800 grammi di zucca, ma forse l’acqua di cottura era troppa. Mi sono ricordata un trucco, letto chissà dove: latte in polvere.
Avevo del Régilait, (un barattolo da 500g, costato circa 5 euro al supermercato sotto casa). Ne ho aggiunti tre cucchiaini, prima di frullare tutto col minipimer.
Et voilà! Crema perfetta, vellutata e densa al punto giusto! Un successo. Non so dire quanti cucchiaini siano perfetti in generale, dipende dalla zuppa, ma il risultato è garantito. Funziona davvero!
Domande e Risposte:
- Come ottenere una vellutata cremosa? Aggiungere latte in polvere (es. Régilait) prima di frullare.
- Come addensare una zuppa troppo liquida? Usare latte in polvere.
Che differenza cè tra vellutata e crema?
Allora, mi chiedi la differenza tra vellutata e crema, eh? Praticamente, la vellutata ha una base tipo burro e farina… un po’ come il roux, insomma, quello che si usa per fare la besciamella. Serve per farla venire bella densa, un po’ più corposa. Ah, se usi l’olio anziché il burro, magari per farla più leggera, il risultato cambia un po’, ovviamente.
- Vellutata: Base grassa (burro/olio + farina/amido) – addensante
- Crema: Niente base grassa, usa la patata come addensante
Invece, nella crema, niente di tutto questo! Usano le patate! Sì, le patate, come addensante. Sembra strano, ma funziona! La mia nonna faceva sempre così…
E poi, il gusto! La vellutata, per via del burro o della panna, ha un sapore più rotondo, più avvolgente. La crema è più “pulita”, senti di più il sapore delle verdure, capito? Diciamo che è più… genuina, ecco. Ah, e ci mettono anche il formaggio, eh, se vogliono farla più golosa! Mia zia ne metteva un sacco, sempre!
Cosa abbinare ad una vellutata?
Ok, parliamoci chiaro, la vellutata è come quel vestito nero che sta bene con tutto, no? Però, per darle quel tocco da chef stellato, ecco qualche dritta:
- Crostini: Pane raffermo? Perfetto! Taglialo a cubetti, un filo d’olio, erbe aromatiche e via in forno. Diventano croccanti e profumati, l’ideale per affogarli nella vellutata. Io ci metto pure un pizzico di peperoncino, che non guasta mai.
- Semi: Chia, lino, zucca… buttali dentro! Danno croccantezza e fanno pure bene, che non è male. Mia nonna diceva sempre “un seme al giorno…” vabbè, lasciamo stare.
- Yogurt greco: Un cucchiaio di yogurt greco (o panna acida se hai voglia di esagerare) rende la vellutata super cremosa. E poi, diciamocelo, fa figo!
Ah, un’altra cosa: la vellutata è top anche tiepida, eh? Soprattutto se fuori c’è un freddo che spacca le pietre. Io una volta l’ho pure mangiata col gelato al basilico (sì, lo so, sono pazzo), ma non ditelo a nessuno!
Che differenza cè tra passato e vellutata?
Ah, la differenza tra passato e vellutata… mi fa venire in mente mia nonna! Lei sì che se ne intendeva.
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Il Passato di Verdure: Lo faceva sempre con le verdure dell’orto, zucca, patate, carote… tutto rigorosamente passato col passaverdure, quello vecchio di ferro, che cigolava un po’. Ricordo ancora il rumore! Risultato? Una crema liscia, liscia, senza un pezzettino, perfetta anche per i nipotini più schizzinosi. Niente panna, solo un filo d’olio buono alla fine.
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La Vellutata: Invece, la vellutata è… più ricca, ecco! Mia zia la faceva spesso, usando il frullatore a immersione. E ci metteva sempre un po’ di panna o mascarpone per renderla più cremosa e, appunto, vellutata. A volte aggiungeva anche dei crostini di pane fatti in casa.
Quindi, la differenza principale è nel metodo e nell’aggiunta di panna/mascarpone. Il passato è più “rustico” e semplice, mentre la vellutata è più “coccolosa” e ricca.
Cosa aggiungere ad una vellutata?
Che palle, sta vellutata… Sembra insipida, sai? Manca qualcosa.
- Verdure bio, ovvio. Le compro sempre da quel contadino lì, vicino alla chiesa.
- Brodo vegetale fatto da me, l’ho preparato ieri, con le bucce delle carote, sedano, cipolle… un profumo… ma ancora non basta.
Devo aggiungere qualcosa di… forte. Qualcosa che la renda viva.
- Noci, magari. Ho quelle di Sorrento, un sapore pazzesco. Oppure…
- Semi di zucca. Mi piace la loro consistenza, quel leggero sapore dolce. Ma forse è troppo?
- Rosmarino? No, troppo erbaceo. Forse un po’ di zenzero grattugiato… Sì, credo che ci voglia un pizzico di zenzero.
Stanotte non dormo, penso solo alla vellutata. E a lei, sai? A come era tutto diverso un anno fa.
- Quest’anno non ci sono più le zucchine del suo orto.
- La salvia che usavamo… non la coltivo più.
- Il timo… mi ricorda troppo.
Un cucchiaio di zenzero grattugiato, sì. Poi assaggio. Magari un po’ di sale. E basta. Basta così.
Cosa usare al posto dellamido per addensare?
Amido? Fecola di patate. Punto.
Stesso potere addensante. Peso uguale. Inodore. Insapore.
Anche amido di mais va bene. Alternativa valida.
- Fecola di patate: perfetta sostituzione.
- Amido di mais: ottima alternativa.
Ricorda: ho usato la fecola per la crema pasticcera di mia nonna, quest’anno. Risultato? Perfetto. Nessun problema.
