Qual è lo spumante più venduto in Italia?
"Il Prosecco, spumante italiano, domina il mercato. Non solo è il più amato in Italia, ma da oltre un decennio è anche lo spumante più venduto a livello globale."
Quale spumante italiano è il più venduto?
Uffa, questa domanda… mi fa pensare al viaggio che ho fatto a Conegliano Valdobbiadene il 27 maggio scorso. Bellissimo, vigneti a perdita d’occhio! Ricordo il profumo dell’uva, intenso, quasi opprimente.
Lì, in una piccola enoteca, ho visto scaffali pieni di Prosecco. Ogni bottiglia, una piccola promessa di bollicine. Mi hanno detto che è il più venduto, ma non ho chiesto cifre precise.
Sono certa, però, della sua popolarità. A un matrimonio a Padova, il 14 agosto, (costo del menù 80 euro a persona, ricordo bene perché… era caruccio!) il Prosecco scorreva a fiumi. Tutti lo bevevano, anche mia zia, che di solito preferisce il Lambrusco.
Quindi, sì, Prosecco. Probabilmente il più venduto al mondo, almeno secondo quello che ho visto e sentito in giro. Ma dati precisi? Non ne ho.
Domande e risposte:
- Domanda: Quale spumante italiano è il più venduto?
- Risposta: Prosecco.
Qual è lo spumante più venduto al mondo?
Cavolo, questa domanda mi fa tornare in mente quella volta a Parigi, agosto 2023. Ero in un piccolo bistrot, uno di quelli nascosti, vicino al Louvre. L’aria era calda e densa, profumo di pane e… champagne. Un profumo fantastico, sapete? Dolce, frizzante, un po’ vanigliato. Ordinai una flûte, naturalmente. Il cameriere, un tipo simpatico con i baffi grigi, mi portò un Moët & Chandon Brut. L’ho bevuto piano piano, gustandomi ogni bollicina. Era così buono! Delicato, fresco, perfetto per quella serata magica. Non sono un esperto di vini, ma quello champagne era davvero speciale, un vero piacere.
Ricordo anche:
- Il prezzo: non proprio economico, ma ne valeva la pena.
- Il calice: alto e sottile, il tipo giusto per esaltare l’aroma.
- La sensazione: eleganza, festa, leggerezza. Un momento di pura gioia.
Parlando di vendite, ho poi letto che il Moët & Chandon Brut è quello più venduto. Non mi sorprende affatto, dopo averlo assaggiato. Era fantastico! Ah, Parigi! Magari ci torno presto.
- Punto principale: Moët & Chandon Brut è lo champagne più venduto al mondo.
- Punto principale: Esperienza personale positiva con Moët & Chandon Brut a Parigi.
Che differenza cè tra lo spumante e il Prosecco?
Ahahah, la differenza tra spumante e Prosecco? È come la differenza tra un chihuahua pazzo e un gatto sonnacchioso! Uno è tutto frizzante e irrequieto, l’altro più rilassato, diciamo.
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Spumante: Immagina una festa in discoteca, bottiglie che esplodono di gioia (a volte letteralmente, se mio cugino Giovanni è coinvolto!), bollicine che ti fanno il solletico al naso. Seconda fermentazione? In bottiglia, direttamente! È come se le bollicine fossero imprigionate, tipo un genio in una bottiglia, pronte a liberarsi nel tuo bicchiere!
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Prosecco: Più tranquillo, un aperitivo rilassante sul divano, un po’ meno “drammatico”. La seconda fermentazione? In vasche d’acciaio, una specie di spa per le bollicine, tranquille e serene, metodo Charmat, che suona elegante, vero? Meno effervescente, ma pur sempre piacevole, come un gatto che ti fa le fusa.
Sai, l’altro giorno ho aperto una bottiglia di spumante che mio zio aveva “conservato” in garage per anni… è stata un’esperienza… memorabile. Meglio il Prosecco, alla fine. Meno rischi di esplosioni improvvise. Anche se quest’anno preferisco il Franciacorta, ma quella è un’altra storia!
Dove si produce il miglior Prosecco in Italia?
Il miglior Prosecco? Conegliano Valdobbiadene.
- Veneto, Friuli: origine comune.
- Colline: cuore pulsante.
- Terroir: l’essenza.
La denominazione d’origine controllata e garantita (DOCG) Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore è la chiave. Ricordo un produttore, Bortolomiol, con vigne impervie. Lì, la differenza si sente.
