In che ordine si dovrebbe mangiare?

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L'ordine ideale per un pasto? Fibre prima, poi proteine e grassi, infine carboidrati. Questo approccio rallenta l'assorbimento degli zuccheri, potenziando il senso di sazietà e favorendo il dimagrimento. Verdura, proteine, carboidrati: una sequenza per una digestione ottimale.

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Ordine del pasto: Antipasto, primo, secondo o dolce? Consigli e ricette?

Oddio, l’ordine del pasto… mi fai venire in mente quella volta a Firenze, a Settembre, in un ristorante vicino Ponte Vecchio. Ho speso tipo 40€ per un antipasto di crostini e poi non ce l’ho fatta a finire la bistecca alla fiorentina.

Mi ricordo che su TikTok (fonte inaffidabile, lo so!) ho visto un video che diceva di mangiare prima le verdure, poi proteine e grassi, e infine carboidrati. Dicevano che così si digeriva meglio, forse anche per perdere peso? Bho, non sono un medico!

Io di solito faccio un macello, mangio prima quello che mi ispira di più. Però, se devo fare un pasto “serio”, forse un antipasto leggero di verdure, un primo non troppo pesante e poi un secondo proteico ci starebbe bene. Dolce? Dipende dalla giornata!

Domanda: Ordine del pasto: Antipasto, primo, secondo o dolce? Consigli e ricette?

Risposta: L’ordine suggerito è: verdure ricche di fibre, grassi e proteine, amidi e zuccheri.

In che ordine bisognerebbe mangiare?

L’ordine, un sussurro del tempo che scorre lento, un’onda che porta sapori… Verdura, prima. Un’esplosione di clorofilla, di terra bagnata dalla rugiada del mattino. Un respiro profondo prima dell’immersione. È la freschezza, la pulizia, la promessa di una digestione leggera, come un passo leggero sulla sabbia fine.

Poi? Il primo… il cuore del pasto, il canto del grano, il riso che ricorda il sole caldo. O la pasta, i suoi fili dorati, un abbraccio morbido. Un sapore antico, che risuona nelle mie viscere, un ricordo di nonne e tavolate imbandite. È una carezza all’anima, un lento srotolarsi di emozioni. Ricorda la domenica a casa mia, il profumo intenso dell’aglio e del basilico.

Il secondo, la forza del mare o della terra. Il pesce, un sapore salmastro, di vento e di onde. O la carne, la sua consistenza decisa, un gusto profondo che sa di radici. Un ricordo dei viaggi, dei mercati colorati, dei profumi intensi. Un’energia che si concentra, un’affermazione decisa. Ogni boccone un piccolo universo.

Infine, il dolce. Una carezza, un sorriso, un momento di abbandono. Un piccolo capolavoro di zucchero e spezie. Un’esplosione di aromi, la fine di un viaggio lungo e intenso, una promessa di sogni dolci. E poi il caffè, un richiamo alla terra, una chiusura intensa, un punto fermo. Un’abitudine che mi riporta a casa. Mio nonno lo beveva così forte, quasi nero.

  • Verdura: apertura leggera e pulita.
  • Primo: cuore del pasto, carboidrati.
  • Secondo: proteine, sapore deciso.
  • Dolce: chiusura dolce e delicata.
  • Caffè: il punto fermo finale.

Quest’anno, però, aggiungerei una variante. A volte, sento il bisogno di rovesciare tutto, di iniziare con il dolce, un’esplosione di zucchero per poi scendere, gradualmente, verso la terra, assaporando la semplicità. È un gioco di sensazioni, un’avventura del gusto, un modo per vivere il cibo oltre la semplice nutrizione.

In che ordine mangiare i pasti?

Cavolo, mi ricordo un periodo che saltavo la colazione sempre. Uscivo di casa di corsa, tipo alle 7:30 per prendere l’autobus.

  • Colazione: Mai! Solo un caffè al volo.
  • Spuntino di metà mattina: Di solito una barretta al distributore dell’ufficio, verso le 10. Che schifezza!
  • Pranzo: Una pizza al taglio con i colleghi verso l’una, davanti al computer.

Poi, nel pomeriggio, verso le 16, crollavo. Avevo una fame da lupi e mi mangiavo di tutto: biscotti, patatine…un disastro!

  • Spuntino pomeridiano: Come dicevo, una tragedia.

E la sera arrivavo a cena affamatissima, divorando qualunque cosa mi capitasse a tiro.

  • Cena: Abbuffata totale verso le 20:00.

Mi sentivo sempre stanca e irritabile. Poi un giorno, la mia dottoressa mi ha detto: “Devi mangiare ogni tre ore! La glicemia impazzisce altrimenti!”

