Cosa abbinare ad una zuppa?

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Un perfetto connubio per la vellutata?

Crostini di pane, farro o kamut, insaporiti con un tocco di spezie: curcuma, zenzero, rosmarino, maggiorana, timo o noce moscata. Aromi e benefici in un solo piatto!

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Cosa accompagnare alla zuppa: idee per abbinamenti gustosi e sfiziosi?

Zuppa… adoro! Mi viene in mente quella di zucca che ho fatto il 15 Ottobre, con crostini di pane integrale e un pizzico di rosmarino. Deliziosa.

Ricordo ancora il profumo che invadeva la cucina.

Avevo comprato la zucca al mercato di Porta Palazzo a Torino, 3 euro al chilo, mi pare.

Spesso aggiungo anche un filo d’olio a crudo, magari quello nuovo che ho preso in Toscana a Settembre.

Certe volte, quando ho voglia di qualcosa di più sostanzioso, preparo dei crostini con formaggio di capra e miele, una vera goduria con la crema di ceci.

Un’altra volta, era fine agosto, in vacanza in Puglia, ho provato una zuppa fredda di pomodoro con basilico fresco e pane raffermo sbriciolato, un’esperienza fantastica.

Domande e Risposte

Cosa accompagnare alla zuppa? Crostini, spezie, olio a crudo, formaggi, erbe aromatiche.

Cosa mangiare di secondo dopo il minestrone?

Dopo un minestrone, l’ideale è un secondo leggero ma appagante, che crei un contrappunto gustativo senza appesantire la digestione. Ricordo che mia nonna, vera esperta di cucina contadina, sconsigliava sempre piatti troppo elaborati dopo una minestra.

  • Proteine nobili: Formaggi stagionati, come un Parmigiano Reggiano 36 mesi, o un pecorino sardo, offrono un apporto proteico di qualità, con note di sapore intense, perfette per equilibrare la freschezza del minestrone. Anche un prosciutto crudo di Parma, o speck altoatesino, rappresentano scelte di elevata digeribilità. Uova, magari in camicia, sono un’opzione più agile.

  • Contorni strategici: Le verdure grigliate, zucchine e melanzane in primis, sono un’ottima scelta. La leggerezza è fondamentale. Un’alternativa intrigante potrebbe essere una bruschetta al pomodoro e basilico, condita con un filo d’olio extravergine d’oliva di ottima qualità. Eviteri insalate troppo ricche, in quanto potrebbero risultare pesanti dopo una minestra.

Considerazione filosofica: il pasto, non è solo nutrimento, ma una composizione di sapori ed emozioni. La scelta del secondo, dopo un minestrone, è una piccola opera d’arte culinaria!

Aggiunte: La scelta del secondo dipende anche dalla stagione. In estate, un’insalata di ceci con pomodorini e menta potrebbe essere più appropriata. In inverno, invece, un piatto più sostanzioso, come una frittata con asparagi o spinaci, potrebbe essere apprezzato. La scelta di vini è importante: un bianco leggero o un rosato fresco sarebbero ideali per accompagnare queste opzioni. Ricorda che la digeribilità è fondamentale, soprattutto se il minestrone era ricco di legumi.

Cosa abbinare al minestrone come secondo?

Minestrone… uhm, cosa ci metto? Carne magra, giusto? Un po’ di pollo alla griglia forse? Oppure… pesce! Il branzino al forno mi piace, leggero. Mmmh, oggi però ho voglia di qualcosa di più… sostanzioso. Legumi! Lenticchie? No, troppo pesanti con il minestrone, forse dei ceci, una bella insalata di ceci con un filo d’olio… Sì!

  • Pollo alla griglia
  • Branzino al forno
  • Insalata di ceci
  • Riso nero? Nah, troppo pesante. Meglio un’altra volta.

Carboidrati complessi… pane integrale? Ma con il minestrone già è una bomba di fibre! A pranzo va bene, a cena magari no. Devo trovare un equilibrio. Cosa ho nel frigo? Ah, giusto! Uova! Un’omelette semplice, così è veloce.

  • Uova (omelette)

Aspetta… ma se metto i legumi, i carboidrati non servono più, no? O forse sì, una piccola porzione di… grano saraceno? Mi piace…

  • Grano saraceno (in piccole quantità)

Che casino! Così tanti spunti, devo scegliere. Mah, oggi opto per i ceci. Domani, forse, pollo. E poi, a proposito di cereali integrali… devo comprare la segale! Non l’ho mai usata, ma ho letto che è ottima.

  • Segale (da comprare)

Ah, dimenticavo! Mia nonna aggiungeva sempre un goccio di olio extra vergine di oliva al suo minestrone. E un po’ di parmigiano grattugiato. Ma oggi sono a dieta.

Cosa mangiare di secondo dopo la vellutata?

Dopo una vellutata, eh? Ottima scelta per scaldare l’anima, ma occhio a non appesantire troppo il dopo!

  • Pollo o tacchino: Come un abbraccio leggero, perfetti alla griglia con rosmarino e salvia. Un po’ come farsi coccolare dal sole prima di tuffarsi in mare.
  • Pesce: Merluzzo o orata al cartoccio, un classico intramontabile. Praticamente un’opera d’arte culinaria che si cucina da sola.
  • Uova in camicia: Delicate come un sussurro, con asparagi freschi che ti fanno sentire subito in primavera. Un risveglio dei sensi!
  • Tortino di verdure: Se vuoi fare il salutista convinto, questo è il tuo asso nella manica. Zucchine, carote, patate… un tripudio di colori e sapori.
  • Formaggio fresco grigliato: Un peccato di gola leggero e gustoso. Magari con una spolverata di pepe nero e un filo d’olio extra vergine d’oliva.

Ma, parlando seriamente (si fa per dire!), dopo una vellutata cremosa, il trucco è puntare su qualcosa di altrettanto gustoso ma più leggero. Un po’ come quando passi dal jazz al blues, stessi strumenti, ma tutt’altra atmosfera. E se proprio vuoi osare, prova ad abbinare un calice di vino bianco fresco. Non si sa mai, potresti scoprire un nuovo mondo!

Cosa mangiare dopo la minestrina?

Minestra? Poi? Proteine. Punto.

  • Pollo. Secco. Senza salse.
  • Tacchino. Grigliato. No condimenti.
  • Maiale magro. Un’odissea. Ma va bene.
  • Salmone. Un lusso. Meritato.
  • Merluzzo. Insipido. Efficace.

Amminoacidi. Sazietà. Fine. La vita è semplice. O no? Dipende. Da chi. Da cosa. Da quando.

Quest’anno, niente più lenticchie nel mio minestrone. Troppo appiccicoso. Preferisco il brodo di manzo, rigorosamente fatto da mia nonna Emilia. Ricetta segreta, ovviamente. Non la svelo, nemmeno sotto tortura.

La fame è un’illusione. O forse no. Chissà. A volte, preferisco il digiuno. Pulizia mentale.

Proteine, dicevo. Sì, proteine. Ma non troppe. Equilibrio. Un concetto astratto, in realtà. Come la felicità. O l’amore. Insomma, un bel piatto di insalata, poi. Basta.

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