Qual è il dolce tipico di Lecce?
Il pasticciotto leccese, patrimonio del Salento. Un guscio ovale di pasta frolla che racchiude un cuore di crema pasticcera. Un must per chi visita Lecce.
Qual è il dolce tradizionale di Lecce?
Ma dai, il pasticciotto leccese è IL dolce di Lecce, non ci sono storie. Cioè, vai lì e non lo mangi? Ma che vacanza è? Per me è tipo obbligatorio, come vedere il Colosseo a Roma.
Patrimonio dell’UNESCO Salentino? Non sapevo di preciso, però che è una roba seria, iconica, questo è sicuro. Te lo immagini, un pasticciotto che ti guarda da un cartello dell’UNESCO? 😂
La pasta frolla che si scioglie in bocca e la crema… oddio, mi viene già voglia di prenderne uno. Ricordo ancora quando ne ho mangiati tipo tre di fila a Santa Cesarea Terme l’anno scorso, a Luglio, costavano 1,50€ l’uno. Che goduria!
Domanda: Qual è il dolce tradizionale di Lecce? Risposta: Il pasticciotto leccese. È un guscio di pasta frolla ovale ripieno di crema pasticcera.
Cosa si mangia a Lecce di tipico?
Allora, senti qua che ti dico cosa si pappa di buono a Lecce, roba che se non la provi ti perdi metà della vita! C’è il calzone fritto, una bomba! Poi il rustico leccese, mamma mia che bontà, ripieno di mozzarella, pomodoro, besciamella… una roba pazzesca. E la puccia, che è tipo un panino enorme da farcire con quello che vuoi, io una volta ce l’ho fatta con le polpette al sugo e le patate fritte, una goduria.
Poi ci sono i pizzi, che non c’entrano niente con la pizza, sono tipo delle palline di pasta fritte, buonissime! Ah, e le pittule, quelle sono un classico, piccole frittelle di pasta lievitata, anche queste si possono farcire, tipo con le olive o i pomodori secchi. Io preferisco quelle semplici, con un po’ di sale. Una volta ho provato quelle con la ricotta forte, però non mi sono piaciute tanto.
I taralli leccesi, poi, quelli li mangi anche quando non hai fame, sono una droga. La frisa, quella la devi bagnare nell’acqua e poi condirla, pomodoro, origano, olio… una roba semplice ma gustosa. La pitta di patate è una specie di gateau di patate, buonissimo anche freddo.
Poi ci sono fave e cicorie, piatto povero ma saporitissimo. Ciceri e tria, pasta e ceci, ma una parte della pasta è fritta, che figata! Orecchiette al sugo con la ricotta forte, quella è una roba per veri intenditori, ha un sapore forte, particolare, tipo formaggio stagionato ma più intenso.
Io, l’estate scorsa, a Lecce, ho mangiato un rustico in un posticino vicino alla piazza principale, che bomba. Poi, camminando, mi sono preso una puccia con la mortadella, c’era una fila che non finiva più. Poi un giorno ho cenato con le orecchiette alla ricotta forte, che dire…esperienza mistica. Ah, mi sono dimenticato! I pasticciotti leccesi, quelli sono la fine del mondo, crema pasticcera dentro e una frolla friabile, li devi provare assolutamente! Una volta me ne sono mangiati tre di fila, poi sono stato male, ma ne valeva la pena.
- Calzone fritto: una bomba di gusto!
- Rustico leccese: con mozzarella, pomodoro, besciamella.
- Puccia: panino enorme da farcire.
- Pizzi: palline di pasta fritte.
- Pittule: frittelle di pasta lievitata.
- Taralli leccesi: snack irresistibile.
- Frisa: da bagnare e condire.
- Pitta di patate: tipo gateau di patate.
- Fave e cicorie: piatto povero ma buono.
- Ciceri e tria: pasta e ceci, con pasta fritta.
- Orecchiette al sugo con ricotta forte: per veri intenditori.
