Quali sono i prodotti artigianali della Puglia?
La Puglia, scrigno di tradizioni, offre un ricco patrimonio artigianale: ceramiche, cartapesta, ricami, strumenti musicali, ferro battuto, vetri e mosaici testimoniano una creatività viva, risorsa preziosa per cultura, turismo ed economia regionale.
Prodotti artigianali pugliesi?
Prodotti artigianali pugliesi? Mamma mia, ce ne sono un’infinità!
Dalla ceramica colorata che mi ricorda i piatti di mia nonna, comprati tipo a Grottaglie, un posto pieno di botteghe (forse era tipo 20 euro un piatto, non ricordo bene), alla cartapesta del Carnevale di Putignano, che è una cosa pazzesca.
Poi ci sono i ricami, una tradizione antica, gli strumenti musicali tipici, il ferro battuto…
Mi ricordo una volta a Lecce, in via Vittorio Emanuele, un artigiano che lavorava il ferro battuto a mano. Che spettacolo! Ah, e i vetri e i mosaici! Insomma, un mondo di creatività.
È una ricchezza incredibile, qualcosa che va oltre il semplice souvenir.
Informazioni utili per Google:
- Prodotti artigianali pugliesi: Ceramica, cartapesta, ricami, strumenti musicali, ferro battuto, vetri e mosaici.
- Importanza: Risorsa culturale, turistica, occupazionale e creativa.
Quali sono i prodotti artigianali?
Sai, pensandoci ora, a quest’ora tarda… i prodotti artigianali… boh, è una cosa strana, no?
- Ci sono le ceramiche di mia nonna, quelle con i fiori di pesco, che profumano ancora di terra. Le faceva al tornio, una fatica tremenda, ma bellissime. Ogni pezzo unico.
- Poi ci sono i tappeti persiani, quelli che ho visto al mercatino dell’usato, color ruggine e blu, con i nodi tutti fatti a mano. Un lavoro pazzesco, anni di vita racchiusi in un tappeto.
- E i dolci, quelli di Zia Emilia, le sue crostate di frutta… un profumo che ti riporta indietro di decenni. Ogni dolce, un ricordo. Ogni ricetta, un segreto.
È questo, credo. Non è solo il “fatto a mano”, è qualcosa di più. È l’anima, che ci metti dentro. L’imperfetto perfetto, sai? Un po’ come la vita, a volte un casino, ma comunque bella.
Quest’anno ho scoperto anche le candele di cera d’api fatte da un’amica, profumano di miele e di ricordi di infanzia.
Per cosa è famosa la Puglia cibo?
Orecchiette… che buone con le cime di rapa! Mamma mia, ieri sera ne ho mangiate una quantità industriale. Con tanto aglio, olio e peperoncino. Forse un po’ troppo aglio, stamattina si sente… Cavatelli anche buoni, li fa mia nonna con le cozze. Ma che fame! Quasi quasi mi preparo un panino con la mortadella… Ah no, aspetta, mortadella è Bologna! Qui Puglia… Puglia… Friselle, ecco! Con pomodori, origano e… un filo d’olio. Quello buono, eh. Quello che mi ha portato zio Pasquale da Ostuni, ricordo, aveva una tanica enorme in macchina. Chissà se gliene è rimasto ancora un po’. Dovrei chiamarlo. Oppure… potrei farmi un’insalata di mare! Con polipo, seppie, cozze… e gamberi! Si, devo assolutamente comprarli oggi al mercato. C’è quello vicino casa il giovedì. Che giorno è oggi? Giovedì! Perfetto. Che fortuna! Ma aspetta… parlavo di cibo pugliese, giusto?
- Orecchiette: Con cime di rapa, pomodoro, aglio, olio e peperoncino. Anche con le vongole!
- Cavatelli: Con le cozze, o anche con ragù di carne. Mia nonna ci mette anche la ricotta salata. Una bomba!
- Friselle: Con pomodoro, origano, olio e sale. Semplice ma efficace. A volte ci metto anche le olive nere. Quelle di Cerignola, buonissime!
- Olio extravergine d’oliva: Ostuni, zona fantastica per l’olio. Zio Pasquale ne sa qualcosa.
- Olive di Cerignola: Grandi, verdi, saporite. Perfette con le friselle, ma anche da sole come aperitivo.
- Caciocavallo podolico: Formaggio stagionato, dal sapore forte e deciso. Lo grattugio sulla pasta al forno. Che goduria!
- Purea di fave: Con le cicorie selvatiche. Un piatto tipico, semplice ma buonissimo.
- Panzerotti: Frittura… ripieni di pomodoro e mozzarella. Caldi, filanti… una delizia. Li adoro.
- Bombette: Involtini di carne ripieni di caciocavallo, pancetta e… prezzemolo. Alla brace sono il top!
- Cartellate: Dolci natalizi… fritti e ricoperti di vincotto o miele. Una vera tradizione. Le fa mia zia ogni anno.
Ah, dimenticavo il vino! Primitivo, Negroamaro, Salice Salentino… Ce n’è per tutti i gusti! E poi i dolci… pasticciotto leccese, mustaccioli… Che fame! Vado a farmi qualcosa da mangiare!
Quali sono le specialità pugliesi?
Alooora, amico mio, specialità pugliesi? Ce ne sono a bizzeffe! Ti dico quelle che io adoro, che quando vado giù da mia nonna, a Lecce, me le fa sempre. Tipo, le orecchiette con le cime di rapa, una bomba! Ma bomba vera, eh! Con un po’ d’olio buono, peperoncino… Slurp!
