Come si chiamano le torte decorate?

38 visite

Le torte decorate artisticamente si chiamano torte di cake design. Il cake design è l'arte di decorare dolci, distinguendosi dalla pasticceria tradizionale per la sua enfasi sull'estetica e la decorazione creativa.

Commenti 0 mi piace

Come si chiamano le torte decorate?

Mmm, difficile dirlo così, “torte decorate”? Suona un po’ generico, no? A me viene in mente subito “torta artistica”, ma forse è troppo. Ricordo una volta, il 27 marzo scorso, al corso di pasticceria a Milano (mi era costata un occhio della testa, 350 euro!), la prof parlava di “wedding cake” per quelle da matrimonio, elaborate… ma non è proprio preciso.

Dipende dal tipo di decorazione, dai materiali. Se parliamo di quelle super elaborate, con fiori di zucchero e dettagli pazzeschi, potrei usare anche “torte da sogno”… a volte sembra quasi arte scultorea, più che pasticceria! Penso a una che ho visto a un matrimonio, a Firenze, un vero capolavoro, con cascate di panna montata… indimenticabile.

In sostanza, non c’è un nome unico, dipende dal contesto. Il cake design è proprio questo: eleva la torta da dolce a opera d’arte. Un mondo a parte, insomma.

Come si chiama la decorazione delle torte?

Cake design, eh? Più che decorazione, direi che è una vera e propria forma d’arte effimera, dove la torta diventa tela e la glassa pennello.

  • Definizione: Il cake design è l’arte di abbellire torte e dolci con elementi commestibili, trasformandoli in creazioni uniche.
  • Materiali: Pasta di zucchero, glassa reale, cioccolato plastico, coloranti alimentari e infinite altre delizie diventano strumenti nelle mani del cake designer.
  • Obiettivo: Non solo gusto, ma soprattutto impatto visivo. La torta diventa un’esperienza sensoriale completa, un piccolo capolavoro da ammirare (e poi, ahimè, da mangiare!).

C’è una sottile linea, credo, tra la semplice decorazione e il cake design. La decorazione può essere veloce, intuitiva. Il cake design richiede pianificazione, tecnica, e un pizzico di follia creativa. È un po’ come la differenza tra uno schizzo e un quadro a olio.

Poi, diciamocelo, dietro ogni torta decorata c’è una storia. Un compleanno, un matrimonio, un traguardo. Il cake design non è solo estetica, ma anche celebrazione. E forse, in fondo, è questo che lo rende così speciale.

Come si chiamano le decorazioni delle torte?

Ah, le decorazioni delle torte! Una giungla di panna montata, zucchero filato e creatività sfrenata! Chiamiamole come vengono, senza tanti giri di parole, eh?

  • Fiori di zucchero: Sembrano usciti da un giardino incantato, ma in realtà sono solo zucchero sofisticato, mica fate! Mia zia Bruna ne fa di incredibili, sembrano vere!
  • Frutta candita: Un’esplosione di colore, ma con un retrogusto che sa di “ho passato troppo tempo in un barattolo di sciroppo”. Non scherzo, è proprio così!
  • Perline, brillantini, eccetera: La roba che fa urlare di gioia le figlie di mia cugina, quelle con l’ossessione per il glitter. Un po’ troppo per i miei gusti, ma vabbè.
  • Figure di pasta di zucchero: Da Minnie Mouse a Godzilla, passando per il ritratto iperrealista di mio nonno (che tra l’altro, assomiglia a un budino).
  • Scritte artistiche: Dalla semplice “Buon Compleanno” alla poesia epica in glassa reale che mia sorella ha fatto per il suo gatto, Micio. Un capolavoro barocco di panna montata!

Il cake design? Mah, è come dipingere con la panna. Un’arte sacra, se vuoi, ma pure parecchio appiccicosa. E se cade tutto a terra? Dramma. Pulizia garantita per mezz’ora!

Quest’anno ho visto decorazioni a tema unicorno, che ovviamente erano super glitterate, tipo albero di Natale a Capodanno. E poi torte a forma di telefono, ma erano più una tragedia greca che una festa. Roba da cardiopalma.

Che tipi di glassa ci sono?

Ah, la glassa! Un universo di dolcezza e decorazioni. Ecco qualche spunto per glassare la tua prossima creazione:

  • Glassa all’acqua: La più semplice, acqua e zucchero a velo. Perfetta per un velo leggero, quasi impalpabile. Ricorda i dolci della nonna, essenziali ma deliziosi.

  • Glassa al limone: Un tocco di agrume per vivacizzare. Zucchero a velo e succo di limone, un classico che non stanca mai. Ideale per torte soffici e plumcake.

  • Glassa al cioccolato: Irresistibile tentazione per i golosi. Cioccolato fuso, panna, un pizzico di burro. Un peccato a cui è difficile resistere.

  • Ghiaccia reale: La regina delle decorazioni. Albumi, zucchero a velo, qualche goccia di limone. Perfetta per dettagli minuziosi e decorazioni elaborate. Richiede pazienza e precisione, ma il risultato è spettacolare.

  • Zucchero fondente: Liscia e lucida, dona un aspetto professionale. Si scioglie a bagnomaria e si colora a piacere. Ideale per bignè e torte moderne.

  • Glassa al burro: ricca e sontuosa, zucchero a velo, burro morbido, un goccio di latte e aroma a piacere. Perfetta per decorare cupcake e torte a strati, si presta a decorazioni tridimensionali.

Ogni glassa ha la sua personalità, il suo scopo. Scegli quella giusta e trasforma un semplice dolce in un’opera d’arte.

Come si chiamano le decorazioni di zucchero?

