Perché il caffè amaro fa dimagrire?

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Il caffè, specie se amaro, può contribuire al dimagrimento. La caffeina stimola il rilascio di catecolamine, accelerando il metabolismo del 10-15%. Inoltre, agisce direttamente sul tessuto adiposo, favorendo, seppur in modo variabile, la mobilizzazione degli acidi grassi.

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Il caffè amaro: un alleato (ma non un miracolo) nella lotta ai chili di troppo?

L’idea del caffè amaro come bevanda “dimagrante” circola da tempo, spesso alimentata da aneddoti e testimonianze personali. Ma quanto c’è di vero in questa affermazione? La scienza, pur non offrendo soluzioni magiche, indica alcuni meccanismi che possono spiegare un’eventuale correlazione tra il consumo di caffè amaro e la perdita di peso, ma è fondamentale contestualizzare questi effetti e sfatare alcuni miti.

Il principale responsabile di questa potenziale azione dimagrante è la caffeina. Questa sostanza, presente in abbondanza nel caffè, stimola il rilascio di catecolamine, ormoni come l’adrenalina e la noradrenalina, che agiscono sul sistema nervoso simpatico. Questo determina un aumento del metabolismo basale, ovvero la quantità di calorie bruciate a riposo. Studi scientifici hanno dimostrato un incremento del metabolismo basale tra il 10% e il 15% a seguito dell’assunzione di caffeina, un effetto che, seppur modesto, può contribuire a un lieve aumento del dispendio calorico giornaliero nel lungo termine.

Inoltre, la caffeina sembra agire direttamente sul tessuto adiposo, promuovendo la lipolisi, ovvero la mobilizzazione degli acidi grassi immagazzinati. Questo processo, che porta al rilascio di acidi grassi nel flusso sanguigno per essere utilizzati come fonte di energia, è però influenzato da diversi fattori individuali e non sempre si verifica con la stessa efficacia in tutte le persone. La risposta alla caffeina in termini di lipolisi varia significativamente a seconda della genetica, del livello di attività fisica, della dieta e della sensibilità individuale alla caffeina stessa.

È cruciale sottolineare che il caffè amaro, pur potendo fornire un modesto contributo alla perdita di peso grazie a questi meccanismi, non rappresenta una soluzione miracolosa. L’effetto sul metabolismo e sulla lipolisi è limitato e non può compensare una dieta scorretta e una mancanza di attività fisica. Bere caffè amaro senza apportare modifiche allo stile di vita non porterà a risultati significativi e duraturi.

Infine, è importante ricordare che un eccessivo consumo di caffeina può portare a effetti collaterali come insonnia, ansia, palpitazioni e disturbi gastrointestinali. È quindi fondamentale assumere il caffè con moderazione, ascoltando il proprio corpo e consultando un medico o un nutrizionista prima di introdurre significative modifiche alla propria dieta o stile di vita, soprattutto se si hanno patologie preesistenti. Il caffè amaro può essere un piccolo alleato, ma solo in un contesto di scelte alimentari sane e di una regolare attività fisica.

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