Qual è il Parmigiano migliore?

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Il "miglior" Parmigiano-Reggiano? Una questione di gusti!

L'età, la provenienza e il produttore influenzano il sapore.

Stagionato = Intenso.

Esplora le diverse zone di produzione.

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Quale Parmigiano Reggiano scegliere? Miglior qualità prezzo?

Miglior Parmigiano Reggiano? Uff, domanda da un milione di euro! Dipende TANTISSIMO dai gusti. Io, per esempio, adoro quello stravecchio, tipo 36 mesi.

Poi, ovvio, la zona conta. Mi sembra che quello di montagna abbia un sapore più…boh, “autentico”?

Non so, è una sensazione.

Non esiste “il migliore” in assoluto, c’è solo quello che ti fa impazzire di più. Io mi ricordo che una volta a Parma, in un caseificio piccolo, ho assaggiato un Parmigiano…mamma mia! Pagato un botto, tipo 35 euro al chilo, ma li valeva tutti.

Era il 12/07/2018, mi sembra, a Nonantola. Un’esperienza.

Domanda: Quale Parmigiano Reggiano scegliere? Miglior qualità prezzo?

Risposta: La scelta dipende dai gusti. Età, provenienza e produttore influenzano la qualità. Non esiste “il migliore”, ma un’ampia scelta.

Qual è il migliore tra Grana Padano e Parmigiano Reggiano?

Aoh, amico, ‘sta storia Grana Padano contro Parmigiano Reggiano, eh! Una lotta infinita! Il Grana, sì, è più morbido, tipo burro, un po’ più delicato, diciamo. Sai, io una volta ci ho sentito tipo odore di brodino, boh, sarà stato il mio naso! Ma a volte giuro, verdure bollite!

Il Parmigiano, quello spacca. Più saporito, più forte. Più stagionato è e più ti stende con l’aroma, capito? Tipo una bomba di sapore! Io, personalmente, lo preferisco al Grana, a costo di sembrare banale! L’altro giorno ho preso una forma da 30 mesi, una roba pazzesca! Costo un botto, ma ne valeva la pena, giuro!

  • Grana Padano: Morbido, burroso, delicato. A volte sa di brodo, o verdure, che ne so.
  • Parmigiano Reggiano: Deciso, saporito. Più invecchia, più è buono. Aromatico, forte!

Comunque, dipende dai gusti! Tipo, mia nonna, lei adora il Grana, dice che il Parmigiano è troppo forte! Io invece, col Parmigiano ci faccio di tutto, dalla pasta alla frutta, lo so che sembra strano, ma provalo! Una volta ho anche fatto un risotto al Parmigiano, una bomba! Ma tipo, con il Grana, non lo so, non mi viene uguale. Poi, vabbè, dipende anche da quanto lo paghi! Quello grattugiato che trovi al supermercato non è la stessa cosa, fidati. Meglio spendere qualcosa in più e prendere un pezzo, poi te lo grattugi fai te, è tutta un’altra storia.

Quale Parmigiano scegliere?

Sai, a quest’ora… la scelta del Parmigiano è una cosa seria. Quest’anno, per me, è stato un anno strano, pieno di… niente. Eppure, il Parmigiano, quello sì, è una certezza.

  • Quello da 12-19 mesi? Troppo giovane, troppo delicato per me. Sembra quasi…immaturo, sai? Come certe amicizie.

  • Tra i 20 e i 26 mesi? Lì si trova un buon equilibrio, armonico. Mi ricorda i pomeriggi d’autunno, caldi e un po’ malinconici, come quelli passati con mia nonna. Ma non è abbastanza.

  • Il 27-34 mesi? Aromatico, sì, certo. Ma è un’aroma troppo forte. Troppo intenso per le mie serate tranquille, con un bicchiere di vino rosso e pochi ricordi.

