Cosa si mangia a Natale a Napoli il 25?

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A Napoli, per la cena della Vigilia di Natale (24 dicembre), si consuma tradizionalmente pesce, spesso fritto. Il pesce viene acquistato nei mercati del pesce, aperti appositamente la sera tra il 23 e il 24 dicembre.

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Il Natale a Tavola a Napoli: Un Trionfo di Sapori tra Vigilia e 25 Dicembre

A Napoli, il Natale non è solo una festa religiosa e familiare, ma anche un tripudio di sapori e tradizioni culinarie tramandate di generazione in generazione. Se la Vigilia, con il suo rito del cenone a base di pesce, rappresenta un momento clou, il pranzo del 25 dicembre è una celebrazione altrettanto importante, un vero e proprio inno alla ricchezza gastronomica partenopea.

Dimenticate la leggerezza della Vigilia, il 25 si apre all’insegna della generosità e dell’opulenza. Dopo una notte trascorsa a giocare a tombola e scambiarsi doni, la tavola si imbandisce con piatti che profumano di casa, di nonna, di famiglia. Il pesce, re indiscusso della Vigilia, lascia il posto a carni succulente, paste al forno sontuose e dolci che scatenano un’irresistibile voglia di peccato di gola.

Il Trionfo della Pasta e della Carne:

Al centro della scena, troneggia la pasta al forno, preparata con cura e dedizione nei giorni precedenti. La pasta ‘mbuttunata, ripiena di polpette, ricotta, uova sode, provola affumicata e insaporita da un ricco ragù, è un classico irrinunciabile. Ogni famiglia ha la sua ricetta segreta, tramandata oralmente, con piccole varianti che rendono ogni versione unica e speciale. Non mancano le lasagne, arricchite da strati di besciamella cremosa, ragù denso e formaggio filante.

Accanto alla pasta, la carne assume un ruolo di primo piano. Il baccalà fritto, residuo prezioso della Vigilia, viene spesso riproposto come antipasto. Ma il vero protagonista è il capretto al forno, cotto lentamente con patate novelle e aromi mediterranei, o l’arrosto di vitello, tenero e succulento, accompagnato da un contorno di broccoli affogati o scarola maritata.

Il Dolce Finale: Un Inno alla Tradizione:

Nessun pranzo di Natale napoletano sarebbe completo senza i dolci, un vero e proprio tripudio di golosità che concludono il pasto in bellezza. Accanto ai classici panettoni e pandori, acquistati o preparati in casa, trovano spazio le specialità partenopee:

  • Struffoli: Palline di pasta fritte, ricoperte di miele e decorate con zuccherini colorati, simbolo di abbondanza e prosperità.
  • Roccocò: Biscotti duri a forma di S, aromatizzati con pisto (un mix di spezie) e mandorle tostate, tipici del periodo natalizio.
  • Mostaccioli: Biscotti romboidali ricoperti di glassa al cioccolato, dal sapore intenso e speziato.

E naturalmente, non può mancare una tazza di caffè bollente, accompagnata da una fetta di cassata siciliana, un omaggio alla ricchezza pasticcera del Sud Italia.

Oltre il Cibo: l’Anima del Natale Napoletano:

Il pranzo del 25 dicembre a Napoli è molto più di un semplice pasto. È un momento di condivisione, di gioia e di affetto. È un’occasione per riunire la famiglia, per rinsaldare i legami e per celebrare le tradizioni che rendono unica questa festa. Tra una portata e l’altra, le risate, le chiacchiere e i ricordi si mescolano ai profumi inebrianti provenienti dalla cucina, creando un’atmosfera magica e indimenticabile. Un’esperienza sensoriale completa che racchiude in sé l’anima verace e calorosa del Natale napoletano.