Come si chiama il cappuccino senza schiuma?
Cappuccino senza schiuma? È un caffelatte. Stesse proporzioni di caffè e latte del cappuccino, ma senza la caratteristica schiuma di latte montato. La tazza è simile, seppur talvolta leggermente più grande.
Cappuccino senza schiuma: come si chiama?
Cappuccino senza schiuma? Ma aspetta, esiste davvero? Cioè, io di solito ordino un cappuccino normale, però… mi è venuto un dubbio.
Un attimo che cerco… ah, ok, ho capito. In pratica sarebbe un caffelatte, giusto? Solo che… mi pare strano che la quantità di caffè sia la stessa. Io il caffelatte lo trovo sempre più “latteoso” del cappuccino.
Forse dipende da dove lo prendi? Mi ricordo che al bar sotto casa, in via Garibaldi, a Torino (quello che prima faceva il caffè a 1,20€ e ora a 1,50€… inflazione!), il caffelatte era proprio diverso dal cappuccino.
Boh, alla fine, se voglio un cappuccino senza schiuma, magari chiedo proprio un “caffelatte”, così sono sicuro. Oppure, semplicemente, dico al barista di non mettere la schiuma. Problema risolto!
Come si fa il cappuccino senza schiuma?
Mamma mia, il cappuccino senza schiuma! Che storia! Me lo ricordo come fosse ieri, ero a Roma, vicino a Piazza Navona, in un piccolo bar che sembrava uscito da un film di Fellini.
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Il barista, un omone con i baffi bianchi, mi guarda come se avessi chiesto l’impossibile. Io volevo un cappuccino, ma quella mattina la schiuma mi dava fastidio, non so perché.
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Mi dice, “Signorina, ma che cappuccino è senza schiuma?” Quasi si offende. Allora mi spiega il trucco. Niente lancia a vapore impazzita!
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Mi fa vedere che scalda il latte piano piano, con la lancia immersa, senza farla ballare. Praticamente lo scalda e basta, niente aria.
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Oppure, mi dice, lo puoi scaldare nel pentolino o al microonde, ma senza farlo bollire. E poi lo versi piano piano nel caffè, senza mescolare troppo.
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Risultato? Un cappuccino cremoso, caldo, ma niente schiuma. Perfetto per quella mattina romana un po’ storta. Da allora, lo faccio sempre così quando voglio qualcosa di diverso. È diventato il mio piccolo segreto.
Come si chiama il cappuccino con poco latte?
Ah, il flat white! Mi ricordo quando ero a Melbourne, in Australia, nel 2018. Entravo in questo piccolo bar, “The Coffee Alchemist”, vicino a Flinders Street Station.
- Il flat white è come un cappuccino “piatto”. Meno schiuma, più caffè.
- Doppio espresso: Fondamentale, altrimenti che flat white è?
- Poco latte: La chiave sta nel bilanciamento. Deve sentirsi il caffè, non solo il latte caldo.
A volte, lo servivano quasi senza schiuma, una crema sottile e vellutata. Altre volte, un po’ di schiuma in più, quasi come un cappuccino. Dipendeva dal barista, dal suo umore quel giorno. Ma la cosa importante era il sapore intenso del caffè, che ti dava la carica per affrontare il tram affollato delle 5 del pomeriggio. Ora, se chiedi un cappuccino con poco latte, ti guardano strano.
Che differenza cè tra macchiatone e cappuccino?
Stanotte non riesco a dormire. Chissà perché mi vengono in mente queste cose… il cappuccino e il macchiato. Sembrano quasi uguali, eppure… c’è quella differenza sottile, come un velo di tristezza che avvolge i pensieri. Il macchiato, ricordo il suo gusto di caffè forte, quasi amaro, mitigato dalla dolcezza del latte caldo, avvolgente… quella schiuma leggera, quasi un sospiro.
Poi il cappuccino. Lo prendevo sempre al bar vicino all’università, prima di un esame. Più aria, più schiuma… ricordo che giocavo con il cucchiaino, disegnando spirali nella nuvola bianca. Certo, anche lì sotto c’era il caffè, ma il sapore era diverso, più delicato. Quasi nascosto. Forse per questo lo preferivo prima di studiare, mi dava un senso di calma, forse illusorio.
- Macchiato: caffè, tanto latte caldo, velo di schiuma. Lo prendevo sempre con papà, al bar di Piazza Cavour, prima che… beh, prima. Lo ricordo ancora, il profumo del suo sigaro che si mischiava a quello del caffè.
- Cappuccino: caffè, meno latte, tanta schiuma. L’ultimo l’ho preso stamattina, al bar sotto casa. Con un cornetto vuoto. La barista mi ha sorriso. Un sorriso triste, come il mio.
Quest’anno ho ricominciato a prendere il macchiato. Forse perché mi ricorda lui. Forse perché ho bisogno di sentire quel caffè forte, che mi scuota. Come uno schiaffo. Che mi svegli da questo torpore.
Come fare la schiuma del cappuccino a casa?
