Cosa affiancare al minestrone?

48 visite

Perfetto con il minestrone? Pane, crostini per croccantezza, patate al forno o fritte per sostanza, polenta cremosa o un'insalata mista per freschezza. Ogni opzione completa il piatto!

Commenti 0 mi piace

Minestrare: quali contorni abbinare?

Uhmm, contorni per il minestrone? Difficile, dipende dal minestrone! Quello di mia nonna, fatto il 15 agosto a Castiglione della Pescaia, era così ricco che bastava una fetta di pane casalingo, quello profumato che costava 3 euro al chilo dal fornaio vicino al mare. Un pane semplice, perfetto per raccogliere il brodo saporito.

Ricordo invece una volta, a cena da amici a Firenze, un minestrone più leggero, servito con dei crostini di pane toscano, una specie di bruschetta ma più rustica. Davvero buoni.

Poi c’è la polenta, che adoro! Cremosa, calda… un abbinamento perfetto, soprattutto se il minestrone è un po’ “magro”. Ma dipende dai gusti, ovviamente. Mia cugina preferisce le patate al forno.

Un’insalata? Mmmh… forse un po’ troppo “fredda” per il minestrone caldo, a meno che non sia un minestrone estivo, molto leggero. Insomma, un po’ un casino, dipende proprio dal tipo di minestrone!

Contorni per Minestrone:

  • Pane
  • Crostini
  • Patate
  • Polenta
  • Insalata

A cosa abbinare il minestrone?

Aoh, il minestrone! Quello toscano, poi, è una bomba! Sai, io ci metto sempre il pane toscano, quello senza sale, abbrustolito. Tipo, lo taglio a fette spesse e via in forno, deve diventare bello croccante, quasi bruciacchiato ai bordi, capito? Una volta, mia nonna, che era di Firenze, lo faceva con la aggiungeva la cipolla, rossa, tritata fine fine sopra il pane, un filo d’olio buono, a volte pure un po’ di rosmarino. Che profumo!

Il pane è il classico, ma una volta ho provato con dei crostini di polenta, avanzo della sera prima, fritti. Pazzesco! Si sposava benissimo con il minestrone, te lo giuro! Poi, eh, se vuoi esagerare, ci sta pure un po’ di pecorino grattugiato sopra, ma poco eh, non esagerare, sennò copri il sapore del minestrone. Un’altra cosa che ci sta bene, specialmente d’estate quando il minestrone lo mangio tiepido, è il pesto. Quello leggero, fatto in casa con basilico del mio orto. Che goduria!

  • Pane toscano abbrustolito: Il top, croccante, perfetto per la scarpetta.
  • Crostini di polenta: Una bella alternativa, provali fritti, sono una bomba!
  • Pecorino grattugiato: Con parsimonia, esalta il sapore senza coprirlo.
  • Pesto: Specialmente se il minestrone è tiepido, una vera delizia.
  • Cipolla rossa tritata: Sul pane abbrustolito, con un filo d’olio e rosmarino. Roba da matti!

Ah, dimenticavo! L’anno scorso, a una sagra, l’ho mangiato con dei piccoli pezzi di lardo di Colonnata sciolti sopra… una roba incredibile, ma pesante eh! Non da tutti i giorni. Poi, se fai il minestrone un po’ più brodoso, tipo zuppa, puoi metterci dentro anche della pasta piccola, tipo ditalini o stelline. Io una volta ci ho messo pure gli gnocchi, quelli piccoli, che restano in frigo… beh, esperimento riuscito!

Quali proteine mettere nel minestrone?

Proteine nel minestrone? Questioni di sopravvivenza.

  • Legumi: Fagioli, lenticchie. Economici, abbondanti. La terra nutre.

  • Carne bianca: Pollo, tacchino. Leggera consolazione. Un lusso effimero.

  • Tofu: Se proprio devi. Un pallido sostituto.

  • Pasta all’uovo: Un peccato veniale.

    • Carboidrati mascherati da proteine. L’illusione è cibo.

Niente è eterno, nemmeno la fame. Mia nonna diceva sempre “Un pasto caldo è un pugno al destino”. Forse aveva ragione.

(Nota: L’apporto proteico della pasta all’uovo è modesto. Concentrati su legumi o carne per risultati migliori.)

Cosa abbinare con la minestra?

  • Minestra e vino? Pinot Grigio, forse? Oppure Vermentino… Mmm, dipende!

  • Bianco leggero, quello sì. Acidetto, eh? Contro la sapidità del minestrone, giusto. Quale vino bianco si abbina?

