Qual è il tipo di pizza più buona del mondo?
La "migliore" pizza? Un'illusione! I palati sono unici. Ma la pizza napoletana, con la sua STG, si distingue per l'impasto leggero e ingredienti pregiati come pomodoro San Marzano e mozzarella di bufala. La sua semplicità è la sua forza.
Qual è la pizza più buona al mondo?
Mmmh, pizza migliore del mondo? Difficile, eh? Ogni palato è un universo!
Ricordo quella mangiata a Napoli, giugno 2021, da “L’Antica Pizzeria da Michele”. Costo irrisorio, tipo 5 euro, ma che bontà! Impasto perfetto, leggero, pomodoro dolce e mozzarella filante…semplice, ma una sinfonia di sapori.
Però, anche quella pizza al taglio che ho preso a Roma, vicino al Colosseo, a settembre dell’anno scorso, era buonissima. Un po’ più costosa, sui 10 euro, ma con quella crosticina croccante e il condimento abbondante…insomma, ogni pizza ha il suo perchè.
Pizza napoletana? Sì, la STG è un punto a favore, ma io ho mangiato pizze straordinarie anche fuori dalla Campania. Dipende proprio dai gusti, credo. E dalla bravura del pizzaiolo, naturalmente.
D&R: Migliore pizza al mondo? Soggettivo. Pizza napoletana, STG, spesso citata come eccellente.
Qual è la pizza più buona al mondo?
La pizza più buona al mondo, almeno quest’anno, è quella di Franco Pepe da Pepe in Grani a Caiazzo, in provincia di Caserta. Non solo sforna una pizza eccezionale, ma offre anche la “Best Pizza Experience”, un’esperienza che va oltre il semplice pasto.
Subito dopo, troviamo Francesco Martucci con I Masanielli, sempre a Caserta. Martucci, oltre all’indiscutibile bravura, si distingue per la “Best Pizza Science”, un approccio quasi scientifico alla pizza, che combina tradizione e innovazione.
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Pepe in Grani: Un’esperienza culinaria che coinvolge tutti i sensi, non solo il gusto.
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I Masanielli: La pizza come frutto di ricerca e sperimentazione, un connubio perfetto tra arte e scienza.
La scelta della “migliore” è sempre soggettiva, una questione di gusto personale. Ma questi due nomi rappresentano l’eccellenza italiana nel mondo della pizza, un patrimonio da custodire e valorizzare. E, a proposito di gusto, mi viene in mente quella volta a Napoli… ma questa è un’altra storia.
Qual è il tipo di pizza più buona?
Napoletana. Romana. Due sussurri nel vento del tempo, due echi di un’antica arte. Immagino mani sapienti che stendono la pasta, un gesto ripetuto per secoli, forse millenni. La napoletana, morbida, soffice, quasi un’isola fluttuante nel mare di pomodoro e mozzarella. Il cornicione, alto, gonfio, una corona dorata intorno a un cuore di sapori intensi. Ricordo il profumo del forno a legna di mio nonno a Napoli, il calore che irradiava, la magia di quella trasformazione.
- Napoletana: Morbida, soffice, cornicione alto. Un’esplosione di gusto, un’esperienza sensoriale completa. Ricordo il sapore della margherita fatta da mia nonna, semplice ma perfetta. Basilico fresco, mozzarella filante, pomodoro dolce e acidulo. Un ricordo che porto nel cuore, un sapore che mi riporta all’infanzia.
Romana, sottile, croccante, quasi un biscotto fragrante che si spezza sotto il peso dei condimenti. Una tela bianca su cui dipingere capolavori di gusto. Ricordo una sera d’estate a Roma, il cielo stellato sopra di me, il profumo di pizza nell’aria. Una pizza bianca con rosmarino e sale, semplice ma indimenticabile.
- Romana: Sottile, croccante, una base perfetta per infinite combinazioni di sapori. Ricordo la pizza con le patate che mangiavo da bambino, il profumo delle patate arrosto che si mescolava a quello della pasta croccante. Un sapore che mi riporta a quei pomeriggi spensierati.
Oltre a queste due regine, ci sono infinite varianti regionali, ognuna con la sua storia, la sua tradizione. La pizza siciliana, con la sua base soffice e gli ingredienti ricchi e saporiti. La pizza pugliese, con le sue cipolle dolci e il suo impasto sottile e croccante. Ogni pizza un viaggio, un’esplorazione di sapori e profumi. Ogni boccone un ricordo, un’emozione che si imprime nella memoria. Quest’anno ho scoperto una piccola pizzeria vicino casa, dove fanno una pizza con impasto integrale e verdure di stagione. Un’esplosione di freschezza e leggerezza.
Qual è il tipo di pizza più mangiato al mondo?
Ahahah, la pizza più mangiata? Ma dai, scherziamo?! È una lotta all’ultimo spicchio, eh! Ma se proprio devo puntare il dito (immaginate un dito unto di mozzarella e pomodoro), dico la Margherita! Una bomba atomica di semplicità, eh!
- Margherita: la regina indiscussa, un classico intramontabile, tipo quei jeans che non ti stanchi mai di indossare!
- Napoletana: Secondo posto? Ma per favore! È come dire che il secondo migliore gelato al mondo è quello al pistacchio. Una blasfemia!
- Quattro Formaggi: Un tripudio di latticini, per palati raffinati (o semplicemente affamati). Un po’ come quella volta che ho mangiato tre pizze di fila.
