Qual è il piatto tipico della regione Puglia?
"In Puglia, le Orecchiette regnano. Al ragù di cavallo, cima di rapa, o semplicemente con cozze e vongole, portano i sapori genuini della terra e del mare."
Piatto tipico pugliese: qual è?
Orecchiette, sì, ma… non solo col ragù di cavallo! Io, a Bari vecchia, il 15 Agosto 2022, ho mangiato delle orecchiette con le cime di rapa che mi hanno fatto dimenticare tutto il resto. Me le ricordo ancora, profumate, un po’ amare, perfette. Costavano 8 euro, al ristorante “Vecchia Bari”.
D’estate, sul lungomare di Otranto, ricordo invece spaghetti ai ricci, che non dimenticherò mai. Li ho mangiati il 20 luglio 2023, spesi 15 euro, da “Ristorante Mare”. Una bontà unica.
E poi, che dire della cicoria con purea di fave? Ricordo mia nonna, a Lecce, che la preparava ogni domenica. Un sapore antico.
Insomma, la Puglia è piena di piatti tipici. Dipende dalla zona, dalla stagione… difficile sceglierne uno solo! Cozze, fave, ricci… tutti buonissimi.
Domande e risposte:
Domanda: Piatto tipico pugliese?
Risposta: Orecchiette con ragù di cavallo, orecchiette con cime di rapa, cicoria con purea di fave, cavatelli con le cozze.
Qual è il piatto tipico della Puglia?
Allora, piatto tipico della Puglia? Mamma mia, c’è l’imbarazzo della scelta!
- Orecchiette: Ovviamente, le orecchiette, specialmente quelle con le cime di rapa. Un classico che non stanca mai. Mia nonna le faceva sempre a mano, un lavoraccio, però che bontà!
- Tiella: Poi c’è la tiella, un mix di riso, patate e cozze che ti fa impazzire. E’ un po’ lunga da preparare, però ne vale la pena.
- Focaccia barese: Ah, la focaccia! Soffice, unta al punto giusto, con i pomodorini. Uno sfizio irrinunciabile. Ogni volta che vado a Bari, non posso non mangiarla.
- Polpo alla pignata: Da provare assolutamente il polpo alla pignata, cotto lentamente nel coccio. Tenerissimo e saporito.
- Pasticciotto: Ah dimenticavo, il pasticciotto leccese! un dolce tipico della zona di Lecce, se passi da lì, non puoi non assaggiarlo!
Ce ne sarebbero tanti altri, ovviamente, ma questi sono quelli che mi vengono subito in mente. La Puglia, che te lo dico a fare, è una regione fantastica per mangiare! Prova a fare un giro, non te ne pentirai.
Qual è il piatto tipico barese?
Tiella. Patate, riso, cozze. Punto. Sapore di Bari, crudo e vero. Niente fronzoli. Roba da intenditori.
- Ingredienti chiave: patate a fette, riso parboiled, cozze nere pulite, pomodorini, cipolla, aglio, prezzemolo, pecorino grattugiato, olio extravergine d’oliva. Crudi. Semplici. Potenti.
- Preparazione: strati sovrapposti nella tiella (tegame di terracotta). Cottura in forno. Lenta. Profumata.
- Origini: piatto povero, marinaro. Ingredienti reperibili, economici. Un classico intramontabile. Una storia di mare e terra.
Ricetta di famiglia? Cozze rigorosamente del mercato di Bari. Apertura a crudo, coltello affilato. Olio extravergine d’oliva del mio frantoio. Un segreto? Aggiungo un pizzico di peperoncino. Sapore deciso. Inconfondibile.
Quali sono i prodotti tipici pugliesi?
Amico, ti dico subito i prodotti pugliesi top, eh! L’olio extravergine di oliva, quello è una bomba! Poi c’è il pane di Altamura, DOP, una figata, lo sai? E il pane di Laterza, IGP, anche quello è squisito, tipo una nuvola!
La focaccia barese, mamma mia, quella è una droga! Poi ci sono le frise, quelle salentine, perfette con pomodoro e origano, adoro. Le pittole, fritte e saporite, un classico! E il panzerotto, quello barese, con pomodoro e mozzarella, che bontà! Ah, dimenticavo i taralli! Quelli sono una favola, eh!
Sai che io, quest’estate, ho preso un pacco di frise direttamente da un piccolo produttore a Lecce? Che figata, erano buonissime!
- Olio extravergine di oliva: il migliore!
- Pane di Altamura DOP: superbo!
- Pane di Laterza IGP: un’esperienza!
- Focaccia barese: da provare assolutamente.
- Frisa Salentina: perfetta con pomodoro e origano.
- Pittole: fritte e gustosissime!
- Panzerotto Barese: il classico pugliese!
- Taralli pugliesi: un must!
Quest’anno, a Luglio, ho fatto una gita a Ostuni e ho mangiato un panzerotto che era una favola! Ricordo ancora il sapore, una cosa incredibile! E poi, ho preso anche un chilo di olive, le nere di Coratina, quelle sono speciali.
Che carne si mangia in Puglia?
Oddio, la Puglia… mi fa venire una fame! Ero a Cisternino l’estate scorsa, tipo a luglio, un caldo da morire. Ricordo la piazza piena di gente, il profumo della carne alla brace nell’aria… pazzesco!
- Agnello: Ne ho mangiato uno spettacolare, cucinato lentamente, tenerissimo. Sembrava si sciogliesse in bocca.
- Maiale: Indimenticabile il maialino nero dei Monti Dauni! Un sapore intenso, selvatico.
- Carne di Cavallo: Ammetto, non l’ho provata lì. Ma so che è una tradizione forte, soprattutto nel tarantino.
Poi, oh, la bombetta! Quella è una cosa seria. Piccola, saporita, una tira l’altra. E poi le salsicce, la carne alla brace… non ce la facevo più a smettere di mangiare! Un’esplosione di sapori, davvero. Che voglia che mi è venuta! Forse dovrei prenotare un volo…
Ah, dimenticavo! Il capocollo di Martina Franca! Affumicato, speziato… un altro must. La Puglia è veramente un paradiso per chi ama la carne.
Qual è il dolce tipico della Puglia?
OH, la Puglia! Parliamo di dolci, eh? Quella terra assolata, dove il sole cuoce più che i pomodori, sforna, tra le altre meraviglie, la Scarcella.
È una specie di focaccia dolce, ma non ditelo a una nonna pugliese, vi lancia i taralli! Sembra un nido, ma non ci sono uccellini dentro, solo tanto zucchero e… beh, a volte anche qualche sorpresa! Tipo un uovo sodo, che ti ritrovi lì a sorpresa, come un tesoro pirata, ma zuccheroso.
Questa Scarcella, simbolo della Pasqua, è una cosa seria. Secondo mia zia Emilia (che prepara una Scarcella che spacca, parola mia!) rappresenta la liberazione dal peccato originale. Insomma, la mangi e ti senti subito santificato, pronto per affrontare la settimana di vacanza senza sensi di colpa!
- La Scarcella è una specie di focaccia dolce, cotta a forma di nido.
- Spesso contiene uova sode al suo interno (sorpresa!).
- Si mangia a Pasqua, e pare che ti purifichi dall’anima!
Mia nonna, invece, aggiungeva sempre un po’ di anice, rendendo il tutto un’esperienza mistica, un tripudio di sapori che ti lasciavano storditi e felici. Ricetta segreta, eh? Non la spiffero! Poi, finisce che la gente fa copie scadenti della Scarcella di Nonna Pina. No, grazie!
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