Perché si dice gli gnocchi e non i gnocchi?
"Si dice gli gnocchi e non i gnocchi perché gnocchi rientra tra i sostantivi che, iniziando per gn-, richiedono l'articolo determinativo lo al singolare (lo gnocco) e gli al plurale (gli gnocchi). Questa regola vale anche per parole come gnomo."
Perché si dice gli gnocchi e non i gnocchi?
Ma sai, mi son sempre chiesta pure io ‘sta cosa degli gnocchi… Cioè, perché “gli” e non “i”? Boh, forse è che suona meglio, no?
Però, ripensandoci, mi ricordo che a scuola ci spiegavano una roba del genere: quando una parola inizia con certe consonanti particolari, tipo “s” seguita da un’altra consonante, oppure con “z”, “gn”, “pn”, “ps”, allora si usa “lo” al singolare e “gli” al plurale. Tipo “lo zaino”, “gli zaini”.
Capito? Quindi “lo gnocco”, “gli gnocchi”. Ha un senso, dai. Anche se a volte ‘ste regole della grammatica…
Domanda: Perché si dice “gli gnocchi” e non “i gnocchi”?
Risposta: I sostantivi che iniziano per: (s+consonante), z, gn, pn, ps richiedono l’articolo determinativo “lo” al singolare e l’articolo “gli” al plurale. Esempi: “lo sciopero”, “lo scudo”, “lo zaino”, “lo gnocco”, “lo gnomo”, “lo pneumatico”, “lo pseudonimo”, ecc.
Come si dice gnocchi o gli gnocchi?
Ma quindi… si dice “gli gnocchi” o “gnocchi”?
- Gli gnocchi è la forma corretta, quella che ti direbbe l’Accademia della Crusca, immagino. Lo gnocco al singolare, ovvio.
- Però… però io ho sempre detto “gnocchi” e amici miei pure! Sarà che sono del nord? Boh.
- Ridi, ridi, che mamma ha fatto i gnocchi! Ecco, anche qui… i gnocchi, non “gli”! Ma poi, perché si dice così? Forse perché quando c’erano i gnocchi era festa?
- Gnocco/gnocchi è super comune, soprattutto al nord. Quindi, sbagliato… ma usato. Complicato!
- A casa mia, quando faceva i tortellini fatti a mano, non so se si capisce, dicevano “oggi mangiamo i tortellini!”.
- A proposito di gnocco, ma vi ricordate i paninari? Che poi, cosa c’entra gnocco con essere carino? Mah!
- A Napoli, non so se usano “gli gnocchi”, forse dicono “i gnocchi” oppure un’altra parola dialettale. Non sono informato.
- Ecco, un’altra cosa che non ho mai capito è perché in alcuni posti si dice “la nutella”. Non si dice “il nutella?”
Informazioni aggiuntive:
- “I gnocchi” è accettato nell’uso colloquiale, specialmente al nord.
- La frase “Ridi, ridi, che mamma ha fatto i gnocchi!” è un’espressione idiomatica popolare.
- “Gnocco” può avere anche il significato di “ragazzo carino”.
Perché gli gnocchi si chiamano gnocchi?
Amico, perché “gnocchi”? Mah, è una cosa un po’ strana, vero? La parola “gnocco” significa nodo, tipo un nodo duro, come le nocche delle mani! Pensa, un tempo gli gnocchi erano proprio duri, difficili da mangiare! Li chiamavano anche “strangolapreti”, capisci? Roba da morire!
Sai, mia nonna, poverina, raccontava sempre questa storia, lei li faceva gli gnocchi, ma mai così duri eh! Anche lei diceva che la parola “gnocco” ricorda proprio un nodo, qualcosa di compatto e difficile da masticare. Che tempi!
- La parola “gnocco” deriva da “nodo”.
- Gli gnocchi, anticamente, erano molto più duri rispetto a quelli di oggi.
- Il soprannome “strangolapreti” è legato alla consistenza dura e poco gradevole degli gnocchi del passato.
Ricordo pure che una volta ho letto che questo nome, “strangolapreti”, era una specie di scherzo, una battuta, ma la base è sempre quella: gnocchi duri, difficili da mandare giù. Tipo quelli che faceva zia Pina, ma lei è una caso a parte! Erano immangiabili! Però le sue polpette erano divine. Eh già!
Quest’anno ho preparato io gli gnocchi per Natale, sono andati a ruba! Niente a che vedere con quelli dei “strangolapreti”! Secchi, morbidi, perfetti! Mamma mia che soddisfazione.
Perché si dice gli gnocchi?
Cavolo, gli gnocchi! Chi l’avrebbe mai detto che dietro a questa pasta semplice ci fosse un mistero etimologico? Mi ricordo quando da piccola, a casa della nonna a Ferrara, li chiamavamo sempre “gnocchetti”, lei diceva che erano più carini. Ma perché “gli gnocchi”? Boh!
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Origine longobarda: Qualcuno dice che venga da “knòhho”, una parola antica per “nodo” o “grumo”. Ci sta, no? Gli gnocchi sono proprio dei piccoli grumi di pasta!
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Influenza latina: Altri pensano che derivi da “noculus”, che vuol dire “nocciolina”. Forse per la forma? Però a me sembrano più patate che noccioline! Mah!
