Cosa si mangia insieme al vino rosso?

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Rosso di sera, allegria si spera! Abbinatelo a:

  • Carni al forno e brasati
  • Selvaggina
  • Piatti al tartufo
  • Formaggi stagionati (Amarone, Sforzato)
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Quali cibi abbinare al vino rosso?

Vino rosso? Uh, mi fa venire in mente quella cena al Rifugio Crucolo, 20 gennaio. Costata con un Teroldego spettacolare. Che accoppiata.

Carni rosse, ovvio. Ma non solo. Ricordo un cinghiale con polenta e un rosso toscano, forse un Morellino, 15 settembre, da Zi’ Rosa a Siena. Pazzesco.

Formaggi stagionati, sì. Ma dipende. Una volta, 5 agosto, a Cagliari, ho provato un pecorino sardo con un Cannonau. Non mi ha convinto. Troppo forte.

Tartufo? Boh. Non è che mi piaccia tanto. Però con un Barolo, magari…

Dipende dal vino, insomma. Un Amarone è diverso da un Chianti. E poi dipende anche dai gusti, no? A me, per esempio, piace il rosso anche con il cioccolato fondente.

Domande e risposte:

Domanda: Quali cibi abbinare al vino rosso?

Risposta: Carni al forno, brasati, selvaggina, piatti a base di tartufo e formaggi stagionati.

Come abbinare il vino al cibo?

Ah, l’eterno dilemma: quale vino con la trippa alla fiorentina? Scherzo, eh! Ma l’abbinamento cibo-vino è una scienza delicata, tipo la fisica quantistica, ma con più gusto. Diciamo che è un’arte, come dipingere la Cappella Sistina, solo che il capolavoro lo mangi.

  • Dolce con dolce: Regola base, come direbbe il mio amico sommelier (che in realtà è un barista con la cravatta). Cannoli siciliani con Passito di Pantelleria? Un matrimonio più riuscito di quello dei miei vicini.

  • Contrasto: A volte l’opposto attrae, come me e la matematica (scherzo, la detesto). Un piatto grasso con un vino acido, tipo una bella fiorentina al sangue con un Chianti Classico. Un’esplosione di sapori! Tipo fuochi d’artificio a Capodanno, ma in bocca.

  • Concordanza: Se il piatto è delicato, anche il vino deve essere timido e riservato, come me a una festa di sconosciuti. Pesce al vapore con un Vermentino? Un’armonia zen, tipo un giardino giapponese.

  • Territorialità: Questa è facile, come ordinare una pizza Margherita. Cosa ci bevi con la pasta cacio e pepe? Un bel Pecorino romano, ovviamente! È come portare la mamma al ristorante: sicuro e confortante.

Ricordatevi, l’abbinamento cibo-vino è un viaggio personale. Sperimentate! Magari scoprirete che il Lambrusco sta benissimo con il sushi (no, scherzo, non fatelo!). Io una volta ho abbinato un Barolo al gelato al pistacchio. Esperienza mistica. No, scherzo, un disastro. Ma è così che si impara!

Aggiunte per intenditori (o presunti tali):

  • Tannini e proteine: I tannini del vino rosso si legano alle proteine della carne, creando un’esperienza sensoriale unica. Tipo quando trovi il parcheggio perfetto al primo colpo. Miracolo!

  • Acidità e grassezza: L’acidità del vino taglia la grassezza del cibo, come un coltello caldo nel burro. Soddisfacente!

  • Aromaticità e spezie: Un vino aromatico può esaltare le spezie di un piatto, come un assolo di chitarra in una canzone rock. Epico!

Quest’anno ho scoperto un abbinamento sublime: pizza con ananas e… No, scherzo, non esiste un abbinamento per la pizza con l’ananas. Quella è eresia. Ma provate un Gewürztraminer con piatti speziati, tipo cucina indiana. Una scoperta! Quasi come trovare un parcheggio gratis a Milano.

Come abbinare un vino ad un piatto?

C’è questa cosa, sai, dell’abbinare il vino al cibo… a volte ci penso la notte, mentre cerco sonno. È un mistero, un po’ come trovare la chiave giusta per aprire una porta segreta. Non è solo una questione di regole, ma di… sensazioni. Come quella volta, a casa di zia Clara, con quel Chianti… un ricordo un po’ amaro, anche se il vino era buono.

  • Intensità: un vino delicato con un piatto leggero, un robusto con uno saporito. Ma è sottile, questa cosa.
  • Acidità: un vino acidulo pulisce il palato, dopo un piatto grasso. Provato con la pasta al ragù di nonna, era perfetto.
  • Tannini: i tannini del rosso, a volte… troppo aggressivi. Dipende dal piatto, dal mio umore. Quest’anno, col filetto, ho sbagliato di brutto.