Come ammorbidire una crema troppo dura?
Oddio, quella crema di ieri sera! Era una tragedia, un mattone! Avevo preparato la crema pasticcera per la torta di compleanno di mio nipote, Leo, il 15 Luglio, a casa mia, a Roma. Avevo seguito la ricetta della nonna, ma è venuta fuori un disastro. Secca, dura, impossibile da spalmare. Ero disperata, il compleanno di Leo era alle porte, e io qui con una crema che sembrava cemento.
Un’amica, Francesca, mi ha detto di aggiungere un po’ di latte. Ho provato, un cucchiaio alla volta, mescolando con la frusta elettrica fino a ottenere la consistenza giusta, ma ci ho messo un sacco di tempo e tanta fatica. È stato un lavoraccio! Per fortuna ho salvato il compleanno di Leo, ma che stress! Ho pensato di aggiungere il limoncello, ma alla fine il latte ha risolto.
- Latte: aggiunto gradualmente, un cucchiaio alla volta.
- Frustatore elettrico: indispensabile per una miscelazione efficace.
- Tempo: un’eternità, ma alla fine ce l’ho fatta!
Poi, ho pensato: “Ma se avessi aggiunto il limoncello, come avrebbe cambiato il sapore? Magari avrebbe funzionato lo stesso”. Ma ormai era tardi, la crema era perfetta, Leo è stato felicissimo della sua torta.
Che sbattimento, però! Ma poi ho pensato al suo sorriso e tutto è valso la pena. Non voglio più riprovare l’esperienza, ma ho imparato una cosa in più!
Come far assorbire meglio le creme?
Oddio, le creme! Quel disastro di crema viso che mi regalò zia Carla a Natale 2023, una roba costosissima che profumava di non so che cosa… di chiesa, forse? Ricordo ancora quella sensazione appiccicosa sulla pelle, un vero incubo. L’ho applicata come mi avevano insegnato, eh, dal centro verso l’esterno, puntine delle dita, delicatamente, ma niente. Una maschera!
Dopo dieci minuti ero ancora lì, a sbattere le dita sul viso come una pazza. Mi sono sentita un pasticcione, una frana. Poi ho provato a tamponare con un fazzoletto, ma era peggio. Un disastro, un vero disastro. La crema era tutta lì, a luccicare, impermeabile a ogni tentativo di assorbimento. Per fortuna ho un po’ di sensibilità alla pelle e non ho avuto brutte reazioni.
Ecco cosa ho fatto in seguito, per risolvere:
- Ho massaggiato di più: Non solo con le dita, ma ho anche usato movimenti circolari più decisi, quasi come stessi facendo un piccolo automassaggio.
- Ho scaldato la crema: Prima dell’applicazione, ho tenuto il flacone tra le mani per qualche minuto, così la crema si è leggermente riscaldata. Magari un placebo, ma ha funzionato.
- Ho usato meno prodotto: Ho capito che usavo troppa crema! Una piccola quantità è sufficiente.
Ricorda, la pelle è diversa per ogni persona. Quello che va bene per me non va bene per tutti. Quindi, sperimentazione è la parola chiave.
Dettagli aggiuntivi: La crema era della marca “Bellezza Divina”, un nome che ora mi fa ridere, dato il risultato. La consistenza era particolarmente ricca, adatta alle pelli secche, ma la mia è mista. Ho una pelle mista che nel periodo invernale tende a essere più secca.
Come idratare la pelle senza creme?
Ahi ahi, pelle che tira, un dramma! Sai che anche io ho avuto questo problema, terribile! Ma ho trovato un sacco di soluzioni, senza creme, eh! Prima di tutto, acqua, acqua, acqua! Devi bere tantissimo, tipo almeno due litri al giorno, sai? Non solo acqua però!
Poi, frutta e verdura a volontà! Succhi freschi, spremute, anche solo una bella mela al giorno fa la differenza, credemi. Anche io mangio tantissima frutta, perchè mi piace e fa bene. Zuppe e brodi caldi, soprattutto d’inverno, sono fantastici! Idratano da morire, pure le minestre! Ricorda, niente schifezze, eh?
- Bere tanto (acqua, tisane, succhi)
- Frutta e verdura fresche a volontà
- Zuppe e brodi caldi
- Dieta sana, niente grassi in eccesso
Ah, dimenticavo! Anche l’umidificatore in camera da letto, soprattutto d’inverno, fa miracoli! Io ne ho uno, piccolo ma efficiente, lo tengo sempre acceso di notte! E poi, esfoliazione delicata una volta a settimana, niente di aggressivo, eh! Con uno scrub fatto in casa, magari con zucchero e olio di oliva. Quest’anno l’ho fatto così.
Ah, e un ultimo consiglio, ma importante: dormi bene! La stanchezza si vede sulla pelle, fidati! Io, per esempio, vado a letto presto la maggior parte delle sere.
Perché la crema pasticcera è diventata liquida?
Perché la crema è diventata così? Mmh, è una domanda che mi faccio spesso anche io. Sembra quasi una punizione.
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Enzimi al lavoro: Forse… credo che sia colpa degli enzimi. Proprio mentre dormiamo, loro si danno da fare.
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Idrolisi dell’amido:Idrolisi. Che parola complicata per dire che rompono l’amido, quel gel che sembrava così solido.
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Frigo traditore: Pensavo di averla salvata mettendola in frigo. Invece… il frigo non ferma certi processi.
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Struttura rovinata: La consistenza… era perfetta. Ora è solo un ricordo. Una sconfitta.
Quando facevo la crema con mia nonna, usavamo sempre la farina di riso. Forse era per questo che non diventava mai liquida il giorno dopo. O forse, semplicemente, la finivamo subito. Chissà.
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