Quali sono i migliori grani italiani?

Ma quali sono i migliori grani italiani, mi chiedo spesso? Sai, io con il cibo sono proprio fissata… e i grani, beh, sono una vera passione. Non è solo questione di gusto, è anche una questione di storia, di tradizioni di famiglia, di ricordi.

Il farro monococco, per esempio… che antico! Ricordo mia nonna che lo usava per fare una zuppa incredibile, un brodo caldo e denso, profumato… un sapore che ti riporta indietro nel tempo, no? Un vero viaggio sensoriale. Poi c’è il farro dicocco, altrettanto storico, quasi un gemello del monococco, ma con un suo carattere, più rustico forse? Non so bene spiegarlo, ma sono due chicchi che mi emozionano.

I grani duri… ah, i grani duri! Timilia, Saragolle, Senatore Cappelli… nomi che evocano paesaggi assolati, campi dorati sotto il sole cocente. Ricordo un viaggio in Puglia, anni fa, e il profumo intenso di grano appena mietuto… un’esperienza che non dimenticherò mai. Le mie amiche pugliesi mi hanno preparato delle orecchiette con un grano duro locale, era qualcosa di indescrivibile. Delizioso!

E poi ci sono i grani turanici, il Khorasan (Kamut, Perciasacchi, li chiamano anche così, no?). Li ho scoperti più tardi, quasi per caso. Qualcuno mi ha regalato un pacco di kamut, incuriosita ho provato a farci una focaccia… risultato? Una meraviglia! Un sapore unico, più dolce, forse? Più delicato…

Infine, i grani teneri: Solina abruzzese, Verna, Gentil Rosso. La Solina, ad esempio, l’ho provata in un pane fatto da un panettiere del mio paese, era fantastico, una mollica soffice e profumata. Non so, a volte mi chiedo quanto sia importante la scelta del grano, quanto influisca sul sapore finale… e quanti segreti si celino dietro ogni singolo chicco. Un mondo da scoprire, granello dopo granello.

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