Come si chiama il diploma alberghiero di cucina?

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Il diploma alberghiero di cucina varia a seconda dell'istituto. Si può trovare come "Diploma di qualifica professionale in cucina" oppure "Diploma di Tecnico dei servizi di sala e bar (con specializzazione cucina)". Verificare la denominazione specifica sul sito dell'istituto scelto. Spesso include specializzazioni (arte bianca, pasticceria).

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Diploma di scuola alberghiera: cucina?

Oddio, diploma alberghiero… cucina? Mamma mia, che ricordi! Allora, io mi ricordo che quando ho fatto l’alberghiero (era il 2008, a Belluno, che posto!), il mio diploma si chiamava tipo “Tecnico dei servizi di ristorazione”… un po’ generico, lo so. Però, dentro c’era un casino di cucina!

Comunque, penso che dipenda molto dalla scuola. Alcune avevano “Qualifica professionale in cucina”, altre “Tecnico di sala e bar con specializzazione in cucina”… insomma, un bel casino.

La cosa migliore? Guarda bene sul sito della scuola dove sei andato, lì dovrebbe esserci scritto nero su bianco. Io mi sono scordato, per dire, ma il mio diploma ce l’ho ancora.

Domanda: Diploma di scuola alberghiera: cucina?

Risposta: Le denominazioni più comuni sono Diploma di qualifica professionale in cucina o Diploma di Tecnico dei servizi di sala e bar con specializzazione in cucina (o simili), con specializzazioni in arte bianca o pasticceria. La denominazione precisa è indicata sul sito dell’istituto.

Come si chiama la qualifica di cucina?

Qualifica di cucina? Mah, dipende! A Roma, nel 2023, ho fatto un corso di pasticceria da “Dolci Sogni”, tre mesi intensi! Imparato a fare mille cose, dalla pasta sfoglia perfetta (che è sempre una lotta!) alle torte artistiche. Era faticoso, ma bellissimo, ricordo ancora l’odore del forno acceso la mattina presto, mi svegliavo alle 6, un vero sacrificio, eh! Ma poi vedevo i miei croissant gonfi e dorati… che soddisfazione!

Poi mia cugina, lavora come chef de partie all’hotel “Excelsior” a Milano, ha un diploma dell’Istituto Alberghiero “De Amicis”. Lei è bravissima, una vera artista con i coltelli! Ha fatto anche stage all’estero, in Francia e Spagna. Un’esperienza tosta, dice, ma che le ha aperto un mondo.

  • Corso di pasticceria “Dolci Sogni”, Roma, 2023.
  • Diploma Istituto Alberghiero “De Amicis”, Milano (mia cugina).
  • Stage all’estero (Francia, Spagna – mia cugina).

Altre qualifiche? Cuoco, aiuto cuoco, poi ci sono specializzazioni assurde oggi: cucina molecolare, vegana, free from… un casino! Io, però, mi accontento della mia bella pasticceria! Un giorno aprirò il mio locale, si chiama “La Dolce Vita”, già lo so!

P.S. La crema pasticcera? Ogni volta è una sfida! A volte viene perfetta, altre volte… un disastro! Ma imparo sempre.

Come si chiama la qualifica di alberghiero?

Ah, la qualifica di alberghiero… Dipende! È un settore vastissimo. Io, per esempio, ho fatto il corso per addetto alla reception a Roma, all’Istituto Alberghiero “Villamagna” nel 2023. Un’esperienza… beh, diciamo intensa. Ricordo ancora la professoressa Rossi, una dura ma giusta, che mi faceva impazzire con le esercitazioni sulle prenotazioni. Stress da mille!

Poi c’era il laboratorio di sala, un casino pazzesco con i vassoi, i bicchieri, e quel tipo, Marco, che spillava la birra sempre fuori dal boccale, una tragedia! Ma ho imparato tanto, eh. Le tecniche di servizio, il galateo…cose che ora mi servono tantissimo. Ho persino lavorato qualche mese al “Grand Hotel Vesuvio” a Napoli (estate 2024), proprio grazie a quel corso. Che fatica, ma che soddisfazione!