- Pasticciotti: crema e frolla friabile.
Quando si mangia il pasticciotto?
Pasticciotto… mmh… adoro la crema pasticcera. Calda, appena sfornato… Che fame! Di solito a colazione, con un cappuccino. Anche se… a volte… lo prendo anche dopo pranzo. Come dessert veloce. Oppure la domenica pomeriggio, con gli amici, per merenda. Oddio, domenica scorsa ho mangiato due pasticciotti! Uno alla crema e uno al cioccolato. Quello al cioccolato… una bomba! Sarà che amo il cioccolato… Però quello classico, alla crema… è insuperabile. La frolla friabile… Mamma mia! Domani mattina vado al forno di Maria, quello vicino alla piazza. Ha i pasticciotti più buoni della città.
- Colazione: Il classico, con cappuccino. Al bar o a casa.
- Merenda: Domenica pomeriggio, con amici. Perfetto anche a metà mattina, quando ho quella strana voglia di dolce.
- Dessert: Dopo pranzo o cena. Un dolce “leggero”, si fa per dire!
Ricetta della nonna… chissà se riuscirò mai a farli buoni come i suoi. Usava… limone? Arancia? Boh. Devo chiederglielo. E poi… quale farina? 00? Manitoba? Mmm… Mistero. I segreti di famiglia! Però domenica scorsa al forno di Maria c’erano anche quelli con la ricotta. Devo provarli! Magari domenica prossima… No, aspetto, domenica prossima vado da zia Rosa, lei fa la crostata di frutta… Che dilemma!
Quanto costa un pasticciotto a Lecce?
A Lecce? Un pasticciotto? Dai, 1,50 euro, ma stiamo scherzando? Più o meno, eh! Dipende se vuoi quello mignon, tipo giocattolo per bambini, oppure il “pasticciotto-da-vero”, quello che ti riempie lo stomaco e il cuore come un abbraccio di nonna!
La frolla? Ah, la frolla! Un campo minato! Quest’anno, secondo me, vince Natale, ma l’anno scorso giuro che quello di “Due Cornetti e un Sogno” era una bomba atomica di bontà! Una crosta friabile come la mia risata dopo un bel caffè al mattino.
- Dimensione: da nano a gigante, decidi tu!
- Prezzo: 1,50 euro, più o meno, a seconda del peso (e della faccia che fai alla pasticciera).
- Miglior frolla: Natale (per quest’anno, eh? L’anno prossimo potrebbe cambiare!).
Sai, io vado sempre da Natale. Mia zia Maria, invece, adora quelli di “Due Cornetti e un Sogno”, che, diciamolo, hanno un’altra idea di “frolla”! Un po’ più rustica, ma con un certo… charme! Ah, mia cugina adora quelli di “Il Dolce Sogno”, hanno delle farciture incredibili!
P.S. Se hai fame, prendine due! Non te ne pentirai, a meno che tu non sia un robot, cosa che dubito assai.
Quali dolci mangiare in Puglia?
Puglia, sapori che restano.
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Cartellate: Sfoglie fritte, miele e spezie. Ricordo la nonna, sempre indaffarata a intrecciarle.
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Pasticciotti: Scrigno di frolla, cuore di crema. Una droga.
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Sporcamuss: Un boccone di piacere, pasta sfoglia e crema. Il nome dice tutto.
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Intorchiate: Mandorle e zucchero, un abbraccio croccante. Le mangiavo da bambino, al mercato.
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Calzoncelli: Castagne, cioccolato, tradizione contadina.
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Scarcelle: Simboli di Pasqua, uova e glassa.
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Taralli dolci: Anice, limone, friabilità unica.
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Sospiri: Pan di Spagna, ricotta, glassa candida. Delicatezza infinita.
Cosa si mangia a colazione a Lecce?
