Quali sono i grani italiani?

Oh, i grani italiani… Che argomento! Mi fa venire in mente la mia nonna, sai? Lei, sempre attenta alla qualità delle cose, mi raccontava di un grano che si usava “una volta”, un grano che “aveva un sapore”. Ecco, magari parlava proprio di questi grani antichi di cui si parla tanto adesso.

Che meraviglia riscoprirli! Il Verna, il Farro, il Senatore Cappelli… Nomi che suonano quasi come poesie, no? E il Gentil Rosso, che solo a pronunciarlo mi immagino campi dorati al tramonto. Ma poi, diciamocelo, al di là del nome, c’è proprio la sostanza.

Mi emoziona un sacco pensare alla storia che c’è dietro. Quante mani hanno coltivato questi grani? Quante famiglie hanno sfamato? E che fine avrebbero fatto, se non ci fosse stato qualcuno a riscoprirli? A volte mi chiedo se si ricordano, i campi, del passaggio delle generazioni. Mah!

Quando assaggio un pane fatto con la farina di Senatore Cappelli, per dire, sento una cosa diversa. Non è solo “pane”, è un viaggio indietro nel tempo, un legame con la terra. È…boh, difficile da spiegare! È un sapore più intenso, più autentico, che mi fa sentire bene.

Spero proprio che la coltivazione di questi grani continui a crescere. Non solo perché così possiamo mangiare meglio (e questo non è poco!), ma anche per una questione di biodiversità. Non vorrei mai che si perdessero per sempre, capisci? Sarebbe un peccato incredibile. Un po’ come perdere un pezzettino della nostra storia, no?