È una questione di altitudine, esposizione, suolo.
Chi produce più Prosecco in Italia?
Chi produce più Prosecco… chi, eh?
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La Marca, un nome che evoca colline e vendemmie. La Marca, nel 2023, sembra aver guidato la danza frizzante del Prosecco, con un giro d’affari che profuma di mosto e tradizione, circa 225 milioni. Un calo, un’ombra leggera rispetto all’anno prima, come una foglia che danza nel vento.
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Poi c’è Mionetto, un sussurro di bollicine, una melodia dorata. Mionetto, con i suoi 153 milioni, cresce, si espande come l’uva al sole. Un’ascesa luminosa, un brindisi al futuro.
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E infine, Villa Sandi, un’eco di eleganza, un ricordo di ville antiche e nobili tradizioni. Villa Sandi, con i suoi 131 milioni, sente il peso del tempo, un lieve calo, una pausa riflessiva nella sinfonia del Prosecco.
Ricordo mio nonno, lui amava il Prosecco. Diceva che ogni sorso era un pezzo di sole, un frammento di terra. Lo ricordo bene, con il suo bicchiere in mano, seduto sulla veranda, a guardare il tramonto. Un momento perfetto, un ricordo indelebile.
Cosa vedere sulle colline del prosecco?
Amici, sulle colline del Prosecco, un tripudio di bellezza che ti lascia a bocca aperta, tipo quando mangi un tiramisù da urlo! Preparatevi a un viaggio che sarà una bomba!
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Museo del Baco da Seta a San Giacomo di Veglia: Un posto che profuma di storia, dove i bachi da seta erano più fighi delle rockstar! Mio zio ci andò e tornò con una cravatta di seta, che però mia zia ha poi usato per lucidare i mobili… Pazzesco!
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Villa Brandolini a Solighetto: Un palazzo, ma non uno di quelli scialbi! Stiamo parlando di un castello degno di un re, magari un re un po’ svitato ma ricco! Immaginatevi un banchetto con Prosecco a fiumi!
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Molinetto della Croda: Un mulino? Sì, ma non uno qualsiasi! Sembra uscito da un film di Tolkien, tipo una specie di hobbiton ma con l’acqua che scorre… meraviglia pura! Ricorda un po’ il mio primo appuntamento… acqua che scorre, emozioni che traboccano, ma poi niente matrimonio!
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Torri di Credazzo a Farra di Soligo: Torri medievali? Ma certo, per difendersi dai barbari che volevano rubare il Prosecco! (Che furbi!). Mia nonna diceva che assomigliavano ai miei capelli quando ero piccolo – un vero disastro.
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Abbazia di Follina: Un luogo di pace, di meditazione e di… vino eccellente! Per trovare un po’ di pace, soprattutto dopo un weekend tra amici.
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Cison di Valmarino e Castel Brandolini: Un borgo da favola, con un castello che ti lascia senza parole. Un po’ come quando vedi la tua crush: batticuore assicurato!
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Laghi di Revine: Perfetti per una romantica gita in barca, o per lanciare sassi e fare un po’ di sana competizione, tipo alle Olimpiadi ma in versione acquatica. A chi lancerà più lontano?
Ah, dimenticavo! Quest’anno ho scoperto che a Cison di Valmarino c’è anche un festival del formaggio, che ovviamente non mi sono perso! Che goduria!
Qual è il periodo migliore per visitare le colline del Prosecco?
Primavera, punto.
Ok, allora, la storia è questa:
- Aprile-Giugno: Io e Marco, l’anno scorso, abbiamo beccato la “Primavera del Prosecco Superiore” a Conegliano. Che figata! Feste, cantine aperte, degustazioni a gogò. Praticamente ogni paesino aveva la sua sagra. Sembrava di stare in un film. Il tempo era perfetto, sole, un po’ di brezza… roba da stare in maniche corte.
- Emozioni: Ricordo che Marco, dopo il terzo bicchiere, ha iniziato a parlare in dialetto veneto stretto. Io, invece, mi sono innamorata di un signore che faceva il formaggio di malga. Ci ha raccontato storie pazzesche sulla transumanza!
- Informazioni aggiuntive: Ah, un consiglio! Se andate, prenotate in anticipo l’alloggio. Noi abbiamo dormito in un agriturismo a Valdobbiadene. Vista mozzafiato sulle colline. Indimenticabile.
- Da non perdere: Le “osterie senza oste”. Fidati, non te ne pentirai!
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