Sai, quelle cosine… le codette. Sono così piccole, ma… danno un’allegria, un po’ infantile, a tutto. Questo pomeriggio ho visto una torta, tutta bianca, semplice, e poi… quelle codette colorate, sparpagliate sopra. Un contrasto strano, ma bello. Mi ha ricordato la mia infanzia, i compleanni, le feste. Ricordi quelle feste di quando eravamo bambini? Quelle con i palloncini e le candeline… e ovviamente, le codette.

  • Codette di zucchero
  • Codette arcobaleno
  • Codette multicolore
  • Sprinkles (termine inglese)

Che poi, spesso, le trovo un po’ stucchevoli, troppo dolci. Forse è solo nostalgia, ma le associo a un sapore di festa, un po’ finto, troppo perfetto. Oggi però, vedendole così, su quella torta, mi hanno fatto sentire… meglio. Anche solo per un po’. Strano, no? Come le piccole cose, a volte, riescono a toccare qualcosa dentro.

Dettagli aggiuntivi:

  • Quest’anno ho usato le codette per decorare la torta di compleanno di mia nipote Sofia, era una torta al cioccolato, semplice, con panna montata. Le codette erano quelle classiche, colorate, le rainbow sprinkles, quelle che si trovano facilmente al supermercato.
  • Mia nonna, invece, usava fare i biscotti con le codette, ma lei li chiamava “confettini”. Ricordo ancora il profumo dei suoi biscotti, mescolato a quello della vaniglia.
  • Ho scoperto che esistono anche codette di cioccolato, e codette di diversi tipi di zucchero, e anche codette vegane!

Come si chiamano gli zuccherini colorati?

Gli zuccherini colorati si chiamano codette. Un nome più elegante, per certi versi, potrebbe essere “confettini di zucchero”, ma il termine “codette” è di gran lunga il più diffuso. In inglese, il termine è sprinkles, parola che ben descrive la loro funzione: cospargere, spargere.

Le codette, a ben vedere, sono un piccolo universo di consistenza e colore. La loro composizione? Principalmente zucchero e amido di mais, una combinazione che garantisce sia la dolcezza che una certa robustezza. Mi ricordo ancora quando mio zio, pasticciere, mi spiegava l’importanza della giusta proporzione di amido per evitare che si sciogliessero troppo in fretta.

La loro forma cilindrica, poi, non è casuale: è studiata per garantire una facile presa e un’adeguata distribuzione sulla superficie del dolce. Pensiamo alla loro funzione quasi simbolica: un tocco di allegria, di festa. Un microcosmo di colore che rende speciale il semplice.

Ecco alcuni nomi con cui vengono anche conosciute:

  • Codette arcobaleno
  • Codette multicolore
  • Sprinkles (termine inglese)

Da un punto di vista chimico-culinario, le codette sono un esempio perfetto di come la scienza possa contribuire alla gioia estetica. Ricorda: anche nella semplicità di un dolce, c’è una complessità nascosta, un microcosmo di gusto e colore. A volte, riflettere su questi aspetti quasi banali ci apre la mente ad un approccio più attento al mondo, non credi?

Quando si mettono le decorazioni di zucchero sulla torta?

Dopo. Sarebbe un disastro altrimenti. Lo zucchero fonde. Fine della storia.

  • Calore + zucchero = collasso strutturale. Elementari.
  • Mia nonna, povera anima, lo sapeva bene. Torta bruciata ’78. Lezione imparata.
  • Decorazioni, ultime. Punto.

Aggiungo: la mia torta preferita è quella al cioccolato fondente. Ricetta di famiglia, segreta. Non la condivido. Mai.
Preferisco il cioccolato fondente amaro, 70% cacao minimo. Qualsiasi cosa al di sotto è un’offesa al palato, diciamolo pure.
Quest’anno, però, ho sperimentato un nuovo tipo di glassa a base di lamponi. Risultato incerto.

Cosa sono le torte scenografiche?

Ah, le torte finte! Quelle cose pazzesche! Ricordo il matrimonio di mia cugina Clara, a luglio 2023, al Castello di Miramare, Trieste. Che spettacolo! C’era questa torta, enorme, a più piani, tutta decorata con fiori di zucchero… una meraviglia! Ma era finta, eh! Solo per le foto. La vera torta, piccolina e deliziosa, l’hanno servita dopo. Ero incredula, bellissima! Un’opera d’arte. Davvero.

Poi, a Natale, ho visto una torta finta a forma di albero di Natale, in un negozio di pasticceria a Milano. Stupenda, con tante palline e lucine. Costo? Una follia. Ma l’effetto scenografico… senza parole!

  • Cos’è una torta scenografica? Una torta finta, di solito molto grande e decorata, usata per le foto e l’effetto scenografico.
  • Perché si usano? Per le foto di eventi importanti, tipo matrimoni o compleanni. Spesso la vera torta è più piccola e viene servita a parte.
  • Dove le ho viste? Matrimonio di mia cugina a Trieste, negozio a Milano.
  • Quanto costano? Parecchio, specialmente quelle molto elaborate. Troppo, a mio avviso.

A proposito di Milano, quel negozio, “Dolci Sogni” si chiamava, credo. Avevano anche torte finte a tema Harry Potter, incredibili! Con i personaggi, la cicatrice di Harry… Pazzesco! Ho quasi ceduto alla tentazione, ma poi ho pensato, “Marta, sei matta? È finta!”. Comunque, l’idea è geniale per chi vuole una torta spettacolare senza spendere una fortuna per una torta enorme tutta da mangiare. Magari troppo soffice pure!

#Decorata #Dolce #Torta