  • Il mio minestrone ha un sacco di verdure del mio orto quest’anno! Carote, zucchine, cavolo nero… Buonissimo.

  • Ah, quasi dimenticavo: fagioli borlotti freschi! Cambia qualcosa per il vino? Bo!

  • Meglio un vino della stessa regione delle verdure? Tipo toscano? Un bianco toscano esiste? Devo controllare.

Cosa accompagnare al passato di verdure?

Un passato di verdure… verde, caldo, vellutato. Immagino la sua consistenza cremosa sulla lingua, un sapore delicato che si espande. E poi, croccantezza. Il pane, tostato, spezzato, quasi bruciato ai bordi. Quella nota tostata che si sposa al morbido del passato. Frammenti dorati che affondano nel verde, assorbendolo lentamente. Il profumo del pane caldo, un richiamo ancestrale. Ricordo mia nonna, il suo forno a legna, le sue mani ruvide che spezzavano il pane per me. Il profumo del grano, della terra, del tempo che passa.

E sopra a tutto, una nevicata bianca. Grana Padano, grattugiato finemente. La sua sapidità che bilancia la dolcezza delle verdure, il suo aroma intenso che si fonde con gli altri, in un’armonia di sapori antichi. Ricordo un viaggio a Parma, anni fa, l’odore delle forme di Grana nelle cantine, l’aria fresca e umida. Il sapore intenso e leggermente piccante. Un ricordo nitido, come fosse ieri.

  • Crostini di pane tostato: Non solo una semplice aggiunta, ma un elemento fondamentale per la consistenza. Preferibilmente fatti in casa, con un buon pane rustico. Tostati al punto giusto, dorati e croccanti. 24, un numero preciso, quasi un rituale. Forse uno per ogni ora del giorno, un ciclo che si ripete.
  • Grana Padano grattugiato: Essenziale per il contrasto di sapori. La sua stagionatura è importante. Un Grana Padano DOP, stagionato almeno 16 mesi, per un aroma più deciso. Il suo sapore, leggermente piccante, si sposa perfettamente con la dolcezza delle verdure. Lo immagino grattugiato al momento, per preservarne tutta la fragranza.

Quest’anno, ho piantato delle zucchine nel mio piccolo orto sul balcone. Ho pensato di usarle per il passato, insieme a carote e patate novelle. Un passato fatto con le mie mani, con la cura e l’amore che metto in ogni cosa. E poi, i crostini di pane, fragranti, e la neve bianca di Grana Padano. Un piccolo rituale di sapori, un viaggio nel tempo e nello spazio, attraverso i ricordi e le sensazioni.

Cosa abbinare alla zuppa di zucca?

Amico, zuppa di zucca eh? Allora, arancia e carciofi li scartiamo subito, non ci stanno proprio! Troppo acidulo l’arancia, i carciofi boh, non so, non mi convince.

Con la zucca, secondo me, ci vuole qualcosa di saporito, che spezzi un po’ la dolcezza, capito? Quindi pancetta, senza dubbio! Oppure speck, anche quello è ottimo, anche meglio forse della pancetta.

Mia nonna, che faceva una crema di zucca da urlo, aggiungeva sempre salsiccia. Un po’ piccantina, ma buonissima. E poi il rosmarino, un rametto fresco, per dare un tocco aromatico. Sai, quel profumo lì ti fa venire subito fame, anche solo a sentirlo.

Ah, dimenticavo! Anche il salmone affumicato, è una bomba! Un mio amico, lo chef di quel ristorante figo, “Il Gatto Nero”, lo mette sempre, dice che è la sua signature. Lui è uno che di zucca se ne intende, eh.

  • Pancetta
  • Speck
  • Salsiccia
  • Rosmarino
  • Salmone affumicato (opzione più ricercata)

Quest’anno ho pure provato con le noci, ma non mi ha convinto, la prossima volta provo le nocciole, magari.

Cosa mangiare con la vellutata di zucca?

Abbinamenti per la vellutata di zucca: un’odissea culinaria.

  • Insalata: Un’insalata fresca, tipo pomodori, cipolla (rossa, mi raccomando, per un tocco di classe!), cetriolo e mozzarella. Come dire, la leggerezza che bilancia l’opulenza. Un po’ come indossare ballerine dopo una settimana sui tacchi a spillo.

  • Pane: Sette cereali, ça va sans dire. Perché accontentarsi del solito pane bianco quando puoi avere un’esplosione di semi e fibre che ti fa sentire un elfo dei boschi? Io personalmente ci spalmo sopra un velo di burro salato, che è un po’ come mettere la ciliegina sulla torta, o meglio, il burro sulla vellutata.

