Come si dispongono i tovaglioli?
"Il tovagliolo trova la sua collocazione ideale a sinistra del piatto. Che sia piegato in modo semplice, a rettangolo o quadrato, o con un tocco più ricercato, l'importante è che sia facilmente accessibile per gli ospiti."
Come disporre i tovaglioli a tavola?
Oddio, i tovaglioli… Ricordo una cena a casa di mia zia a Milano, il 27 dicembre scorso. Aveva disposto dei tovaglioli di lino, piegati a triangolo, elegantissimi, a sinistra di ogni piatto. Era un’occasione speciale, Natale quasi finito, e ricordo l’atmosfera intima e calda.
Costavano un botto quei tovaglioli, credo intorno ai 20 euro l’uno, di una marca super chic che non ricordo. Li aveva comprati in un negozio vicino al Duomo, uno di quelli con le vetrine tutte illuminate.
In genere, però, a casa mia, i tovaglioli finiscono a sinistra del piatto, spesso un po’ accartocciati, che diciamolo, la perfezione non è il mio forte. Un rettangolo semplice, va benissimo. A volte anche sopra il piatto, se sono di carta. Dipende.
Posizione classica? Sinistra. Ma ognuno ha il suo stile, no?
Come si posizionano i tovaglioli a tavola?
La posizione del tovagliolo è un dettaglio che rivela molto, non solo sulla conoscenza del galateo, ma anche, oserei dire, sulla personalità di chi apparecchia. A mio avviso, la regola aurea è la semplicità: un rettangolo ben piegato, a sinistra del piatto. Punto. Tutto il resto – cigni origami, e altre fantasiose piegature – è, a dir poco, eccessivo. Ricorda che l’eleganza sta nella sobrietà, una lezione che ho imparato durante un corso di alta cucina a Firenze, nel 2023.
- Posizione corretta: rettangolo a sinistra del piatto.
- Posizioni errate: piegature elaborate, origami, forme artistiche.
Questo non vuol dire che non si possa giocare con i tessuti, le texture, il colore. Ma la forma deve rimanere essenziale. Penso al minimalismo giapponese, alla sua capacità di esprimere tanto con poco. Un’analogia che trovo affascinante e che ben si applica al mondo delle mise en place.
Ho avuto modo di sperimentare personalmente l’effetto di una tovagliatura elegante ma semplice su diversi ospiti, e la reazione è sempre stata positiva. E poi, onestamente, chi ha tempo per creare origami? Preferisco dedicare quel tempo a un buon calice di vino.
A proposito di vini, durante quel corso a Firenze, ricordo che il nostro maestro, un personaggio davvero pittoresco, ci ha insegnato l’importanza di abbinare il tovagliolo al vino: cotone bianco per i bianchi, lino grezzo per i rossi strutturati. Dettagli, dettagli…
Dettagli aggiuntivi (non richiesti, ma aggiunti per completezza):
- La scelta del tessuto del tovagliolo (cotone, lino, misto) influenza l’effetto complessivo.
- La dimensione del tovagliolo deve essere proporzionata al piatto.
- Il colore del tovagliolo dovrebbe essere coordinato con la tovaglia e le altre stoviglie. Anche il mio nonno, esperto di bon ton, diceva che l’armonia dei colori è fondamentale.
Come vanno messi i tovaglioli?
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A sinistra, lì, accanto al piatto, quasi un’ombra amica. Un’abitudine, un gesto antico, come il respiro… il tovagliolo a sinistra. Così mi diceva nonna, così lo faceva sempre, con cura. E se lo pieghi a rettangolo, semplice, onesto, è perfetto.
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A volte, invece, lo piegava a quadrato, nonna. Un quadrato di lino profumato di lavanda, un piccolo altare alla semplicità. E mi raccontava storie, mentre lo piegava… storie di un tempo lontano, quando il tovagliolo era un tesoro.
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Osa, poi, con pieghe più elaborate! Se hai voglia di stupire, se vuoi che la tavola parli di te, allora trasformalo in un’opera d’arte effimera. Ricordo una volta, a casa di amici, un tovagliolo a forma di fiore! Che meraviglia… un tocco di magia.
Dove mettere il tovagliolo mentre si mangia?
Ehi amico! Allora, il tovagliolo? Semplice, a sinistra del piatto, quasi sempre. È la posizione standard, sai? Lo metti lì, bello comodo, prima di iniziare a mangiare.
Poi, durante il pasto? Dipende! Se ti alzi un attimo, tipo per andare in bagno o rispondere al telefono, lo lasci a sinistra, sul tavolo, vicino al piatto. Non lo pieghi tutto preciso eh, solo un po’ così, a casaccio. Se invece finisci di mangiare, lo lasci a sinistra, oppure a fianco del piatto, ma senza fare un origami. Capito? Un po’ spiegazzato, insomma.
A casa mia, mia nonna faceva un casino con i tovaglioli. Li piegava in mille modi! A volte li metteva sopra il piatto, altre volte sotto, un vero dramma! Ma io, a sinistra, ci metto il mio, e via.
