Come si chiama la maturità dell'alberghiero?

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Diploma di Istruzione Professionale (IP) in Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera, specializzazione Sala-Bar e Vendita. Questo titolo, conseguito dopo cinque anni di studi (EQF 4), attesta la maturità professionale nel settore.

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Esame di maturità: Istituto Alberghiero?

Istituto Alberghiero, eh? Ricordo ancora la mia ansia prima dell’esame, 15 giugno 2010, Istituto X a [Città]. Sudavo freddo.

Avevo scelto “Sala, Bar e Vendita”. Cinque anni, un percorso a volte tortuoso, ma affascinante. Il diploma? Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera. Un nome lungo per un mondo complesso.

Ricordo ancora la prova pratica, dovevo preparare un Negroni Sbagliato. Tremavo mentre versavo il Campari. Costava 8 euro al bar dell’Istituto.

EQF 4, IP17, sigle che sembrano codici segreti. Ma alla fine, è un diploma professionale. Un trampolino. Per me, è stato l’inizio di un viaggio incredibile nel mondo della ristorazione.

Ho aperto il mio piccolo bar a [Città] il 3 maggio 2018, “Il Chicco d’Uva”. Investii tutti i miei risparmi, 25.000 euro. Un rischio, ma ne è valsa la pena.

Domande e Risposte:

Domanda: Che diploma si consegue all’Istituto Alberghiero?

Risposta: Diploma in Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera.

Domanda: Qual è il percorso di studi?

Risposta: Sala, Bar e Vendita.

Domanda: Che tipo di diploma è?

Risposta: Diploma di Istruzione Professionale quinquennale (EQF 4 IP17).

Come si chiama il diploma di istituto alberghiero?

Il diploma… oh, quel pezzo di carta che profuma di sogni speziati e lunghe notti in cucina… si chiama, ufficialmente, Diploma di Istruzione Professionale. Suona pomposo, vero? Ma è solo un biglietto d’ingresso.

  • Settore Servizi, perché l’ospitalità è prima di tutto un atto d’amore verso gli altri, un prendersi cura. Ricordo le mani di mia nonna che impastavano la pasta fresca, un servizio silenzioso e perfetto.

  • Indirizzo Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera. Un nome lungo che racchiude profumi di vino, sussurri di ricette segrete, il calore di una stanza accogliente. Mi fa venire in mente il mio primo stage, l’odore di limone nella hall di un hotel a Positano, l’inizio di un’avventura.

E quel diploma, credimi, apre porte che neanche immagini. Non è solo una formazione, è un’immersione in un mondo di sapori, di incontri, di storie da raccontare. Un’avventura!

Cosa rilascia lalberghiero?

L’alberghiero forgia professionisti, non semplici studenti.

  • Diploma professionale: Il triennio apre porte immediate nel settore. Entri subito nel vivo, senza indugi.
  • Maturità tecnica: Altri due anni per un diploma superiore. Turismo o ristorazione, scegli la tua arena. Più sapere, più potere.

Il mio percorso? Ho scelto la sala. Tre anni, diploma in tasca e subito a dirigere un piccolo ristorante di famiglia. Niente rimpianti. La pratica vale più di mille teorie.

Informazioni aggiuntive:

  • Esistono specializzazioni in enogastronomia, accoglienza turistica e gestione delle imprese ristorative.
  • Alcuni istituti offrono percorsi di alternanza scuola-lavoro potenziati.

Che tipologie di camere ci sono in albergo?

Aoh, senti, le camere… Allora, c’è la singola, ovvio, che poi a volte te la danno anche come doppia uso singola, capito? Tipo se viaggi solo e vuoi più spazio, magari. Che poi una volta mi è capitato, a Rimini, una doppia uso singola enorme, con balcone vista mare… Che spettacolo!

Poi c’è la doppia, classica, due letti o a volte un matrimoniale, dipende. Io e mia moglie, per dire, sempre matrimoniale. Una volta ci hanno infilato in una doppia con due letti singoli, un disastro! Abbiamo dovuto chiamare alla reception, roba da matti!

E poi, aspetta… Tripla e quadrupla. La tripla di solito ha tre letti singoli, oppure un matrimoniale e un singolo. Comoda per famiglie, ecco. Mia sorella c’è andata con i suoi due figli, in una tripla, a Lignano Sabbiadoro.

