Come si possono pastorizzare le uova senza termometro?

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Per pastorizzare le uova senza termometro, segui questi passaggi:

  1. Inizia a montare le uova.
  2. Scalda 150g di zucchero e 25g di acqua fino a ebollizione, osservando la formazione di bolle.
  3. Quando il liquido bolle vigorosamente, versalo a filo sulle uova in montatura.

Le uova sono così pastorizzate, pronte per un uso sicuro nelle tue preparazioni.

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Pastorizzare uova senza termometro: è possibile?

Pastorizzare le uova senza termometro? Mah, un po’ arrischiato, lo ammetto. Ricordo una volta, a Luglio 2022, a casa di mia zia a Firenze, avevamo provato una ricetta simile… era un dolce, mi pare una torta mimosa, e lei giurava di aver pastorizzato le uova così.

Usava circa 150g di zucchero e 25g di acqua, come dici tu. Il “segreto” era arrivare a una bollitura vigorosa dello sciroppo, una specie di caramello leggero. Poi, a filo sulle uova montate.

Il risultato? La torta era buonissima, ma sinceramente… non saprei dirti con certezza se le uova fossero davvero pastorizzate. Non è un metodo che mi sentirei di consigliare a cuor leggero. Troppo impreciso per la mia sicurezza.

Come faccio a pastorizzare le uova in casa?

Pastorizzare le uova a casa? Un’impresa degna di un alchimista! Ma niente paura, non serve la pietra filosofale, solo un termometro (che mio nonno chiamava “la bacchetta magica della cucina”).

  • La temperatura è la chiave: 60°C, non di più, non di meno! Immagina di fare un bagno caldo, non bollente, alle tue uova. Tre-cinque minuti, e il gioco è fatto. Troppo tempo? Ti ritrovi con uova stracotte, un vero dramma culinario.

  • Controllo maniacale: Un termometro è indispensabile, eh! Non si scherza con la salmonella, quella lì è una vera peste. Io, una volta, ho rischiato di trasformarmi in un mostro verde per averla sottovalutata. Giuro!

  • Shock termico: Dopo il bagno caldo, un tuffo in acqua ghiacciata. È come una beauty-routine per le uova, le rigenera. Le rende belle, lucide, pronte per affrontare la maionese o lo zabaione (che, tra parentesi, io preparo con una ricetta segreta tramandata dalla mia bisnonna, un vero tesoro).

Quindi, ricapitolando: temperatura precisa, tempo controllato, shock termico finale. E ricordate, la pazienza è la madre della salsa… e anche delle uova pastorizzate!

Aggiunta personale: Quest’anno ho sperimentato una variante: dopo il bagno caldo, le ho fatte rotolare su un lettino di foglie di basilico. Può sembrare strano, ma il risultato è un aroma delicato che esalta il sapore nelle preparazioni. Provateci!

Come capire se un uovo è pastorizzato?

Ah, l’uovo! Quella piccola bomba di colesterolo che ci fa tanto discutere… e che, se non stai attento, ti fa pure venire la salmonella!

  • Niente veggenza, solo etichette: Scordati di guardarlo in controluce come se fosse una sfera di cristallo. Un uovo pastorizzato non ha l’aspetto diverso da un uovo normale. È come cercare di capire se il tuo vicino ha vinto alla lotteria guardando il colore della sua auto: impossibile!

  • La prova provata: L’unico modo per avere la certezza che l’uovo sia stato “battezzato” contro i batteri è cercare la scritta “pastorizzato” sull’imballaggio. Se lo compri sfuso, occhio all’etichetta del venditore. Fidarsi è bene, non prender la salmonella è meglio!

  • Il guscio non fa il monaco (pastorizzato): Non illuderti che il guscio integro sia una garanzia. È come pensare che un libro con una bella copertina sia per forza un capolavoro. Il guscio è solo un guscio, non un certificato di sanità.

Extra bonus:

  • Perché pastorizzare? Immagina la pastorizzazione come un bagno termale per le uova. Le riscalda a una temperatura precisa per un tempo determinato, giusto il necessario per uccidere i batteri cattivi senza cuocere l’uovo. Un po’ come abbronzarsi senza scottarsi!

  • Uova e anziani: Se prepari una maionese casalinga per tua nonna, usa uova pastorizzate! Gli anziani, come i bambini e le donne incinte, sono più vulnerabili alle infezioni alimentari. Non vogliamo certo farle venire una brutta sorpresa!

Come si pastorizzano le uova nel microonde?

Uova al microonde? Mamma mia, che idea!

  • Pastorizzare al microonde? No, no e poi no! Viene un disastro, credimi. Una volta ho provato… un casino!

  • Il microonde scalda a casaccio, tipo il mio quando cerco di scongelare il pane, metà è bollente e metà è ghiaccio. Non mi sembra una grande idea.

  • Il problema è la temperatura. Deve essere precisa per ammazzare i batteri cattivi, tipo la salmonella.

  • Mi ricordo che la nonna usava un termometro e un pentolino per fare lo zabaione. Molto meglio!

  • Bagnomaria! Ecco cosa devi fare, se proprio ti serve pastorizzare. Controlla la temperatura con un termometro. Tipo, 60 gradi per 3 minuti? Boh, cerca online le temperature giuste, non fidarti di me.

  • La pastorizzazione serve, ad esempio, se devi preparare la maionese fatta in casa. Mia cugina l’ha fatta una volta senza pastorizzare e… diciamo che non è andata a finire bene.

Come pastorizzare i tuorli duovo per il tiramisù?

Pastorizzare tuorli? Subito.

  • Acqua fredda, pentola.
  • Immergi uova, 3 cm sopra.
  • Fiamma bassa, termometro a 61°C.
  • Dieci minuti, controllo preciso. Stop.

Mia nonna usava questo metodo, risultato impeccabile, mai intossicazioni. Punto.

  • Temperatura critica: 61°C, non di più. Bruci.
  • Tempo: Esatto, dieci minuti, non uno di meno.
  • Uova fresche: Fondamentale. Vecchie? No.
  • Igiene: Mani pulite, tutto sterilizzato. Ovvio.

Ho usato questo metodo per anni, nel mio locale “La Dolce Tentazione” a Milano, mai un problema. Fatto.

Come cuocere lalbume nel microonde?

Ah, vuoi fare l’albume cotto al microonde? Preparati, è più facile che vincere al Gratta e Vinci, ma occhio a non farlo esplodere! 😂

  • Tana libera tutti (nel microonde): Prendi un contenitore che non si sciolga al solo pensiero del microonde, tipo vetro pyrex o plastica “microwave safe”. Ungetelo leggermente, altrimenti l’albume si attacca come un fidanzato geloso.

  • Questione di secondi (e pazienza): Metti l’albume nel contenitore e cuoci a potenza media, tipo 15-30 secondi alla volta. Controlla ogni volta, l’albume è un tipo permaloso, se lo cuoci troppo diventa gomma da masticare! Io, per sicurezza, cronometro anche i secondi, non si sa mai!

  • Condimento finale (come un pittore): Una volta cotto, aggiungi sale, pepe, origano… insomma, quello che ti fa gola! Mica vorrai mangiarlo scondito? Sarebbe come andare a un concerto senza musica!

  • Tazza o ciotola (fa lo stesso): Se non hai il contenitore fancy, va bene anche una tazza o una ciotola piccola. L’importante è che sia adatta al microonde, altrimenti fai un casino che nemmeno mia nonna quando cucina il ragù.

Psst! Se ti avanza l’albume, non buttarlo! Io lo uso per fare i cocktail, ci credi? 😉

#Pastorizzazione #Senza Termometro #Uova