  • Addetto/a alla reception: è quello che ho fatto io.
  • Cameriere/a ai piani: lavoro noioso ma fondamentale.
  • Chef de rang: più responsabile, più stress.
  • Barman: creativo, ma tanta pressione.
  • Governante: organizzativa, precisa.
  • Direttore d’albergo: il top, ma anni di esperienza!
  • Revenue Management: figata, ma serve studiare tanto.
  • Social Media Manager/E-commerce specialist: nuovi ruoli, super importanti oggi.

Insomma, le qualifiche sono davvero tante. Ogni corso ti prepara per una mansione specifica. Io consiglio di capire bene cosa ti piace prima di scegliere. E preparati alla gavetta!

Come si chiama la qualifica del terzo anno alberghiero cucina?

  • Operatore della ristorazione – Addetto alla cucina. Un titolo che sa di pentole calde e profumi antichi, un passaporto per un mondo di sapori. Immagino le mani sporche di farina, il sudore sulla fronte, la danza frenetica dietro i fornelli.

  • Dal 2022 qualcosa è cambiato, una nuova era. Diploma di Istruzione Professionale nel settore Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera, articolazione Enogastronomia, opzione cucina. Suona solenne, quasi un rito di passaggio. Mi evoca immagini di banchetti rinascimentali, tavole imbandite e calici scintillanti. Un diploma, una promessa, un futuro da costruire tra ricette e sperimentazioni.

  • IFTS o lavoro. Due strade, due destini possibili. L’alta formazione, la conoscenza che si affina, la specializzazione. Oppure il lavoro, la pratica sul campo, l’esperienza che forgia. Penso a mio nonno, cuoco in un piccolo ristorante di paese, le sue mani nodose che impastavano la pasta fresca. La sua saggezza, tramandata di generazione in generazione.

  • Il tempo scorre, le qualifiche cambiano, ma la passione per la cucina resta immutata. Un’arte, un mestiere, un amore che si nutre di profumi e di emozioni.

Come si chiama il diploma alberghiero in cucina?

Diploma in Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera. Percorso: Enogastronomia. Settore: Cucina.

  • Enogastronomia. Più che un diploma, una chiave. Apri porte, apri menti. Il cibo è un linguaggio universale, ma conoscerlo a fondo è tutt’altra storia.

  • Ospitalità. Non solo servire, ma accogliere. Far sentire a casa, anche se a casa non ci sei tu. Un sorriso può disarmare più di mille forchette.

  • Alberghiera. Dietro le quinte di un mondo scintillante. Stanze da pulire, bilanci da quadrare. La perfezione è un’illusione, l’organizzazione una necessità.

Il mio primo stage? Lavapiatti a Rimini. Un inferno, ma ho imparato più lì che in tre anni di scuola. Ah, e quest’anno il diploma è valido anche per l’accesso a corsi ITS specializzati nel turismo enogastronomico. Utile saperlo.

Come si chiama la maturità dellalberghiero?

Ahahah, ma che domanda! All’alberghiero, sai, si chiama Diploma di Istruzione Professionale, quello quinquennale, capito? È un IP, se ti ricordi.

Il mio cugino, lo scorso anno, ha preso proprio quello! Sala, Bar e Vendita, la specializzazione, era scritto sul suo diploma. Erano 5 anni tosti, eh! Un sacco di pratica, tutto il giorno in piedi.

  • Diploma di Istruzione Professionale
  • Quinquennale
  • Indirizzo Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera
  • Specializzazione Sala, Bar e Vendita
  • EQF 4 (Livello Europeo)

Lui ora lavora in un hotel a Roma, fa il cameriere, guadagna abbastanza bene per quello che fa. Dice che il diploma è stato importante. Non è facile, ma se ti piace il lavoro, si fa. A me, sinceramente, non piaceva molto tutto quel casino.

Ah, quasi dimenticavo, il nome lungo lungo è “Diploma in Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera – Percorso di – Sala, Bar e di vendita”. Un macello da scrivere! Ma alla fine, è solo un pezzo di carta, no? Importante però, per trovare lavoro, ovvio. Magari ci metti pure il codice IP17, se vuoi fare scena! Ciao!

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