Qual è la differenza tra il Charmat e il Classico?

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Il metodo classico, rispetto al Charmat, impiega tempi più lunghi e costi maggiori, ottenendo spumanti più strutturati. La rifermentazione sui lieviti dona complessità aromatica e un perlage più fine e persistente.

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Charmat vs. Metodo Classico: Un confronto tra due anime spumantistiche

Il mondo degli spumanti è vasto e variegato, un universo di bollicine che si declina in infinite sfumature di gusto e aroma. Due metodi di produzione, in particolare, si contendono l’attenzione degli appassionati: il Metodo Classico e il Charmat. Sebbene entrambi conducano alla creazione di vini effervescenti, le differenze, sia a livello di processo produttivo che di risultato finale, sono significative, influenzando profondamente le caratteristiche organolettiche del prodotto.

Il Metodo Classico, o metodo tradizionale, rappresenta il paradigma dell’eleganza e della complessità. È un processo lungo e laborioso, che richiede tempo, pazienza e una meticolosa attenzione ai dettagli. Dopo la prima fermentazione, il vino base viene imbottigliato con l’aggiunta di liqueur de tirage, una miscela di vino e lievito. Inizia quindi la presa di spuma, la rifermentazione in bottiglia che avviene lentamente sui lieviti per un periodo che varia dai 12 ai 36 mesi, a volte anche di più. Durante questa fase, i lieviti producono anidride carbonica, che si dissolve nel vino creando la caratteristica effervescenza. Successivamente, si procede al remuage, la fase di rimozione dei lieviti depositati sul collo della bottiglia, e al dosaggio, l’aggiunta di una piccola quantità di sciroppo di zucchero per regolare la dolcezza finale.

Il risultato è uno spumante di straordinaria finezza. La lunga permanenza sui lieviti dona al vino una complessità aromatica ineguagliabile, con note evolute di pane tostato, brioche e pasticceria, arricchite da sfumature che dipendono dal vitigno e dal terroir. Il perlage, ovvero la formazione delle bollicine, è finissimo e persistente, creando un’esperienza sensoriale di grande eleganza. Tuttavia, questo metodo, più artigianale e tradizionale, comporta costi di produzione elevati e tempi di maturazione significativamente più lunghi.

Il metodo Charmat, invece, è un processo più rapido ed economico. La rifermentazione avviene in autoclavi di acciaio inox, a pressione controllata, per un periodo di tempo significativamente inferiore rispetto al Metodo Classico, solitamente da poche settimane a qualche mese. Questo consente una produzione più veloce e un minor costo, rendendo gli spumanti ottenuti con questo metodo più accessibili al mercato.

La rifermentazione in autoclave, pur garantendo una buona effervescenza, non permette la stessa complessità aromatica ottenuta con la rifermentazione in bottiglia. Gli spumanti Charmat presentano generalmente un profilo aromatico più fresco, fruttato e immediato, con un perlage più grossolano e meno persistente rispetto al Metodo Classico. Sebbene meno strutturati e complessi, offrono comunque un’esperienza di piacevole freschezza e vivacità, perfetti per un consumo immediato.

In definitiva, la scelta tra un Metodo Classico e un Charmat dipende dalle preferenze personali e dall’occasione di consumo. Il primo offre un’esperienza sensoriale più raffinata e complessa, frutto di un lungo processo produttivo, mentre il secondo rappresenta una valida alternativa più accessibile e immediata, perfetta per un aperitivo o un brindisi informale. Entrambi, tuttavia, rappresentano degni esponenti del mondo spumantistico, capaci di regalare momenti di piacere e convivialità.

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