Come si chiama la pizza fritta a Roma?

La pizza fritta romana: un’esplosione di sapori senza un nome univoco

A Roma, la capitale italiana, la pizza fritta è un’istituzione culinaria tanto amata quanto quella cotta in forno. Tuttavia, a differenza della sua celebre cugina napoletana, che ha un nome ben preciso (Masardona), la pizza fritta romana non è identificata da un unico appellativo.

La mancanza di un nome ufficiale riflette la varietà e la creatività che caratterizzano la gastronomia romana. I venditori ambulanti che offrono questa prelibatezza spesso utilizzano nomignoli che fanno riferimento al luogo in cui la preparano o la vendono. Ad esempio, nel quartiere di Trastevere, la pizza fritta può essere chiamata “pizza fritta di Trastevere”, mentre nel quartiere di Testaccio è nota come “pizza fritta di Testaccio”.

Oltre a questi nomi topografici, esistono anche espressioni più generiche. La pizza fritta viene spesso chiamata semplicemente “pizza fritta”, oppure “supplì alla pizza” (supplì è un altro popolare cibo di strada romano, simile all’arancino siciliano ma con un ripieno di riso al posto della carne).

Nonostante la mancanza di un nome univoco, la pizza fritta romana ha caratteristiche ben distinte che la differenziano dalla sua controparte napoletana. La pizza romana è generalmente più piccola e più croccante, e il suo impasto viene steso sottilmente prima di essere fritto in abbondante olio. Il condimento classico prevede mozzarella, pomodoro e basilico, ma sono comuni anche altre varianti, come ripieni di verdure, salumi o formaggi misti.

Per gustare un’autentica pizza fritta romana, si consiglia di cercarla nei quartieri storici della città, dove è ancora preparata secondo tradizioni secolari. Dalla Trastevere a Testaccio, dal Pigneto a San Lorenzo, la pizza fritta è una vera e propria esperienza culinaria che delizia il palato e fa scoprire il mosaico di sapori che caratterizza la cucina romana.