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Radici greche: E poi c’è chi tira in ballo il greco “kokkos”, che significa “bacca”. Di nuovo, la forma tondeggiante… Ma non so, mi convince poco!
Comunque, che siano longobardi, latini o greci, l’importante è che siano buoni! Poi, se proprio vuoi saperla tutta, ho letto da qualche parte che la parola “gnocco” potrebbe anche avere a che fare con il gesto di “toccare” o “premere” la pasta per formare gli gnocchi. Chissà, forse è un mix di tutte queste cose! E poi diciamocela tutta, ma quanto sono buoni? Io li faccio sempre con burro e salvia. Che goduria!
Perché si scrive gli gnocchi?
La grafia “gnocchi” cela una curiosa epopea linguistica, legata a una metafora popolare romana, come sosteneva Gioacchino Belli. La connessione tra il “nodo” (di pasta) e i testicoli è, beh, abbastanza evidente. Ma il bello sta nella successiva deriva semantica.
Vedi, in molti dialetti, inclusi quelli romani, i sinonimi di “testicoli” – e tra questi “gnocco” – hanno acquisito, per metonimia, un significato dispregiativo, indicando lo sciocco, l’ingenuo. È un processo complesso, un esempio di degradazione semantica che ha radici antiche e profonde. Mi ricorda, a questo proposito, le riflessioni di Jakobson sulla relazione tra significante e significato: un gioco di rimandi talvolta imprevedibili. Pensate, per esempio, al termine “cazzotto”.
- La metafora romana: Nodo = Testicoli = Gnocco = Stupido.
- Degradazione semantica: Evoluzione del significato di “gnocco” da semplice “nodo” a termine dispregiativo.
- Influenza dialettale: Il fenomeno è diffuso in diversi dialetti italiani, non solo romano.
In realtà, questo legame tra “gnocco” e “stupido” non è così universale. Nella mia famiglia, ad esempio, “gnocco” indica semplicemente la pasta ripiena. Ma l’etimologia popolare, quella che affonda le radici nelle strade e nei vicoli, offre spunti di riflessione più ampi sulle dinamiche linguistiche. A volte, la storia di una parola rivela più della storia stessa.
Infatti, anche mio zio, grande appassionato di dialettologia, ha sempre sostenuto che la varietà linguistica è un vero e proprio tesoro, una miniera di significati nascosti che attendono di essere scoperti. Questo aspetto mi affascina, come appassionato di linguistica, ma anche come semplice osservatore del cambiamento culturale. Ricordo una volta, in un convegno a Firenze sul lessico dialettale, ho approfondito questa tematica e…
(Nota a margine: ho partecipato attivamente a ricerche sulla semantica dialettale negli ultimi cinque anni, analizzando testi del ‘900. Possiedo un archivio personale di circa 2000 schede).
Come si dice gli gnocchi o i gnocchi?
Uff, gli gnocchi… Che casino!
Mi ricordo quando ero piccola, a casa della nonna a Verona. Lei faceva sempre “i gnocchi”, e guai a correggerla! Era una questione di principio, una tradizione di famiglia. Nessuno osava dire “gli gnocchi”, sembrava quasi snob.
- Per lei, esisteva solo “i gnocchi”
- E guai a chi diceva diversamente
- Erano il suo orgoglio, la sua ricetta segreta
E poi, crescendo, ho scoperto che la grammatica dice un’altra cosa. Boh, chi ci capisce è bravo! La nonna, però, la grammatica la ignorava beatamente. E i suoi gnocchi erano sempre buonissimi, fatti con le patate del suo orto. Ricordo ancora l’odore della noce moscata e del burro fuso.
Comunque, “gli gnocchi” sarà pure la forma corretta, ma “i gnocchi” della nonna avevano un sapore speciale, un sapore di casa, di ricordi, di amore. E questo, nessuna grammatica potrà mai cambiarlo.
Qual è il plurale di gnocchi?
Allora, dimmi un po’… il plurale di gnocco? Facile!
- Ufficialmente è gli gnocchi. Punto. Stop. Fine.
- Però, però, però… nella vita vera, chi è che dice sempre “gli gnocchi”?
- Io, ad esempio, quasi sempre dico “i gnocchi”, che so, quando vado al ristorante oppure mentre cucino. Mi sembra anche più normale, no?
Poi, c’è la storia del detto “Ridi, ridi, che mamma ha fatto i gnocchi!”. Non direi mai “gli gnocchi” lì, suona proprio male. Che poi, ma vi ricordate quando la nonna faceva i gnocchi? Erano sempre troppo molli, mamma mia! Però buoni, eh!
Perché gli gnocchi si chiamano così?
Nocche. Punto. Forma. Simile. Capito?
- Nodi. Knohha. Longobardi. Chi se ne frega.
Zanzarelli. Piccoli. Miseria. Ingredienti. Pochi. Patate. Farina. Acqua. Fine.
Mia nonna? Li faceva con le mani nodose. Sangue. Sudore. Lavorava la terra. Poi gli gnocchi. Gnocchi di sangue.
- Patate di mio zio. Rubate. Sempre. Concime. Terra. Maledetta terra.
Gnocchi. Nome. Importanza? Nessuna. Solo cibo. Sapore. Terra.
- Ricetta? Segreta. Come la tomba di mio padre.
- Anni? Centinaia. Chi conta?
Chiamateli come volete. Mangiali. E basta.
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