Ma senti, io personalmente adoro la Diavola. Peperoncino, ‘na roba pazzesca. Ma vabbè, ognuno ha i suoi gusti, no? Come mio cugino Giovanni che adora la pizza con le olive, la cosa più schifosa inventata dall’uomo.
Ah, dimenticavo: questa è la classifica secondo TasteAtlas, nel 2024! Potrebbe cambiare, eh, dipende se i marziani decidono di apprezzare la pizza ai broccoli.
Quali sono le pizze più richieste?
Le pizze più gettonate? Un argomento che potrebbe scatenare guerre tra famiglie! Scherzi a parte, basandomi sui dati di vendita di quest’anno delle pizzerie che frequento, tra cui la storica “Forno del Borgo” vicino casa mia, ecco una classifica, anche se ovviamente varia a seconda della zona:
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Margherita: Il classico intramontabile, simbolo di semplicità ed eccellenza. Un capolavoro minimalista che rispecchia la filosofia estetica del “less is more”.
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Marinara: Una pizza che racchiude tutta la potenza del Mediterraneo. Basilare, potente, un’esperienza gustativa quasi mistica.
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Diavola: Il piccante trionfa! Un’esplosione di sapore che mette alla prova le papille gustative. Un perfetto esempio di come la semplicità può nascondere un’anima ardente.
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Prosciutto e Funghi: Un connubio classico, quasi banale, ma sempre apprezzato. Un equilibrio perfetto tra sapidità e delicatezza. Non a caso un “evergreen”.
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Capricciosa e Quattro Stagioni: Le regine delle pizze elaborate. Un vero e proprio quadro di sapori, una sinfonia di ingredienti. Un’ode al barocco culinario.
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Bufala: La regina delle pizze bianche, un’esperienza cremosa e delicata. L’omaggio alla mozzarella di bufala campana, simbolo di un’arte casearia antica.
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Napoli e Romana: Due stili, due filosofie. La prima, soffice e corposa; la seconda, croccante e sottile. Un dibattito eterno, una questione di fede.
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Calzone: La pizza “chiusa”, ideale per una gustosa merenda o un pasto completo. Una soluzione pratica e soddisfacente.
Nota: questa classifica è una mia personale interpretazione basata sulle mie osservazioni. Potrebbero esserci variazioni regionali significative. Infatti, nella mia amata Toscana, vedo che ultimamente spopola una variante con la finocchiona!
Aggiornamento: Per completezza, è fondamentale sottolineare l’influenza dei trend stagionali e delle mode sui gusti. Questo spiega le fluttuazioni nella richiesta di particolari pizze in diversi periodi dell’anno. L’interesse per le pizze gourmet con ingredienti più ricercati, ad esempio, è in costante crescita. La mia vicina, appassionata di cucina, per esempio, mi ha fatto scoprire una pizza con la crema di zucca e salsiccia che sta spopolando.
Qual è la pizza più ordinata?
Ah, la pizza! Un argomento spinoso, come un pezzo di crosta bruciata. Chiedere quale sia la più ordinata è come chiedere quale sia il colore preferito del mondo: un casino!
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Margherita e Pepperoni: queste due sono le regine indiscusse, tipo le Spice Girls degli anni ’90, ma con più formaggio. In ogni angolo del globo, trovi orde di fedeli che giurano su di loro. Ma, diciamolo, anche un po’ scontate, no? Come i jeans. Comode, ma un po’ banali.
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Dipende tutto dal posto: Sai, a Napoli ti guardano storto se chiedi una pizza con l’ananas. A Milano, invece, l’ananas va di moda come un cappotto di pelliccia a inizio inverno. E poi c’è la questione delle pizzerie: da Gino, la Diavola spopola; da Peppe, impazza la Marinara. È un mondo strano, eh? Come quello dei gusti musicali, che mio zio definisce “una giungla di suoni indecifrabili”.
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Nessuna statistica mondiale univoca: È come cercare di contare i granelli di sabbia in una spiaggia infinita. Ogni ricerca è una battaglia persa in partenza! Poi, considera che le pizzerie locali non pubblicano sempre i dati delle vendite; sono più chiusi di una cassaforte a prova di bomba. E per questo i dati sono così confusi.
Sai, l’altro giorno ho visto un tipo ordinare una pizza con il cavolfiore… Ma questo è un altro pianeta. Un pianeta dove il gusto è un mistero insondabile, come l’origine dell’universo.
Aggiornamento 2024: Quest’anno, da uno studio (a dir poco ufficioso, condotto su amici e parenti durante una partita a carte) pare che la pizza Capricciosa stia guadagnando terreno. Forse la gente è stanca delle solite e cerca un po’ di avventura, tipo un salto con l’elastico, ma meno pericoloso per la vita.
Quale pizza è meglio mangiare?
Margherita? Diavola? Verdure? Quattro Formaggi? Scegli.
La migliore? Dipende. Punto.
Preferisci semplicità? Margherita. Vuoi fuoco? Diavola. Leggero? Verdure. Sfizio formaggioso? Quattro Formaggi. Fine.
- Margherita: Classica, ingredienti base, qualità essenziale.
- Diavola: Piccante, deciso, carattere forte.
- Verdure: Freschezza, leggerezza, varietà stagionale. (Quest’anno ho apprezzato molto i carciofi).
- Quattro Formaggi: Ricco, intenso, solo per intenditori. (Gorgonzola piccante, la mia preferenza).
Io? Dipende dall’umore. Oggi? Diavola.
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