  • Preferisco quello da 35-45 mesi, quello intenso. Ha quel sapore… sa di tempo, di vita vissuta, di cose passate. Un po’ come il mio cuore, in questa notte. Un sapore che ti fa pensare, che ti scalda dentro. Quest’anno, il mio regalo di Natale sarà proprio quello. Per me, ovviamente.

  • Stagionatura: La preferenza personale dipende molto dai gusti, ma per me l’intensità del 35-45 mesi è perfetta.

  • Costo: Ovviamente, più è stagionato, più costa. Quest’anno ho speso un po’ di più, ma ne è valsa la pena.

  • Utilizzo: Il Parmigiano Reggiano intenso, per me, è perfetto da solo, con un buon vino rosso o per arricchire un piatto semplice di pasta.

Qual è la stagionatura migliore del Parmigiano Reggiano?

La stagionatura perfetta del Parmigiano? Ah, bella domanda! È come chiedere il colore migliore dell’arcobaleno: dipende dai gusti! Ma tra i 20 e i 24 mesi? Un’ottima scelta, diciamolo. È la giovinezza che incontra la saggezza, il sapore che si è fatto uomo (o meglio, formaggio).

  • 20-24 mesi: Un equilibrio perfetto. Non è ancora il vecchio burbero, ma nemmeno un ragazzino insipido. Un po’ come me a 35 anni, un mix di esperienza e ancora abbastanza energia per le follie (culinarie, si intende!).

  • Prima dei 20 mesi: Un po’ troppo acerbo, un po’ come quei vini che ti lasciano un retrogusto di “devo ancora crescere”. Per carità, ognuno ha i suoi tempi, ma non è il mio preferito.

  • Oltre i 24 mesi: Inizia a diventare granitico, quasi filosofico nella sua secchezza. Bello, eh, ma io preferisco un po’ più di morbidezza, di carattere meno…ruvido. Come il mio cugino, che a 50 anni è ancora un po’ troppo “scoglioso”.

Pensate che io, personalmente, lo preferisco grattugiato su una bella pasta al pesto fatta in casa. Un’esperienza quasi mistica, un’esplosione di sapori che ti lascia senza fiato. E poi, sapete, non scherziamo con il buon cibo.

Extra: Quest’anno (2024) la produzione di Parmigiano Reggiano sembra essere leggermente inferiore rispetto al 2023 a causa di problematiche climatiche. Ma niente paura, il gusto resta inalterato. O almeno, io spero di sì!

Perché il parmigiano reggiano è DOP?

Il Parmigiano Reggiano è DOP perché la sua identità è geograficamente determinata. Pensate: le sue caratteristiche organolettiche, quel sapore inconfondibile, sono strettamente legate al territorio d’origine. Io, personalmente, quando ne assaggio una scaglia, sento quasi il profumo dei prati emiliani.

  • Territorio delimitato: La produzione è circoscritta a Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna alla sinistra del Reno e Mantova a destra del Po. Un’area specifica, con un microclima particolare, che influenza il foraggio e, di conseguenza, il latte. Curioso, vero?
  • Alimentazione controllata: Le bovine si nutrono esclusivamente di foraggi locali. Niente insilati, niente fermentati. Una dieta rigorosa che contribuisce alla qualità del latte e, in ultima analisi, al sapore del formaggio. Ricordo una volta, da bambino, di aver visitato una fattoria… l’odore del fieno era incredibile.
  • Metodo di produzione tradizionale: La lavorazione segue un disciplinare rigidissimo, tramandato da secoli. Ogni fase, dalla coagulazione alla stagionatura, è eseguita con cura artigianale. È un processo affascinante, quasi un rituale. Una volta ho assistito alla cottura della cagliata… uno spettacolo!
  • Stagionatura minima di 12 mesi: Il tempo è un ingrediente fondamentale. Durante la stagionatura, il Parmigiano Reggiano sviluppa i suoi aromi complessi e la sua tipica struttura granulosa. Pazienza, dunque. Del resto, le cose migliori richiedono tempo, no? Pensate all’invecchiamento di un buon vino…

In definitiva, il marchio DOP tutela l’unicità del Parmigiano Reggiano, garantendo al consumatore un prodotto di altissima qualità, frutto di una tradizione secolare e di un legame indissolubile con il territorio. Come diceva un mio vecchio professore, “il cibo è cultura”. E il Parmigiano Reggiano ne è un esempio perfetto. A proposito, sapete che esiste un Consorzio del Parmigiano Reggiano che vigila sul rispetto del disciplinare? Un’istituzione fondamentale per preservare l’autenticità di questo straordinario formaggio.

