Qual è il taglio più tenero del manzo?

Il taglio più tenero del manzo: il filetto

Per gli amanti della carne, scegliere il taglio più tenero è essenziale per un’esperienza culinaria soddisfacente. Tra i vari tagli di manzo disponibili, il filetto si distingue per la sua straordinaria morbidezza e delicatezza.

Il filetto, noto anche come “chateaubriand” o “tournedos”, è una parte del lombo dorsale dell’animale. Questa zona del manzo presenta una minore quantità di tessuto connettivo rispetto ad altri tagli, come il controfiletto o la lombata. Il tessuto connettivo, se presente in quantità eccessive, può conferire alla carne una consistenza gommosa e difficile da masticare.

Grazie alla sua bassa percentuale di tessuto connettivo, il filetto è caratterizzato da fibre muscolari sottili e tenerissime. Queste fibre sono disposte in modo parallelo, il che rende la carne facile da tagliare e masticare. Inoltre, il filetto presenta una discreta quantità di grasso intramuscolare, chiamato “marezzatura”, che contribuisce alla sua succosità e al suo sapore intenso.

La tenerezza del filetto lo rende un taglio ideale per la preparazione di piatti speciali. Viene spesso utilizzato per bistecche alla griglia, arrosto o sauté. La sua delicatezza permette di esaltarne il sapore con sughi leggeri o marinature semplici.

È importante notare che, sebbene il filetto sia generalmente il taglio più tenero, la sua qualità può variare a seconda della razza, dell’età e del tipo di alimentazione dell’animale. Per garantire la massima tenerezza, si consiglia di scegliere filetti provenienti da bovini allevati in pascoli aperti e con una dieta ricca di erba.

In conclusione, il filetto è il taglio di manzo più tenero grazie alla sua bassa percentuale di tessuto connettivo e alla presenza di fibre muscolari sottili. La sua delicatezza lo rende ideale per la preparazione di piatti raffinati che esaltano il suo sapore unico.