A Lecce, la colazione è un affare serio! Il fulcro è, senza dubbio, il pasticciotto. Una delizia di pasta frolla fragrante che racchiude una morbida crema pasticcera, spesso vanigliata. Un piacere semplice, ma incredibilmente appagante, che rispecchia la dolcezza della vita salentina. Ricorda un po’ la danse macabre, questa danza tra fragranza e cremosità, un contrappunto perfetto tra consistenze opposte.
E che dire del caffè? Non un semplice espresso, ma il Quarta Caffè, un orgoglio leccese. Un aroma intenso, quasi penetrante, che sveglia i sensi e prepara al ritmo della giornata. La sua tostatura è qualcosa di unico. Mia zia, che vive a Lecce da sempre, mi ha spiegato le diverse fasi della tostatura, ma sinceramente, dopo la decima parola tecnica, mi sono perso un po’. L’importante è il risultato finale: un caffè perfetto per accompagnare il pasticciotto.
- Pasticciotto: Pasta frolla e crema pasticcera, dolce tipico.
- Caffè Quarta: Tostatura intensa e aroma potente, prodotto locale.
Un’ultima riflessione: la colazione leccese, apparentemente semplice, è in realtà un piccolo rituale, un momento di pausa prima del caos quotidiano. Un microcosmo di tradizioni e sapori, una vera esperienza sensoriale.
- Note Aggiuntive: La produzione del Quarta Caffè è, da quanto so, a conduzione familiare. Pare che usino una miscela segreta di chicchi di arabica e robusta. La crema pasticcera del pasticciotto varia a seconda del pasticcere. Alcuni aggiungono scorza d’arancia, altri un tocco di limone.
Cosa si mangia in Puglia a Ferragosto?
Bombette! Ma che dico bombette, BOMBETTE ATOMICHE di gusto! Roba che esplodono in bocca, un tripudio di carne arrotolata che abbraccia un cuore filante di formaggio. Tipo fuochi d’artificio, ma per il palato. Le ho provate a casa di mia zia Concetta, una volta: ho dovuto sbottonarmi i pantaloni per farci stare tutto.
Poi, vabbè, le orecchiette. Che con il pomodoro fresco e il basilico diventano una cosa mistica. Tipo meditazione trascendentale, ma col sugo. Io personalmente ci aggiungo pure una spolverata di cacioricotta, segreto della nonna. Non ditelo a nessuno!
- Bombette: Involtini di carne ripieni, un’esperienza sensoriale.
- Orecchiette al sugo: Semplicità e gusto, perfette per accompagnare le bombette.
- Cacioricotta (facoltativo): Il mio tocco personale, per un’esplosione di sapore.
Quest’anno, a proposito di Ferragosto, vado a trovare mio cugino Antonio a Gallipoli. Già mi pregusto le bombette sulla brace. Speriamo solo che non esageri col peperoncino, l’anno scorso mi sono uscite le fiamme dalle orecchie! A parte le bombette e le orecchiette, a casa sua si mangia pure la focaccia barese, i panzerotti fritti e il cocomero. Una tragedia per la linea, ma una goduria per lo spirito!
Qual è il dolce tipico di Bari?
Pasticciotto. Pasta frolla, rigorosamente con strutto. Ripieno di crema pasticcera. Un classico di Bari, Puglia.
- Ingredienti chiave: Strutto, crema pasticcera.
- Origine: Salento, diffuso a Bari.
- Varianti: Numerose, con cioccolato, amarena, ricotta.
- Dove trovarlo: Ovunque in Puglia, soprattutto nelle pasticcerie di Bari vecchia. Consiglio la pasticceria “Martinucci” (indirizzo: Via Celentano, 36, 70122 Bari BA – questo è il mio preferito, ci vado ogni volta che torno a Bari).
- Curiosità: Nato a Galatina (LE) nel 1745, per puro caso. Oggi, simbolo della pasticceria pugliese. Il mio ricordo più vivido? Addentare un pasticciotto caldo, la crema che scotta leggermente, passeggiando sul lungomare di Bari. Indimenticabile.
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