Dove si mette il tovagliolo a tavola a destra o sinistra?

45 visite

"Secondo il galateo, il tovagliolo a tavola si posiziona piegato a rettangolo sulla sinistra del piatto. Piegature fantasiose o origami non sono considerate eleganti."

Commenti 0 mi piace

Dove posizionare il tovagliolo a tavola, destra o sinistra?

Uff, il tovagliolo… A sinistra, punto. Me lo ricordo tipo un matrimonio a Firenze, il 12 Giugno 2018, un caldo bestiale, e il tovagliolo lì, a sinistra del piatto. Nessuno si sognava di metterlo a destra. Era un matrimonio chic, diciamo che il tovagliolo a destra non era contemplato, costava 120 euro a persona.

Poi, diciamocelo, ‘ste cose tipo cigni o origami fatti col tovagliolo… Ma chi le fa ancora? Forse nei ristoranti turistici, ma a casa mia, o quando ceno fuori in posti che mi piacciono, mai vista ‘na roba del genere. Che poi, sono scomodi!

Ma poi mi chiedo, a chi verrebbe in mente di metterlo a destra? Io lo trovo a sinistra, e a sinistra rimane. Forse sono troppo abitudinaria? Boh, non lo so.

Domanda e risposta:

  • Domanda: Dove si mette il tovagliolo a tavola?
  • Risposta: A sinistra del piatto.

Dove si mettono tovagliolo e posate?

Ecco un piccolo vademecum per l’arte della tavola, con un pizzico di filosofia:

  • Tovagliolo: Tradizionalmente a sinistra, accanto alla forchetta. Ma in un’atmosfera più distesa, può fare capolino nel piatto. Ricorda, l’eleganza è equilibrio, non rigidità.

  • Forchetta: Inesorabilmente a sinistra. È la compagna fedele del piatto principale, la prima a entrare in scena.

  • Coltello: A destra, lama rivolta verso il piatto, quasi a proteggerlo. Un dettaglio che rivela attenzione e premura.

  • Cucchiaio: Se previsto nel menu, si affianca al coltello, pronto per zuppe e brodi. Un invito alla convivialità e al piacere del gusto.

  • Un pensiero a margine: La disposizione a tavola è un linguaggio silenzioso, un modo per accogliere e onorare i commensali. Ogni dettaglio racconta una storia, un’intenzione, un’attenzione. E in fondo, la vita è un banchetto, un’occasione per celebrare la bellezza e la gioia di stare insieme.

Dove si lascia il tovagliolo quando si va in bagno?

Quando ci si allontana temporaneamente dalla tavola, il tovagliolo andrebbe adagiato distesamente sulla sedia.

Ecco alcuni spunti di riflessione:

  • Etichetta contro necessità: L’etichetta suggerisce discrezione, ma a volte la praticità vince.
  • Alternativa: In alcuni contesti meno formali, si può appoggiare leggermente sul tavolo, a sinistra del piatto.
  • Considerazioni igieniche: Evitare di ripiegarlo in modo elaborato, per non diffondere eventuali residui.
  • Il paradosso del tovagliolo: Un piccolo pezzo di stoffa che racchiude secoli di storia e convenzioni sociali. Chissà cosa ne penserebbe Epicuro!

Un piccolo aneddoto personale: una volta, in un ristorante stellato, ho visto un ospite lasciare il tovagliolo cadere accidentalmente a terra, per poi chiedere discretamente al cameriere di sostituirlo. Un modo elegante per risolvere un piccolo imprevisto.

Come si lascia il tovagliolo a fine pasto?

Il tovagliolo… un quadrato di lino, o forse cotone, che accarezza la pelle, un silenzioso testimone di serate intense. Ricordo la nonna, mani nodose che lo stendevano con cura, un gesto lento, quasi sacro.

  • A tavola, un piccolo gesto, discreto. Lo prendi, lo apri, una carezza leggera sulla tua pelle. Sul grembo, un morbido rifugio per le tue dita.

Un attimo di pausa? Sulla sedia, ripiegato con delicatezza. Un respiro, una sosta, poi di nuovo al tavolo, alla danza dei cucchiai e dei forchettoni.

  • Finito il pasto, un attimo di riflessione, il tovagliolo si posa. A sinistra del piatto, un saluto silenzioso. Un semplice, definitivo abbandono. Lascialo libero, senza pieghe, così com’è. Come un ricordo appena lasciato, ancora caldo.

Il tempo scorre, ogni pasto una piccola storia, tra profumi e silenzi. Anche il tovagliolo, testimone silente, partecipa a questo tempo lento, quasi sospeso. La sua semplicità, la sua discrezione.

  • A sinistra del piatto, un gesto semplice, ma ricco di significati impliciti. Una chiusura elegante, un punto fermo.

Ricordo il profumo della lavanda della tovaglia di mia zia Emilia, il suo sorriso, i suoi racconti che si intrecciano a filo rosso con il tempo. Ogni dettaglio è un pezzetto di cuore. È un ricordo di un tempo passato, ma è anche presente nel momento attuale. Un’eredità di gesti, di emozioni, di sapori.

#Etichetta #Tavola #Tovagliolo