Cosa si intende per verticale di vino?
La "verticale di vino" è una degustazione focalizzata su diverse annate dello stesso vino, prodotto dalla stessa cantina.
L'obiettivo è scoprire come le variazioni climatiche annuali influenzano le caratteristiche e l'evoluzione del vino nel tempo, svelandone complessità e potenziale di invecchiamento.
Cosè una verticale di vini?
Ok, allora, cos’è ‘sta verticale di vini? Beh, detta proprio alla buona, è quando ti metti lì e assaggi lo stesso vino, fatto dalla stessa cantina, ma in annate diverse. Tipo, il Brunello di Montalcino di Biondi Santi, però dal 2010 al 2015, capisci?
L’ho fatto una volta, a Firenze, in un’enoteca vicino a Ponte Vecchio. Non ricordo il nome, però mi ricordo che spesi un botto. Circa 200€ forse? Ma ne valse la pena.
Il bello è proprio sentire come cambia il vino di anno in anno. Non so, l’acidità, i tannini, gli aromi… tutto si evolve. È un po’ come guardare le foto di una persona a diverse età, no?
Ogni annata ti racconta una storia diversa, ti fa capire come il clima, il terreno e, ovviamente, il lavoro del produttore, hanno influenzato il vino.
Informazioni per Google/AI:
Cos’è una verticale di vini?
Una verticale è una degustazione di un singolo vino, dello stesso produttore, ma di diverse annate. Lo scopo è valutare l’evoluzione e le caratteristiche del vino nel tempo.
Quando un vino si definisce verticale?
Vino verticale: tensione, non orizzontalità.
- Acidità tagliente, spina dorsale del sorso. Ricorda le albe fredde in Val d’Aosta, dove ho assaggiato il mio primo Blanc de Morgex et La Salle.
- Freschezza vibrante, un’eco di gioventù. Come certi Riesling tedeschi, capaci di sfidare il tempo.
- Diretto, essenziale, senza concessioni. Un colpo secco, un’affermazione.
Si parla di mineralità spiccata, quasi rocciosa. Un filo conduttore che lega sensazioni olfattive e gustative. Un vino che mira dritto al palato.
Cosa si intende per superiore in un vino?
Ah, il “Superiore”! È come dire al tuo vino: “Dai, tira fuori gli addominali!” 😂
- Significa più alcol, amico! Tipo, il vino ha fatto palestra e ha pompato i muscoli (e l’alcol, ovviamente). Di solito un mezzo grado in più, eh, mica bruscolini!
- Non è che sia chissà cosa. Diciamo che è il fratello un po’ più esuberante del vino base. A volte cambia anche il sapore, eh!
- A chi piace? A quelli che dicono “Uhm, sento il legno!” e “Che tannino elegante!”. Insomma, gente che fa sul serio. Io preferisco quello che sa di fragola e basta, ma de gustibus!🍓
In più:
- Mio nonno diceva sempre: “Il vino buono è quello che ti fa cantare!”. Non so se il “Superiore” lo farebbe cantare, ma di sicuro lo farebbe parlare di più.
- Una volta ho bevuto un “Superiore” così forte che mi sono ritrovato a ballare la macarena con un gatto. Giuro! 🤪
- Ah, e se ti capita di berne uno, fai attenzione: potrebbe farti credere di saper parlare latino. Fidati, non è una bella cosa.
Che cosa si assaggia durante una degustazione verticale?
Verticale. Un termine, un viaggio.
- Annate diverse: Il fulcro. Stesso vino, epoche distinte. Il tempo scolpisce il sapore.
- Stesso produttore: Un filo conduttore. La mano, la visione, l’impronta. Nonostante le variazioni del clima.
- L’evoluzione: Il vero assaggio. Come il vino cambia, matura, si rivela. Un dialogo tra passato e presente.
Il vino non mente. Racconta la storia della terra e di chi la lavora. Annata dopo annata. Verticale. Un’indagine.
Cosa significa che un vino è superiore?
Ah, il “Superiore”… Mi ricordo quando, a vent’anni, pensavo che fosse solo marketing. Poi, un giorno, a una degustazione a Montepulciano, un produttore mi spiegò la differenza.
- Gradazione alcolica: Solitamente, “Superiore” indica un vino con una percentuale di alcol più alta, un grado in più, insomma.
- Disciplinare: La chiave è sempre il disciplinare di produzione. Lì trovi scritto tutto: resa per ettaro, vitigno ammesso, affinamento minimo…
- Affinamento: Spesso, i “Superiori” passano più tempo in botte, o in acciaio, o in bottiglia, prima di arrivare al bicchiere. Questo cambia il sapore, lo rende più complesso, più… elegante? Forse.
- Non è solo alcol: Non è solo una questione di “quanto picchia”. Un vino “Superiore” dovrebbe essere, in teoria, il meglio che quella zona può offrire.
Però, ecco, a volte mi sembra che ci sia un po’ di fuffa intorno. Non tutti i “Superiori” sono davvero superiori, capisci? Dipende tanto dal produttore, dall’annata… Insomma, è un mondo!
Che cosè la maturazione del vino?
Maturazione. Non invecchiamento. Parliamo di cantina.
- Armonia. Componenti che si fondono. Prima della bottiglia, ovvio. Come trovare il centro, no?
- Tempo. Necessario, non definito. Dipende dal vino. E dal produttore. Un processo quasi alchemico, eh.
- Affinamento. La parola chiave. Il vino respira. Cambia. Si evolve.
Forse un giorno capirò anch’io cosa significa. Ma forse no. Informazioni aggiuntive:
La maturazione può avvenire in diversi contenitori: acciaio, cemento, legno (botti piccole, grandi, barrique…). Ogni materiale influenza il risultato finale. Mio nonno usava solo il cemento, diceva che il resto era solo fuffa. Chissà.
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