Cosa vuol dire Charmat?

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Il metodo Charmat, o Martinotti-Charmat, prevede la presa di spuma del vino in autoclave, un grande contenitore ermetico. Questa rifermentazione secondaria conferisce al vino le tipiche bollicine dello spumante.

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Il Metodo Charmat: Un Viaggio nel Mondo delle Bollicine Italiane

Se chiedeste a un sommelier di elencare i metodi di produzione di spumante, probabilmente sentireste nominare il Metodo Classico, con la sua lunga e complessa rifermentazione in bottiglia. Ma esiste un altro protagonista nel mondo delle bollicine, spesso sottovalutato, ma capace di offrire vini spumanti freschi, fruttati e accessibili: il Metodo Charmat.

Ma cosa significa esattamente “Charmat”? Non si tratta di un vitigno, né di una regione vinicola, bensì di un processo produttivo ben definito, un’innovazione che ha democratizzato il piacere dello spumante. Il termine “Charmat” si riferisce all’ingegnere francese Eugène Charmat, che all’inizio del XX secolo brevettò un metodo per accelerare la produzione di spumante. Tuttavia, è importante sottolineare che un altro inventore, l’italiano Federico Martinotti, aveva sviluppato un procedimento simile in precedenza, tanto che il metodo viene spesso chiamato “Martinotti-Charmat”.

Il cuore del Metodo Charmat risiede nell’autoclave, un grande contenitore a tenuta stagna in acciaio inox. Invece di far rifermentare il vino in singole bottiglie, come avviene nel Metodo Classico, nel Metodo Charmat la rifermentazione avviene in questo unico e grande recipiente.

Ecco come si svolge il processo:

  1. Vino Base: Si parte da un vino base, generalmente ottenuto da uve aromatiche come Glera (utilizzata per il Prosecco), Moscato o Pinot Bianco.
  2. Aggiunta di “Liqueur de Tirage”: Al vino base viene aggiunto un “liqueur de tirage”, una miscela di lieviti selezionati e zucchero. Questo innesca la seconda fermentazione.
  3. Rifermentazione in Autoclave: Il vino base, arricchito dal “liqueur de tirage”, viene introdotto nell’autoclave. I lieviti consumano lo zucchero, producendo anidride carbonica (le bollicine) e alcol.
  4. Controllo della Pressione e della Temperatura: Durante la rifermentazione, la pressione e la temperatura all’interno dell’autoclave vengono rigorosamente controllate per ottenere il livello di effervescenza desiderato e preservare gli aromi del vino.
  5. Stabilizzazione e Filtrazione: Una volta raggiunta la pressione desiderata, il vino viene raffreddato per interrompere la fermentazione. Successivamente, viene filtrato per eliminare i lieviti esausti e i sedimenti.
  6. Imbottigliamento: Infine, il vino spumante viene imbottigliato in condizioni isobariche (a pressione costante) per evitare la perdita di anidride carbonica.

I vantaggi del Metodo Charmat sono diversi:

  • Tempi di produzione ridotti: Rispetto al Metodo Classico, il Metodo Charmat è molto più veloce, permettendo di produrre maggiori quantità di spumante in tempi più brevi.
  • Costi inferiori: La rapidità del processo si traduce in costi di produzione più bassi, rendendo il Metodo Charmat ideale per la produzione di spumanti accessibili a un vasto pubblico.
  • Preservazione degli Aromi Primari: La rifermentazione in autoclave tende a preservare gli aromi primari del vino, ovvero quelli derivanti dall’uva, dando vita a spumanti freschi, fruttati e aromatici.

Sebbene il Metodo Charmat sia spesso associato a spumanti più semplici e beverini, non va sottovalutato il suo potenziale. Nelle mani di un enologo esperto, anche un vino spumante prodotto con Metodo Charmat può raggiungere livelli qualitativi elevati, offrendo un’esperienza gustativa piacevole e appagante.

In conclusione, il Metodo Charmat è molto più di un semplice processo di produzione di spumante. È un simbolo dell’ingegno umano, un modo per democratizzare il piacere delle bollicine e per celebrare la freschezza e la fragranza di vini vivaci e piacevoli, perfetti per un aperitivo spensierato o per accompagnare un pasto leggero. Quindi, la prossima volta che vi godrete un bicchiere di Prosecco, ricordatevi del Metodo Charmat, l’arte di trasformare il vino in un’esperienza effervescente.