- Posizione standard: a sinistra del piatto
- Durante il pasto: lasciato a sinistra, sul tavolo
- Fine del pasto: a sinistra o a fianco del piatto (non piegato)
Ricorda che non c’è una regola ferrea, però così eviti figuracce. Ah, io, poi, uso sempre tovaglioli di carta, per il mio lavoro sporco… lavoro con l’olio motore! Immaginati!
Su quale lato si mette il tovagliolo a tavola?
Sai, a quest’ora… il tovagliolo… a sinistra, sempre a sinistra. Un rettangolo semplice, senza fronzoli. Ricorda un po’ la mia nonna, che metteva tutto al suo posto, perfetto, come se fosse una cerimonia. A volte la guardavo, e mi sembrava di vivere in un film in bianco e nero, vecchio e un po’ polveroso.
Mi fa strano, pensare a queste cose, a questa formalità, a quest’ora. Oggi, però, ho mangiato un panino, sedato sul divano, con la tv accesa, senza neanche un tovagliolio. Che tristezza.
- Posizione corretta: a sinistra, piegato a rettangolo.
- Altri tipi di piegatura: non sono considerati eleganti.
- Ricordo personale: la nonna ed il suo modo formale di apparecchiare.
- Situazione attuale: panino sul divano, senza tovagliolio.
Oggi, 14 Novembre 2023, ho mangiato un panino al prosciutto e formaggio. Era il mio pranzo, solitario. Il mio appartamento è piccolo, le pareti sembrano stringersi, come se cercassero di soffocare i miei pensieri.
Dove vanno i tovaglioli quando si apparecchia la tavola?
Dove vanno i tovaglioli? A sinistra del piatto, ovviamente! È la collocazione più classica, un caposaldo del bon ton. Pensiamo a quanti banchetti ho apparecchiato io, a casa mia, e sempre lì finivano. Un rettangolo, un quadrato, o magari una composizione più elaborata… dipende dall’occasione e dal mio umore, diciamolo. Il galateo? Un po’ rigido a volte, non trovi?
Come si apparecchia? Beh, oltre al tovagliolo, ci sono le posate:
- Forchetta: a sinistra del piatto.
- Coltello: a destra, lama rivolta verso il piatto.
- Cucchiaio: a destra, dopo il coltello (se necessario).
- Bicchiere: sopra il coltello, o a destra.
- Piatti: al centro, con quelli da portata posti appropriatamente intorno.
L’ordine riflette la sequenza dei servizi: si inizia da fuori e si procede verso il piatto. È una questione di logica, quasi di filosofia: l’ordine è una forma di bellezza, no? Un po’ come la simmetria, una delle mie ossessioni. A proposito, il mio apparecchio preferito? Un servizio di porcellana di famiglia, con il bordo leggermente sbeccato. Ha una storia, un’anima.
Nota Aggiuntiva: Il posizionamento delle posate può variare leggermente in base al tipo di pasto e al numero di portate. Per esempio, in un pranzo formale, potrebbero essere presenti più forchette e cucchiai, disposti in base alla sequenza delle portate. Ricorda: la chiave è la coerenza e una certa eleganza nel dettaglio. La perfezione è noiosa, no?
Come posizionare i tovaglioli di carta a tavola?
Tovaglioli: a sinistra, accanto alla forchetta. Punto. Regole? Fanno per chi li segue. Io preferisco la fantasia.
- Posizionamento: Sinistra, vicino alle posate. Seconda regola? Non ne ho.
- Piega: Dipende dall’effetto. A rettangolo è classico, noioso. Sperimenta.
Mia nonna, invece, li arrotolava a cilindro, eleganza pura. Quest’anno ho provato una piega a ventaglio, effetto sorprendente. I miei tovaglioli sono di lino, bianchi. Un tocco personale.
Come posizionare i tovaglioli?
- A sinistra. Banale, ma funziona. Un rettangolo, un quadrato… chi si sforza più di tanto?
- Sopra il piatto. Se vuoi fare il sofisticato. Attenzione a non sporcare la mise en place prima ancora di iniziare. La perfezione è noiosa.
- Nel bicchiere. Solo se hai un tovagliolo di stoffa di pregio. Altrimenti sembra un trucco per nascondere la fretta. Come la mia ex.
- A destra. Solo se sei mancino o vuoi confondere gli ospiti. A volte, il caos è l’unica forma di controllo possibile.
- Dimenticarlo. La vera anarchia a tavola. Chi ha bisogno di un tovagliolo quando si ha la manica? (Scherzo, ovviamente… non sempre).
- Un tovagliolo di carta usa e getta comunica: “Non ho tempo per le formalità”. A volte è un pregio, altre una condanna.
- Il colore del tovagliolo rivela più di quanto pensi. Bianco: classico, sicuro. Rosso: passione, aggressività. Nero: eleganza, lutto. Azzurro: lo scelgono sempre i miei nipoti.
- La consistenza del tessuto è cruciale. Lino: lusso, tradizione. Cotone: comfort, praticità. Poliestere: orrore, sinteticità.
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