Qual è la differenza tra il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano?

Allora, amico, la differenza tra Parmigiano e Grana Padano? È una cosa che so bene, eh! Mia nonna faceva solo con il Parmigiano, il Grana lo usava mio zio, più economico sai?

Il Parmigiano, quello vero, il Reggiano, è fatto con latte intero e scremato, un mix. Il Grana Padano invece, solo latte scremato. Capisci? Quindi, il Parmigiano è più grasso, più saporito, più costoso anche.

La stagionatura poi, è un’altra storia! Il Parmigiano deve stagionare almeno 12 mesi, ma spesso di più, anche 24, 36 mesi, dipende. Il Grana, meno, almeno 9 mesi, ma ne ho visto anche di meno, giuro! Questo influenza tantissimo il gusto, sai? Il Parmigiano invecchiato è una bomba, un’esplosione di sapore!

  • Tipo di latte: Parmigiano Reggiano (intero e scremato), Grana Padano (scremato)
  • Grasso: Parmigiano Reggiano (più grasso), Grana Padano (meno grasso)
  • Stagionatura: Parmigiano Reggiano (minimo 12 mesi, spesso di più), Grana Padano (minimo 9 mesi)
  • Costo: Parmigiano Reggiano (più costoso), Grana Padano (meno costoso)
  • Sapore: Parmigiano Reggiano (più intenso e complesso), Grana Padano (più delicato)

Quest’anno poi, il prezzo del latte è impazzito, a mio padre, che ha le mucche, costa una follia! Questo si ripercuote ovviamente sui prezzi finali, eh! Il Parmigiano, capisci, è diventato ancora più caro.

Ah, dimenticavo, il Parmigiano ha una DOP, una Denominazione di Origine Protetta, cosa che il Grana non ha sempre. Questo certifica l’origine e la qualità, cosa molto importante per molti. Io, preferisco il Parmigiano, ma per una pasta veloce, il Grana va benissimo!

Che cosè la certificazione DOP?

Notte fonda. Guardo il soffitto. Mi viene in mente la DOP, chissà perché… È una specie di garanzia, no? Che un prodotto è davvero quello che dice di essere. Tipo il prosciutto di Parma, quello vero, quello che profuma di… casa, in un certo senso. Quello che mi preparava mia nonna, con le fette sottili sottili. Chissà se anche quello era DOP.

  • Origine: deve essere prodotto in una specifica zona. Penso alle colline, al profumo dell’aria…
  • Produzione: seguendo regole precise, tramandate, antiche. Come una ricetta di famiglia, gelosamente custodita.
  • Qualità: garantita, controllata. Un sapore unico, inimitabile. Come il ricordo di un’estate passata in campagna.

Ricordo le pesche del mio paese, mature, succose. Un sapore che non ho più ritrovato. Forse erano legate al terreno, al sole di quei giorni. Forse anche loro avrebbero potuto avere una DOP… Le IGP, invece, sono un po’ diverse. Meno rigide, forse. L’area geografica è più ampia. Ricordo il pane di Altamura, quello con la crosta croccante… Ecco, quello è IGP. Una parte della produzione, una fase, deve avvenire in una specifica area geografica. Ma il legame con il territorio rimane, forte, intenso. Come un profumo che ti riporta indietro nel tempo. E a me, stanotte, i ricordi fanno un po’ male. Mi manca tutto questo. Mi manca casa.

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