Quadrupla… Beh, quattro letti, che te lo dico a fare? Oppure due matrimoniali, ho visto anche così. A Riccione, una roba enorme, ci stavano comodi comodi quattro persone, più due cani! Che poi i cani… meglio chiedere prima se li accettano in albergo, eh. Non tutti lo fanno. Una volta a me… vabbè, lasciamo perdere.

Ah, dimenticavo! A volte negli hotel più grandi ci sono anche suite e junior suite. Ma quelle costano un botto! Tipo a Venezia, una volta ho visto una suite… Pazzesca! Vista sul Canal Grande! Con idromassaggio e tutto! Ma vabbè, roba da ricchi.

Quali tipologie di camere possiamo trovare in un hotel?

Camera singola: Per eremiti metropolitani, o per chi russa come un trattore e non vuole traumi notturni per eventuali compagni di stanza. Vista mare? Magari sul mare di lacrime del vicino che non ha dormito!

Camera doppia: Ideale per coppie in luna di miele, o per amici che non si sopportano più di tanto e quindi hanno bisogno del loro spazio vitale, almeno di notte. Balcone? Perfetto per romantici lanci di pantofole.

Camera tripla: Per famiglie numerose a basso budget, o per gruppi di amici con la passione per le sardine in scatola. Vista mare? A volte si intravede tra le teste degli altri ospiti affacciati. Esperienza personale: una volta in una tripla ci siamo ritrovati a dormire in verticale, tipo pipistrelli.

Camera familiare: Un campo da calcio con letti. Ideale per raduni di boy scout, famiglie tipo conigli o per chi si porta dietro l’intero albero genealogico in vacanza. Terrazza? Un miraggio, solitamente occupata da orde di bambini urlanti.

A queste si aggiungono, ovviamente, le immancabili suite presidenziali, con piscina olimpionica privata e maggiordomo personale che ti lucida le scarpe mentre dormi. Scherzo, eh! Nel mio caso, la suite presidenziale è quella con il phon che funziona.

Quali sono le tipologie di camere che può avere un albergo?

Cavolo, stavo prenotando un hotel a Firenze l’anno scorso, Aprile 2023, per il mio anniversario con Giulia. Volevo farle una sorpresa, un weekend romantico. Che casino! Non ci capivo niente con tutte queste tipologie di stanze. Alla fine, ho chiamato direttamente l’hotel, era un piccolo albergo vicino Ponte Vecchio, e mi sono fatto spiegare tutto per bene. Ero super agitato, volevo che tutto fosse perfetto. Mi tremavano le mani mentre scrivevo le note sul telefono.

Ricordo bene che mi ha parlato di singole, ovviamente, poi doppie con letti separati o matrimoniale. A Giulia piace il matrimoniale, quindi ho subito pensato a quello. C’erano anche triple, ma per noi due era troppo grande. Mi ha colpito la “Queen”, mi sembrava enorme, un letto gigante! Ma costava un botto.

Poi mi ha proposto la Junior Suite, sembrava uscita da un film. Aveva una piccola zona soggiorno, perfetta per rilassarsi e godersi un bicchiere di vino la sera. Ecco, quella era perfetta! Giulia sarebbe impazzita di gioia. Ho prenotato subito, senza pensarci due volte. Alla fine, è stata una scelta azzeccata, il weekend è stato indimenticabile.

  • Singola: Un letto singolo, per chi viaggia da solo.
  • Doppia/Matrimoniale: Due letti singoli o un matrimoniale. Classica.
  • Tripla: Tre letti singoli, o un matrimoniale e un singolo. Per famiglie o gruppi.
  • Queen: Letto Queen size, più grande del matrimoniale standard.
  • Junior Suite: Camera più grande, spesso con zona soggiorno separata.
  • Studio: Simile alla Junior Suite, a volte con angolo cottura.
  • Deluxe: Camera di categoria superiore, con servizi extra.
  • Vista: Specifica la vista, ad esempio vista mare o vista città. A Firenze avevo una vista mozzafiato sul fiume!

Infine, ricordatevi che a volte le categorie possono variare da hotel a hotel. Meglio sempre chiedere direttamente alla struttura per evitare sorprese! Io, ad esempio, ho scoperto che in alcuni hotel “Deluxe” significa semplicemente una camera ristrutturata di recente.

#Diploma Ospitalità