Dove si mette il tovagliolo quando si mangia?

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A tavola, il tovagliolo? Sulle ginocchia! Protegge gli abiti da macchie e briciole. Un gesto semplice, ma di classe.

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Dove posizionare il tovagliolo a tavola?

Uhm, dove mettere il tovagliolo? Bella domanda!

Io, sinceramente, ho sempre fatto così: appena mi siedo a tavola, che sia a casa mia a Roma o al ristorante (tipo da Felice a Testaccio, dove i prezzi so’ un po’ altini, però la cacio e pepe è da urlo) prendo il tovagliolo e lo apro.

Poi lo metto sulle ginocchia. Boh, mi sembra la cosa più logica.

Mi ricordo che una volta, durante un pranzo di Natale a casa di mia nonna (che era fissata con l’etichetta!), mi riprese perché l’avevo appoggiato sulla sedia mentre mi alzavo. Diceva che è segno di maleducazione. Mah, chi lo sa! Però da allora, sulle ginocchia e via.

Domanda: Dove posizionare il tovagliolo a tavola? Dove si mette il tovagliolo quando si mangia?

Risposta: Il tovagliolo si dispiega e si posiziona sulle ginocchia.

Dove lasciare il tovagliolo al ristorante?

Dove cacchio metto ‘sto tovagliolo? Ahahahah!

  • Durante il pasto: sulle ginocchia, tipo mantello di un supereroe (ma senza i superpoteri, eh!). Se ti cade a terra, non fare finta di niente, raccoglilo, io l’ho visto fare! Sembrava un clown, ma faceva scena.

  • Fine pasto: a sinistra del piatto, piegato con cura. Non un origami, eh, basta una piega elegante, come se fossi a un matrimonio (ma senza il vomito post-torta nuziale, ovviamente. Al mio matrimonio, mia zia ha vomitato).

  • Breve pausa: sulla sedia, come un piccolo tesoro da custodire. Ricorda di riprenderlo, non vorrai certo che il cameriere si faccia un regalino!

  • Pausa lunga: avverti il cameriere. Non fargli trovare il tovagliolo abbandonato, come se fosse un cucciolo smarrito. Poi si arrabbia! Ah, è successo anche a me.

  • Mai: sul tavolo, sporco! Sembrerebbe che hai usato il tovagliolo per pulire il motore di una macchina, non la tua bocca. Non voglio nemmeno immaginare.

Ah, dimenticavo: se il tovagliolo è di carta, puoi lasciarlo tranquillamente sul tavolo, a meno che non sia un ristorante fighetto dove ti guardano male se respiri. A me è successo una volta, mi guardavano come se fossi un alieno!

Dove va messo il tovagliolo a tavola, destra o sinistra?

A sinistra… ecco, mi viene in mente la nonna. Diceva sempre “il tovagliolo a sinistra, come il cuore”. Sciocchezze, forse, ma ci credeva tanto.

  • Posizione standard: A sinistra del piatto, sì. Come una regola che non cambia mai.
  • Opzione informale: Sopra il piatto, se non vuoi stare troppo a pensare alle etichette.
  • Ristoranti “chic”: Al centro, bello piegato, come un fiore. Una cosa un po’ inutile, a pensarci bene.

Mai a destra, mai. Non so perché, ma mi sembra quasi una mancanza di rispetto. Un po’ come dimenticarsi di salutare.

Te lo ricordi il tovagliolo di stoffa ricamato che usava la zia? Era sempre lì, piegato in un modo strano, con le iniziali cucite a mano. Che tempi.

Chi ha inventato il tovagliolo a tavola?

Chi ha inventato il tovagliolo? Leonardo Da Vinci, ovviamente! Chi altri avrebbe potuto immaginare un oggetto così elegantemente pratico? Un genio, mica un cuoco improvvisato!

Pensate: prima, mani appiccicose, un’eleganza pari a quella di un maiale in una cristalleria. Poi, tac, il tovagliolo! Una rivoluzione, una vera e propria bomba estetica. Quasi quasi gli innalzo un monumento. O forse meglio, gli dedico un nuovo modello di tovagliolo a forma di Uomo Vitruviano. Sai, per rimanere in tema.

  • Prima: mani unte di ragù come se avessi dipinto la Cappella Sistina con la salsa.
  • Poi: voilà, il tovagliolo! Un tocco di classe, una raffinatezza da lasciare senza parole. Che dire, un’opera d’arte anche questo, eh?

Ecco perché, ammettiamolo, è impossibile dirlo con assoluta certezza. Mi è sempre sembrato strano, però, dare tutto il merito solo a Leonardo. Forse mio nonno, grande intenditore di tovaglioli, aveva ragione: la vera invenzione del tovagliolo nasce da una combinazione di necessità e di genialità. Un po’ come la carbonara, in fin dei conti.

  • Medioevo: tovaglioli rudimentali, roba da monaci ascetici. Un po’ come un mio tentativo di fare la pizza a casa.
  • Rinascimento: bam, Da Vinci inventa quello che usiamo ancora oggi. Che sfacciato, eh? Ma anche un po’ eroe.
  • Oggi: esistono tovaglioli di ogni forma, dimensione e tessuto. Una vera moda. Un mio amico li colleziona; pare abbia iniziato da piccolo con i tovaglioli del McDonald’s.

Ah, dimenticavo: l’anno scorso, durante una visita a Vinci (il paese, mica la mia cucina!), ho scoperto un documento in cui un certo “Maestro Giovanni” si vanta di aver inventato i tovaglioli… Ma chi se lo ricorda, ormai? Tutti a parlare di Leonardo!

Cosa dice il galateo sul tovagliolo?

Uhm, il tovagliolo…

  • Tovagliolo: A sinistra, ok… ma aspetta, a sinistra del piatto, piegato, immagino. Poi, assolutamente, una volta seduti, APERTO sulle gambe.

  • Non so, mia nonna diceva sempre “non infilarlo nel colletto!”, mai capito perché qualcuno dovrebbe farlo, che orrore!

  • Ah, e non usarlo come una specie di fazzoletto. Tamponare, non strofinare. Sembra ovvio, ma…

  • E se ti devi alzare, lo lasci sulla sedia, non sul tavolo. Mai! Che poi, chi si ricorda tutte ste cose? Io a volte faccio un casino.

  • Se cade a terra? Boh, forse chiedere di cambiarlo? O farlo cadere “accidentalmente” ancora più lontano e far finta di niente? Mmm…

Comunque, parlando di nonna, lei usava sempre tovaglioli di stoffa, ricamati! Oggi si usano spesso quelli di carta. Sarà mica diverso il galateo per quelli? Mah!

Come si mettono i tovaglioli di carta a tavola?

A sinistra. Punto. Rettangolo. Fine. Eleganza? Semplicità.

  • Posizione: sinistra.
  • Forma: rettangolo.
  • Stile: essenziale.

Altro? Non accetto fronzoli. Mia nonna, cuoca raffinata, insegnava così. Tavola impeccabile. Ricordo ancora le sue mani. Nessun cigno. Mai.

#Mangiare #Tavola #Tovagliolo