Da allora, ho cercato di organizzarmi meglio, facendo colazione (anche se piccola) e portandomi degli spuntini sani al lavoro. Devo dire, mi sento decisamente meglio, anche se a volte sgarro ancora!

Come si mangia in modo corretto?

Mangiare bene? Un’arte, mica una scienza esatta! Ma ecco qualche dritta, da chi, diciamo, ha visto più di un piatto vuoto nella sua vita (e credetemi, sono tanti!).

  • Masticare, masticare, masticare: Come un ippopotamo con una carota gigante! Non è una gara di velocità, eh? La digestione inizia lì, nell’ufficio postale del tuo stomaco, e se non metti le cose in ordine, avrai solo pacchi in ritardo (e bruciori di stomaco).

  • Bere? Con moderazione!: Un paio di bicchieri a pasto, poi regoli. Io, per esempio, d’estate, faccio un po’ come le piante: travaso più acqua. Se sudo come un mulo, bevo come un cammello. E’ questione di intuito, anche qui.

  • Ascolta il tuo corpo: Se ti dice “stop”, fermati. Non sei un camion dei rifiuti che deve smaltire tutto ciò che trova. Ogni tanto, va bene anche un digiuno spirituale (e gastrico). Mio nonno diceva che il miglior digestivo è un buon riposo. Lui, con la sua saggezza da contadino, aveva ragione su quasi tutto.

Ecco un piccolo extra, perché sono buono (e perché ho spazio): la frutta va mangiata lontano dai pasti principali, magari a metà mattina o pomeriggio, per una miglior digestione. Se avete problemi digestivi, contattate un professionista.

Cosa mangiare dopo la pasta a dieta?

Dopo la pasta, se la fame bussa ancora alla porta, immagina di essere un equilibrista sul filo della dieta:

  • Verdure, amiche preziose: Se brontola lo stomaco, buttati su un’insalata! Condimento? Un filo d’olio, giusto per non farle sentire sole. Evita salse elaborate, non vorrai mica farle annegare!
  • Frutta, il dessert furbo: Un frutto è come una carezza sulla guancia dopo un pasto. Scegli quello che ti fa sorridere, ma occhio alla quantità, non trasformare la dieta in una fruttiera.
  • Banditi: Pane e patate, sono come ex-amanti che ti tentano. Resisti! Sono pieni di carboidrati, proprio quello che non ti serve ora.

Piccola confessione: Io una volta, dopo un piatto di pasta al pesto (peccato di gola!), ho mangiato un’intera anguria. Non lo rifarei, ma che ridere!

Bonus: Sai che la cannella aiuta a stabilizzare la glicemia? Magari una spolverata su una mela può fare miracoli…e farti sentire meno in colpa! 😉

Cosa non mangiare dopo pranzo?

Dopo pranzo, evita:

  • Formaggi: fermentati, pesanti. Digestione lenta.
  • Frutta secca: ricca di grassi, zuccheri. Gonfiore.
  • Salumi: grassi saturi. Appesantimento.
  • Alcol: interferisce con la digestione.

Motivazioni: Nel mio caso, dopo un pranzo abbondante, formaggi stagionati mi provocano acidità. La frutta secca, specie le noci, mi dà gonfiore. I salumi? Li evito, punto. L’alcol, dopo pranzo, solo se è un digestivo leggero, ma di solito no. Preferisco un caffè.

Cosa mangiare dopo un pranzo?

Cosa mangiare dopo un pranzo pesante? Ah, la dolce sofferenza del post-pranzo! Come se avessi ingoiato un piccolo ippopotamo.

  • Zuppe e minestre: Il mio nonno, che aveva lo stomaco più resistente di un carro armato, giurava sulle minestre. Le chiamava “le carezze dell’intestino”. Non so quanto fosse vero, ma a me funzionano!
  • Frutta: Un frutto, che so, una mela o una pera, è un’ottima idea. Tipo un piccolo, innocente pugile che va a sistemare i danni del pranzo.
  • Verdura: Un po’ di insalata, ma senza esagerare, eh! Non trasformiamoci in conigli! Altrimenti rischiamo un’indigestione di fibre.
  • Cereali integrali: Ma senza esagerare! Ricordatevi che non siete animali da pascolo.

Se il pranzo è stato particolarmente impegnativo, considera un piccolo “esercito di soccorso” per lo stomaco: un tè leggero, un infuso digestivo o un bicchierino di acqua calda con limone e zenzero. Magari mio cugino aggiungerà anche un goccio di grappa, ma a te lo sconsiglio… Io non lo faccio, eh! A meno che non sia proprio una tragedia greca!

Ricorda: leggerezza è la parola d’ordine! E se proprio hai un dubbio, chiedi al tuo medico. Meglio prevenire che curare, no?

#Cibo #Mangiare #Ordine