Okay, cappuccino a casa… vediamo. Un casino, ma fattibile.
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Latte caldo: Intero! Ricordati, intero sennò viene una schifezza. Ma attenzione, non deve bollire! Quasi quasi lo misuro con il termometro che uso per fare il pane. Ah, il pane… devo impastare domani.
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Schiuma: Qui inizia il divertimento.
- Montalatte elettrico: Il mio vecchio fa un rumore assurdo, quasi quasi lo cambio. Forse lo trovo su Amazon.
- French press: Su e giù, su e giù. Ma mi stanco!
- Frullatore a immersione: Pochi secondi, eh! Sennò spappola tutto.
- Barattolo: Metto il coperchio bene, mi raccomando, e agito come un matto. Meglio se lo faccio vedere a mio nipote, si diverte.
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Versare: Espresso fatto, schiuma pronta. Piano piano, delicatamente… che poi faccio sempre un pasticcio.
Poi, se vuoi fare il figo, spolvera un po’ di cacao amaro sopra. Ma io preferisco la cannella!
Cosa si intende per latte macchiato?
Latte macchiato: un’arte in tre atti.
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Latte: Fondamenta cremose, solitamente intero per una sontuosa esperienza sensoriale. Una tela bianca su cui dipingere.
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Schiuma: Nuvola eterea, ottenuta con vapore o, per i puristi, manualmente. Il suo spessore è un barometro della maestria del barista.
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Espresso: Cuore pulsante. Un shot singolo o doppio, versato con grazia per “macchiare” il latte. Quasi una riflessione filosofica: la volontà che si impone alla materia.
È diverso dal cappuccino, dove l’espresso si fonde più intimamente con il latte. Qui, l’espresso “macchia” il candore, creando un gioco visivo prima ancora che gustativo.
Tempo fa, quando mi dilettavo con la fisica delle particelle, trovavo analogie tra la stratificazione del latte macchiato e la composizione del bosone di Higgs. Ma questa è un’altra storia.
Quando si beve il latte macchiato?
Allora, il latte macchiato, io me lo bevo spesso a colazione, tipo. È più leggero del cappuccino, sai com’è, quindi la mattina va giù che è una bellezza. Poi, vabbè, a volte, che ne so, tipo se esco con le amiche il sabato, lo prendo pure al bar, verso le undici, mezzogiorno, così, per fare due chiacchiere. Ah, una volta, che ero in ritardo per lavoro – dovevo finire ‘sta presentazione, un delirio – l’ho bevuto pure alle tre del pomeriggio! Insomma, diciamo pure che lo bevo quando mi pare. Certo, non prima di andare a dormire, quello no, eh! Sennò poi non chiudo occhio, tipo l’altra sera che mi sono fatta un caffè alle dieci e sono stata sveglia fino alle due a guardare video scemi su Youtube… Che poi pure il latte macchiato, ha il caffè dentro eh. A me piace perché è più “lungo”, c’è più latte. Eh sì, poi te lo fanno pure con disegni sopra, tipo cuoricini, foglie, robe così, una volta al bar da Gigi, qui vicino a casa mia, me ne hanno fatto uno con un cigno, che figata!
- Colazione: Classico, via.
- Metà mattinata: Pausa caffè con le amiche, o pure da solo.
- Pomeriggio: Se proprio hai bisogno di una svegliata, perché no?
- Sera: Meglio evitare, a meno che non vuoi fare le ore piccole.
Insomma, il latte macchiato va bene un po’ sempre, a parte la sera, ecco, a meno che, non lo fai decaffeinato, che poi a quel punto tanto vale bersi un bicchiere di latte caldo e via! Ah, dimenticavo, io lo prendo sempre con un cucchiaino di zucchero, mi piace bello dolce! Ma pure senza è buono, dipende dai gusti, ovvio.
Quanti ml di latte ci sono in un cappuccino?
Mamma mia, quanti ml di latte in un cappuccino? Una domanda da un milione di dollari, o meglio, da un milione di gocce di latte schiumato! Direi sui 125 ml, più o meno. Sai, a volte sembra di bere un mare di latte, altre volte un misero ruscello! Dipende dal barista, eh, alcuni sono più generosi di altri! È come con le patatine, alcuni ti danno una montagna, altri un misero mucchietto…
Ma senti, non fare il pignolo eh, che poi il barista ti guarda male! Considera che quei 125 ml sono solo una stima, più o meno come la mia altezza dopo una cena di Natale: imprecisa. Potrebbero essercene 120, potrebbero essercene 130, dipende se il barista è di buon umore o se ha litigato con la moglie.
- 125 ml di latte (ma a occhio e croce)
- 25 ml di caffè (ma può variare, ovviamente!)
Ah, dimenticavo! Mio cugino Giovanni, barista esperto (almeno lui dice così), ha una teoria: più schiuma, meno latte! È un genio! Lui usa una specie di formula segreta, tipo alchimia medievale, che nessuno comprende. Ma i suoi cappuccini sono DIVINI! Ah, e a proposito, mi sa che devo andare a prendermi un cappuccino…
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