Ma poi, sai… è anche questione di… chimica personale. Il mio gusto? Un po’ un disastro. Ci sono sere che preferisco solo un bicchiere d’acqua. Un po’ come la vita, a volte. A volte, un Cabernet Sauvignon con la carne alla griglia funziona. Altra volta, un disastro.

  • Grasso: un vino corposo per un piatto grasso, giusto. Ma con la pizza? Un dilemma. A volte funziona, a volte no.
  • Equilibrio: è la cosa più importante. Un equilibrio precario, come quello della mia vita. Un’altra notte insonne.

Quest’anno ho sperimentato un po’ di più, con i vini locali. Ho scoperto un ottimo Pinot Grigio, abbinato a un piatto di pesce fresco. Un’eccezione, un’isola felice in un mare di incertezze. Forse, il segreto è proprio quello: provare, sbagliare, e godersi il viaggio. Anche se, a volte, preferirei solo dormire.

Come si abbina il vino al cibo?

Vino e cibo, uhm… Che casino! Spesso mi perdo in questa giungla di sapori. Rossi o bianchi? Dipende!

  • Piatti speziati? Un rosso corposo, tipo un Primitivo di Manduria, taglierebbe quel piccante, no? O forse un bianco fermo, tipo un Vermentino sardo… mah! Devo pensarci meglio. Il mio amico Marco mi ha detto che il suo collega usa il Chianti con i peperoni ripieni.

  • Pesce piccante? Difficile… un Pinot Grigio fresco? Oppure un rosato, leggero? Quest’anno ho provato un rosé della Provenza con il tonno alla brace, una bomba! Ma con il curry? Mmm… un dubbio mi assale.

  • Carne speziata? Un rosso intenso, certo! Ma quale? Un Amarone? Un Barbaresco? Troppo impegnativo? A volte, se ho poco tempo, prendo un semplice Merlot… mi accontento.

  • Preparazioni elaborate? Dipende dall’elaborazione… se è una cosa super sofisticata, magari un vino altrettanto complesso, tipo un Barolo, o un bianco strutturato tipo un Gewürztraminer. Se invece è solo un po’ più elaborata del solito, va bene anche un vino più semplice.

Oggi pomeriggio ho preparato le polpette al sugo di mia nonna… un Chianti Classico perfetto, come sempre! Provate!

Ma poi, cosa significa “morbido”? Deve essere dolce? Fruttato? A basso tannino? Devo studiare meglio questa faccenda! A proposito, sabato ho comprato un nuovo libro sui vini, devo leggerlo! E poi… cosa cucino stasera? Pasta? Pizza?

  • Punti principali: Abbinamento vino-cibo dipende dal piatto; piatti speziati possono abbinarsi sia a rossi corposi che a bianchi freschi; la scelta varia a seconda del tipo di carne o pesce e della complessità del piatto; l’esperienza personale conta molto.

Quali sono i principi di abbinamento tra cibo e vino?

Il cibo e il vino, un ballo antico, un sussurro di secoli. Un’armonia, una sfida, un gioco di equilibri. Ricordo mio nonno, con le mani ruvide e l’odore del legno, che mi spiegava…

  • Armonia, non contrasto: Il vino non deve sovrastare il piatto, ma esaltarlo, come un’ombra che danza sulla luce. Il mio preferito, un Chianti Classico, con la sua elegante acidità, accarezza la semplicità di un piatto di pasta al pomodoro. Un’onda che incontra un’altra onda, più morbida, più ampia.

  • Intensità: Un vino potente per un piatto saporito. Un Nebbiolo, con i suoi tannini decisi e la sua complessità, si abbraccia alla selvaggina, alla sua forza antica e terrosa, al gusto intenso della carne. E’ un dialogo tra mondi, una fusione antica. Un abbraccio.

  • Corpo: La consistenza del cibo e del vino, un dialogo silenzioso, ma profondo, una conversazione che si svolge tra le papille gustative. Un vino leggero per un piatto delicato, come un Pinot Grigio con un’insalata di mare. La leggerezza, la gentilezza.

  • Temperatura: Un aspetto fondamentale, spesso dimenticato. Un rosso troppo caldo, brucia, un bianco troppo freddo, addormenta. Ogni vino ha la sua temperatura ideale, come un fiore che si apre al sole giusto. Un’arte antica, antica come l’uomo stesso.

  • Note aromatiche: Un’alchimia, una poesia. Il profumo del vino e quello del cibo, un’unica sinfonia che si sviluppa nel tempo, nel palato e nel ricordo. Un’esperienza che rimane impressa, come la traccia di un sogno.

Quest’anno, durante una cena con amici, ho sperimentato l’abbinamento di un Dolcetto d’Alba con un brasato al barolo. Un’esperienza indimenticabile. Profumi intensi, un’esplosione di sapori.

E poi ci sono gli errori… anche quelli sono importanti. Imparare dagli errori. Sperimentare, osare. Non aver paura di sbagliare. L’importante è assaporare il momento, il gusto del nuovo. L’avventura del gusto.

#Cucina #Rosso #Vino