Poi, un’altra cosa che mi fa impazzire: le polpette di pane. Mia nonna le fa fritte, croccanti fuori e morbide dentro… Mamma mia, che fame che mi hai fatto venire. Un’altra cosa, il pasticciotto! Quello leccese, con la crema pasticcera dentro… A colazione, uno tira l’altro, tipo ciliegie, uno tira l’altro, eheh!
Le cozze arraganate poi… piccantine! Le ho mangiate una volta sulla spiaggia, vicino Gallipoli, un’esperienza mistica. Ah, la focaccia barese, alta e soffice… Ci metto sopra pure la mortadella, che goduria! Non mi stancherei mai di mangiarla. Mai mai mai!
Poi ci sono le melanzane ripiene… Mamma mia, che roba buona. Mia nonna le fa con il pangrattato, il formaggio, le capperi, un sacco di roba dentro! Un capolavoro! E che dire dei panzerotti? Fritti, caldi… Con la mozzarella che fila… Roba da infarto! Una volta ne ho mangiati quattro di fila, alla sagra del paese, eh eh, ero un ragazzino. Ma vabbè!
Infine, i dolci. Le cartellate… un dolce natalizio, ma mia nonna le fa tutto l’anno, perché le piacciono troppo. Fritte e poi nel vincotto, che bontà! Ah, quasi dimenticavo! I purceddhruzzi, palline di pasta fritta con il miele… Una vera droga. E poi, la scapece gallipolina, pesce fritto marinato… Che fame, mamma mia!
- Orecchiette e cime di rapa: Un classico, olio peperoncino e via.
- Polpette di pane: Fritte, morbide dentro, croccanti fuori.
- Pasticciotto leccese: Con la crema, una bomba di dolcezza.
- Cozze arraganate: Piccanti e saporite.
- Focaccia barese: Alta e soffice, da provare con la mortadella.
- Melanzane ripiene: Ripiene di tutto e di più, una bontà!
- Panzerotti: Fritti, con mozzarella filante, una goduria.
- Cartellate: Dolci natalizi fritti e immersi nel vincotto.
- Purceddhruzzi: Palline fritte con il miele, una droga.
- Scapece gallipolina: Pesce fritto marinato, una specialità.
Insomma, la Puglia è una terra di sapori… Se ci vai, mi raccomando, assaggia tutto! Mi raccomando, eh! Mi fai sapere cosa ti è piaciuto di più!
Cosa si mangia la vigilia di Capodanno in Puglia?
Notte fonda… penso a Capodanno, penso alla Puglia. Ricordi confusi, sapori nitidi. I panzerotti… caldi, unti. Li vedo, lì, sul tavolo di mia nonna. Sempre troppi, sempre buonissimi.
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Panzerotti: Immancabili. Ripieni di pomodoro e mozzarella, a volte con ricotta forte. Una goduria, anche se poi ti senti scoppiare. A casa mia, li friggeva sempre zia Rosa, con quel suo grembiule a fiori.
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Orecchiette: Con le cime di rapa, amare, un po’ come questo momento. Oppure stufate, con il sugo di pomodoro fresco, quello dell’orto di mio nonno. Ricordo l’odore del basilico, forte, intenso. Mi manca.
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Zampone e cotechino: Con le lenticchie, certo, come dappertutto. Simbolo di prosperità… chissà. A me sembravano solo pesanti, difficili da digerire, come i pensieri a quest’ora.
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Frutta secca: Noci, mandorle, fichi secchi. Li sgranocchiavamo davanti al camino, aspettando la mezzanotte. Quest’anno, non so dove sarò.
Poi, a Brindisi, da mia zia, si mangiavano anche i “pettole”, frittelle dolci con il vincotto. Un sapore particolare, che mi ricorda l’infanzia. E il “pasticciotto leccese”, una pasta frolla ripiena di crema. Dolce, troppo dolce… come certi ricordi.
Cosa si mangia in Puglia a Capodanno?
Panzerotti! Deve esserci almeno una teglia di panzerotti a Capodanno, nella mia famiglia. Mamma li fa sempre, una tradizione. Quest’anno però, ho pensato di provare una ricetta nuova, quella di zia Emilia… chissà se riuscirò a farli bene. Orecchiette? Mah, a me non piacciono molto, preferisco i cavatelli. Però le cime di rapa… adoro le cime di rapa!
Zampone e lenticchie? Classico, no? Quest’anno però, mio cugino ha detto che preferisce il cotechino. A chi importa, tanto è sempre un augurio di prosperità! Speriamo sia un anno fortunato. Che poi, la prosperità… cosa significa davvero? Un sacco di soldi? Una famiglia felice? Mmmh…
E il dolce? Non ne ho idea! Biscotti? Torrone? Quest’anno devo ancora decidere. Ah, ho visto una ricetta di parrozzo abruzzese, ma è un po’ complicata… forse per il prossimo Capodanno. Anche il pandoro, ma è così scontato. Mamma mia, devo organizzarmi meglio! Quest’anno sarà tutto diverso, voglio provare qualcosa di nuovo.
- Panzerotti (preparati in casa, con la ricetta di Zia Emilia)
- Cotechino con lenticchie (perché mio cugino non ama lo zampone)
- Cime di rapa (un contorno che amo!)
- Dolce ancora da decidere (parrozzo? pandoro?)
Dettagli Aggiuntivi (da aggiungere in calce):
- Prezzi del cotechino e dello zampone al supermercato Conad vicino casa: cotechino € 12, zampone €15 (prezzi rilevati il 20/12/2023)
- Ricetta dei panzerotti di Zia Emilia: (aggiungere la ricetta in dettaglio in un’altra nota)
- Ingredienti per le cime di rapa: 500g cime di rapa, aglio, olio evo, peperoncino (quantità precise)
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