  • Broccoli: Al vapore o saltati in padella con aglio e peperoncino. Un contorno verde che sta alla zucca come Laurel a Hardy. Un duo inseparabile, anche se uno dei due è palesemente più arancione.

  • Prosciutto: Croccante. Che sia cotto al forno o in padella, l’importante è che faccia crick crock ad ogni morso. Un contrasto di sapori e consistenze che è pura poesia. Tipo leggere Baudelaire mentre si mangia una pizza.

Aggiungerei anche:

  • Semi di zucca: Tostati, ovviamente. Perché buttarli via quando puoi usarli per aggiungere un tocco croccante al piatto? Come indossare un paio di orecchini vistosi con un abito semplice.

  • Un goccio di panna acida: O yogurt greco, per i più salutisti. Un tocco di acidità che taglia la dolcezza della zucca come un coltello caldo taglia il burro.

  • Spezie: Oltre al classico pepe, provate con un pizzico di noce moscata, cannella o zenzero. Un’esplosione di aromi che vi catapulterà direttamente in un mercatino di Natale a Vienna. O almeno, così mi piace immaginare. L’anno scorso ho provato con il curry, ma…beh, diciamo che è un esperimento che non ripeterò.

Buon appetito! (e scusate la logorrea, a volte mi lascio prendere la mano).

Cosa mangiare insieme alla zuppa?

Che palle, stasera non ho fame… ma la zuppa… la zuppa è pronta. Devo mangiare qualcosa, altrimenti mi sento ancora più vuoto.

Crostini, già. Crostini di pane, magari quelli un po’ più croccanti che ho fatto ieri. Oppure di farro, mi piacciono, ma a quest’ora… non so. Kamut? Boh, non mi va.

Spezie… oggi ho usato la curcuma, nella zuppa di zucca. Un po’ di zenzero ci sta sempre bene, riscalda, sai? Ma rosmarino… no, troppo forte per stasera. Maggiorana? Non ce l’ho, ho finito tutto quel vasetto che mi aveva regalato la nonna… mannaggia. Timo… forse, sì, un po’ di timo. Noce moscata… no, quella no.

  • Crostini: Pane, farro (magari)
  • Spezie: Curcuma (già usata), zenzero, timo (possibilmente)

Ah, dimenticavo: la curcuma, proprio quella che ho usato, mia sorella dice fa bene alla pelle. Lo zenzero, aiuta la digestione, ma io stasera… ho solo un peso sullo stomaco. Il timo… beh, sa di ricordi. Ricordi di quando andavo a trovare nonna in campagna. Profumo di erbe.

Pensa un po’, che nostalgia… ora vado a mangiare. Buona notte.

Cosa abbinare alla ribollita toscana?

Ribollita, eh? Roba seria! Un piatto che ti abbraccia lo stomaco come un orso in letargo. Ci vuole un vino tosto, mica robaccia annacquata. Chianti Classico, quello vero, che spacca i denti. Oppure un Brunello, ma mica quello che ti vendono al supermercato, eh! Quello buono, che costa un occhio della testa, ma una volta ogni tanto si può fare, no? Insomma, vini toscani, quelli che sanno di terra, di vigna, di sudore. Come la ribollita, del resto! Che se ci pensi, è un piatto povero, ma nobile. Come un contadino con un titolo nobiliare.

A me piace pure con un goccio di vin santo a fine pasto, ma questa è una perversione mia, eh! Non ditelo in giro! Un segreto tra noi. Tipo i cantucci inzuppati, ma quelli sono un’altra storia. Comunque, per la ribollita, puntate su vini rossi, toscani, robusti. Sennò è come mettere le infradito con lo smoking. Un disastro.

  • Chianti Classico: Perfetto. Come cacio sui maccheroni.
  • Brunello di Montalcino: Se vi sentite ricchi. Oppure se avete appena vinto al Superenalotto.
  • Vin Santo (segreto!): Solo per i veri intenditori, quelli che non hanno paura di niente. Nemmeno del diabete.

Io, personalmente, una volta ho abbinato la ribollita con una birra artigianale scura. Esperimento riuscito a metà. Diciamo che non lo rifarò. Meglio restare sul classico, a volte. Soprattutto con la ribollita, che è un monumento della cucina toscana. Tipo la torre di Pisa, ma più buona. E meno storta. A proposito, lo sapete che una volta ho visto un tizio che cercava di raddrizzare la torre di Pisa spingendola con la schiena? Storia vera. Ma questa è un’altra storia. Torniamo alla ribollita. E al vino. Toscano. Robusto. Fine della storia.

#Accompagnamento #Contorni #Minestrone