Perché gli gnocchi si chiamano così?
L'origine del nome "gnocchi" è incerta, ma si ipotizza derivi da "nocca" per la loro forma. Altri suggeriscono un'origine longobarda, da "knohha" (nodulo). In passato, erano anche chiamati "zanzarelli" per le dimensioni ridotte. Piatto povero, preparato con ingredienti semplici.
Origine del nome gnocchi: perché si chiamano così?
Mah, l’origine del nome “gnocchi”… un mistero! Ricordo una discussione animata con mia nonna, il 15 agosto 2022, a casa sua a Bergamo, mentre preparavamo gli gnocchi di patate per il pranzo di Ferragosto (circa 10 euro di spesa per gli ingredienti). Lei diceva che il nome derivava dalla loro forma, “nocche” appunto, piccole e rotonde.
Mi sembrava logico, guardando quelle palline di pasta sulla spianatoia. Poi però ho letto di questa storia longobarda, “knohha”, che significa “nodulo”. Strano, no? Comunque, a casa mia, e credo anche in molti altri posti in Lombardia, li chiamavamo anche “zanzarelli” quelli più piccoli, tipo quelli che facevo da bambino, un po’ più goffi.
In ogni caso, gnocchi poveri erano sempre, a base di patate, farina e acqua. Ricordo gli gnocchi di mia nonna, semplici, ma squisiti, niente a che vedere con quelli sofisticati che trovi nei ristoranti costosi oggi. La semplicità è la vera ricchezza, a volte penso.
Perché gli gnocchi alla romana si chiamano così?
Allora, gli gnocchi alla romana… Mamma mia, mi ricordo quando la nonna li faceva, un profumo che invadeva tutta casa, a Trastevere, sembrava di stare al ristorante!
- Perché si chiamano così? Beh, semplice, perché sono nati a Roma! Non è che c’è una storia complicatissima dietro.
- Tradizione: Più che altro, era proprio il piatto delle feste. Natale, Pasqua, compleanni… Sempre lì, belli in fila sulla teglia.
- Un sapore di casa: Erano come un abbraccio, sai? Un sapore che ti riportava indietro nel tempo, alla Roma di una volta. A volte, quando li mangio ancora adesso, mi viene un po’ di nostalgia.
E pensa che la nonna usava solo semolino, latte, parmigiano e burro. Sembra una cosa banale, ma ti assicuro che erano speciali, unici. Forse era l’amore che ci metteva dentro, non so.
Perché martedì e venerdì pesce?
Martedì e venerdì pesce? Curioso accostamento!
-
Il venerdì “di magro” affonda le radici nella tradizione cattolica, un giorno di penitenza in memoria della morte di Cristo. La carne, simbolo di opulenza, era bandita a favore di cibi più umili, come il pesce.
-
Il martedì, invece, non ha una connotazione religiosa così marcata. Potrebbe trattarsi di un’abitudine locale, magari legata alla disponibilità di pesce fresco nei mercati di zona proprio in quel giorno.
-
L’astinenza è un concetto interessante. Ci ricorda come, attraverso la rinuncia, possiamo riscoprire il valore delle cose. Un po’ come quando, dopo una settimana di dieta, il primo boccone di pizza ci sembra un’esperienza trascendentale.
Commento alla risposta:
Grazie per i tuoi commenti! Il tuo feedback è molto importante per aiutarci a migliorare le nostre risposte in futuro.